THE CHOSEN’S MISTAKES – parte 1

Introduzione

Se sei appassionato della serie The Chosen, se sei credente e hai dimestichezza con la Bibbia e con la storia, probabilmente avrai subito individuato delle falle nei vari episodi. Ma se sei nuovo o non hai ancora notato questi dettagli perché non hai esperienza in Scritture, è importante discutere di come gli sceneggiatori hanno presentato alcuni personaggi.

Con la rubrica The Chosen’s Mistakes (Errori di The Chosen), voglio illustrare solo alcune delle impressioni che ho avuto guardando gli episodi attualmente disponibili. Cominciamo con il primo, intitolato “ti ho chiamato per nome”.

I personaggi si presentano in modo originale, nuovo, diverso da come ci si aspetterebbe. Il presupposto per dare un tocco di originalità a questa serie, come affermato dal creatore della serie, è ricavato da Isaia 43:19 dove Dio dice: “Ecco, Io faccio una cosa nuova”.

Per questo motivo i produttori della serie hanno deciso di fare “una cosa nuova” cinematograficamente parlando, distaccandosi dai canoni di Hollywood e producendo una serie in piena autonomia con il supporto economico di circa 19 mila sostenitori che ha permesso loro di raccogliere ben 10 milioni di dollari. Solo Dio ha l’autorità di fare le cose nuove, l’uomo no. Al pubblico piace la novità. Presentare i personaggi biblici “diversi dal solito” può senz’altro suscitare curiosità e un grande interesse. Questo genera anche assenso, maggior predisposizione all’ascolto e alla ricezione dei messaggi.

Pietro e Andrea

Pietro e Andrea sono due fratelli truffatori, che partecipano a “lotte clandestine” per sbarcare il lunario, visto che l’attività di pesca non va molto bene. E per questo Pietro si vede costretto a lavorare in barca anche di Shabbat.  Pietro è quello che fa a botte, Andrea è quello che scommette soldi sulla vincita del fratello, che purtroppo non avviene. Tuttavia, ciò è in contrasto con la descrizione dei due discepoli nella Bibbia, dove sono semplici pescatori.

Inoltre, Pietro è sempre stato uno scrupoloso osservante della Torah: per esempio, quando in una visione una voce dal cielo gli dice di mangiare animali impuri, lui inorridito dice: “Non sia mai che io mangi qualcosa di impuro!”. Ecco, è davvero difficile che un ebreo attento alle leggi kosher si perda in un bicchier d’acqua. Ma non vi sono elementi nella Bibbia che presentano Pietro e Andrea come truffatori “servi di mammona”. Immaginare Pietro e Andrea come truffatori può risultare curioso e interessante, e anche divertente volendo, e questa scelta degli sceneggiatori aggiunge senz’altro ulteriore dramma e tensione alla trama, ma ciò rappresenta una deviazione dalla realtà biblica.

Nicodemo

Il fariseo Nicodemo, presentato come “maestro dei maestri” dai suoi discepoli, si rivela un personaggio interessante, scrupoloso nell’osservanza dello Shabbat, e che in contrapposizione a quello che dice il vero Gesù della Bibbia: “non è ciò che entra nel corpo a rendere un uomo impuro ma ciò che esce dalla sua bocca”, dice l’esatto contrario: “a rendere impuro un uomo è ciò che entra dalla sua bocca, pertanto mangiare pesce pescato in giorno di Shabbat è un peccato perché ci si rende complici di una trasgressione”.

Nella Bibbia non c’è traccia di un discorso simile anche se probabilmente era un pensiero che un ebreo ortodosso si sarebbe fatto. Ecco, il principio è corretto, ma non è documentato dalle Scritture quindi non è accurato. Nicodemo, inoltre, non intende sottomettersi all’autorità dei vertici romani, anche se sembra trapelare che sia mezzo corrotto. Lui poi viene convocato con urgenza dai soldati romani per praticare un esorcismo su una donna di nome Lilith. E questa Lilith è proprio Maria Maddalena.

Maria Maddalena

Il nome Lilith si spiega sicuramente per via della sua connessione ai demoni. Secondo una leggenda giudaica, Lilith è stata la prima vera moglie di Adamo. Ma poiché lei non intendeva sottomettersi al marito perché creata dalla polvere della terra come lui, divenne un demone femminile della notte. E’ insolito e storicamente inaccurato che amici e parenti chiamassero la Maddalena con il nome di un demone. Eppure sono indeciso se chiamare un mio futuro figlio Giosuè, Tommaso o…. BELZEBU.

La presentazione di The Chosen della Maddalena come donna depressa, posseduta da diversi demoni (Mc 16:9; Lc 8:2) che parlano con diverse voci sovrapposte durante l’esorcismo praticato da Nicodemo, mostra un’evidente influenza moderna degli esorcismi. Mai da nessuna parte l’antichità testimonia o documenta che gli indemoniati parlassero più voci contemporaneamente, non più lingue, bensì più voci. La prima cosa che ho pensato quando ho udito Maria parlare in questo modo è il film l’Esorcista.

Una buona parte del primo episodio è incentrato proprio su di lei, come se si volesse porre un’attenzione particolare sulla donna. Cosa che la Bibbia canonica non fa, ma altri testi extrabiblici lo fanno. Di Gesù non c’è traccia, se non solo nel finale dell’episodio dove accoglie a braccia aperte la donna che per la prima volta si sente chiamare con il suo vero nome. Gesù la accoglie amorevolmente fra le sue braccia, il che non ha alcun riscontro nella Bibbia un simile approccio fra i due, e questo incontro sembra voler alludere al rapporto che i due hanno nei testi apocrifi, i quali presentano Gesù e la Maddalena come marito e moglie.

Anche se la Maddalena è stata tradizionalmente associata alla prostituzione, non c’è alcuna evidenza biblica che la descriva come tale. Mi viene da dire che la Maddalena non era affatto una prostituta. Eppure una scena del film sembra presentarla proprio in questo modo, quando un ragazzo, probabilmente un suo cliente, scappa a gambe levate da lei, con la testa sanguinante, dicendo che lei volesse ucciderlo. Quindi, la scelta di presentarla come prostituta è puramente speculativa e non è sostenuta dalle fonti storiche né bibliche soprattutto. Questo denota quanto The Chosen non sia affatto in linea con le Scritture, ma con le dicerie e le leggende apocrife.

Matteo

Il personaggio di Matteo si presenta come un giovane e puntiglioso esattore delle tasse, odiato perché considerato un traditore dai suoi connazionali. Per recarsi in ufficio, infatti, è costretto a lasciarsi accompagnare da un suo amico che lo nasconde nel suo carro sotto una coperta.

Fin dal primo episodio, Matteo mostra lievi segni tipici di un soggetto autistico. Le sue ossessioni lo aiutano ad essere un contabile molto pignolo. Ma non c’è alcuna indicazione nella Bibbia che suggerisca che Matteo fosse autistico, ma è così che lo presenta la serie.

Tuttavia, gli sceneggiatori hanno deciso di aggiungere questa caratteristica al personaggio, non solo per creare ulteriore interesse e curiosità nel pubblico, ma anche perché l’idea parte da Dallas Jenkins, nonché creatore, regista e sceneggiatore della serie, il quale ha una figlia con autismo. Secondo lui, è plausibile che il Matteo biblico abbia avuto la sindrome di Asperger, poiché l’omonimo vangelo, a suo dire, sembra essere il più orientato ai dettagli degli altri, quasi metodico. Ma sappiamo attraverso la Bibbia, che il più puntiglioso fu Luca, come indicato nei primi 4 versetti del primo capitolo. E poiché Luca non era presente all’epoca dei fatti narrati, cioè non fu un testimone oculare, sarebbe stato troppo inserirlo forzatamente nella serie, perché la peculiarità del presunto autismo che semmai sarebbe potuto essere stato assegnato a Luca, Jenkins ha pensato bene di assegnarlo al povero Matteo visto che fu testimone oculare.

Anacronismo

Infine, il primo episodio di The Chosen presenta un errore anacronistico, ovvero l’uso della kippah. La kippah, tipico cropricapo indossato dagli ebrei, non era ancora in uso al tempo di Gesù. Fu formalizzato solo nel XVIII secolo dalle norme rabbiniche (cfr. le norme halakiche del Kitzur Shulchan Aruk). Gli sceneggiatori hanno fatto questa scelta probabilmente per aggiungere un elemento di “ebraicità” alla serie, ma è importante notare che non è storicamente accurata, contrariamente alle affermazioni del senatore Lucio Malan che invece ha detto che è accurata.

Attraverso non pochi studi, la Bibbia si è dimostrata storicamente accurata e ciò significa che essa, quale Parola di Dio, non contiene errori storici. Il portavoce italiano di The Chosen, Giovanni Zappalà, ha insinuato che guardare il film è in qualche modo “meglio che leggere la Bibbia”, perché il film è “Parola di Dio” e porta gli spettatori a un livello superiore di spiritualità. Parla come se fosse un cabbalista o uno gnostico. Se, tuttavia, la Parola di Dio è storicamente accurata, perché presentare un film definito Parola di Dio non storicamente accurato?

Conclusione

Mentre la serie riscuote un grande successo tra il pubblico, è importante notare che ci sono non poche inesattezze e falle. Tuttavia, sebbene questi dettagli possano essere discutibili, la serie rimane un’opera di fantasia che attraverso le emozioni ha il potere di coinvolgere il pubblico dirottandolo lontano dal vero Vangelo di Cristo che non marcia sulle emozioni e i sentimenti, ma sul battesimo, il pentimento, il ravvedimento, la confessione dei peccati e il perdono dei peccati. Tutt elementi, questi, quasi totalmente assenti nella serie.

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