Domande e Risposte (FAQ)

Qualche premessa

le informazioni che trovate nel mio blog sono frutto delle mie esperienze, studi e ricerche. A volte, ho ripreso informazioni da altre fonti, ma ho sempre inserito il link di riferimento. Il mio obiettivo è di condividere con voi ciò che ho imparato, non di criticare le persone o di intromettermi nella loro vita privata.

Tuttavia, devo ammettere che a volte ricevo commenti molto volgari e offensivi. Non ho intenzione di rispondere a tali commenti né di renderli pubblici. Credo che la civiltà e l’educazione siano essenziali per una discussione costruttiva e rispettosa.

Il mio blog non ha alcun obiettivo di proselitismo o di “indottrinare” i lettori. Sono solo le mie idee e pensieri, che rimangono sempre miei. Non pretendo di avere ragione o di detenere la verità assoluta, perché come dico sempre, non si può sapere tutto. Ognuno di noi è ignorante in qualche modo, ma è importante essere sempre aperti ad imparare di più.

Infine, voglio sottolineare che il mio blog è aperto a chiunque voglia leggerlo, ma non autorizzo nessuno a lasciare commenti offensivi o inappropriati. Voglio creare un ambiente di discussione civile e rispettosa, dove possiamo condividere idee e imparare gli uni dagli altri.


Domande e Risposte (FAQ)

Domanda: Daniele, a quale religione appartieni?

Risposta: Non appartengo a nessuna corrente religiosa, ma credo fermamente in Gesù Cristo come mio Signore e Salvatore. Non mi piace l’idea del denominazionismo, preferisco seguire ciò che è scritto nel Nuovo Testamento, in particolare in Giacomo 1:27.

Non mi piace etichettarmi o essere etichettato con strani epiteti. Sono solo un uomo di 37 anni che esercita il suo diritto di credere in Gesù Cristo. Se volete saperne di più su di me, potete contattarmi via email o attraverso il mio account Facebook. Tuttavia, per questioni di privacy e riservatezza, non rispondo pubblicamente a domande che riguardano la mia vita privata.

Credo che la fede sia una questione personale e ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole. Quello che conta è la sincerità del cuore e la relazione personale con Dio. Non importa se si è cattolici, protestanti o di qualsiasi altra denominazione, l’importante è avere fede e cercare di vivere una vita in accordo con gli insegnamenti di Gesù.

Quindi, non etichettiamoci l’un l’altro e non giudichiamo gli altri in base alle loro credenze religiose. Siamo tutti esseri umani e dobbiamo rispettare la libertà di pensiero e di fede degli altri.

Domanda: Daniele, da quanto tempo fai il ricercatore? Hai degli studi o titoli accademici specifici per svolgere il tuo lavoro in qualità di ricercatore e biblista?

Risposta: Da circa 13 anni ho deciso di dedicarmi a questa attività, ma non come un qualsiasi ricercatore, bensì come un nemico di Dio! Ma poi la mia vita è cambiata radicalmente e ho deciso di mettere la mia conoscenza al servizio di Gesù Cristo.

In questo lungo percorso ho iniziato ad approfondire le lingue bibliche come autodidatta, studiando per ore ed ore ogni giorno. Ma ovviamente, da solo non si può andare lontano, quindi ho cercato anche il supporto di esperti nel campo per ampliare le mie conoscenze. Sono grato a tutti coloro che mi hanno aiutato in questo percorso, ma il mio vero Maestro è il Santo Spirito, il Paracletos, che mi accompagna ogni giorno nella mia ricerca.

Amo equipaggiarmi del buon senso, della pazienza, della buona volontà e dell’onesta intellettuale, caratteristiche che mi hanno contraddistinto finora. Tutto ciò che so e che ho appreso dipende dal mio costante impegno e dalla mia curiosità naturale, che mi porta ad approfondire continuamente le mie conoscenze.

Sono molto grato per le opportunità che ho avuto di studiare e migliorare il mio sapere, e sono molto entusiasta di condividere con voi il mio percorso. Mi vedo portato anche per l’insegnamento e sono stato selezionato per una borsa di studio presso la scuola rabbinica messianica più grande del mondo, Yeshivat Shuvu, del rabbino Itzhak Shapira. Da diversi mesi ho fondato una scuola messianica tutta mia, la Yeshivat HaDerek.

Sono qui per condividere le mie conoscenze, le mie esperienze e le mie riflessioni, ma soprattutto per imparare insieme a voi. Spero di poter fornire spunti di riflessione e di poter stimolare la vostra curiosità. Vi invito a leggere i miei articoli e a darmi il vostro feedback.

Domanda: Cosa fai nella vita?

Risposta: Ho una bellissima famiglia e sono il più giovane di 6 figli. Sono un appassionato di Arte a 360° e anche un grande amante della Musica Classica e storia della musica. Tra i miei compositori preferiti ci sono Franz Liszt in cima alla vetta e poi J.S. Bach, Haendel, Vivaldi, Rachmaninoff, Debussy e così via. Ho studiato Pianoforte per una decina d’anni e Chitarra Classica come autodidatta.

Oltre alla Grafica Pubblicitaria e al Disegno iperrealistico, tra le mie grandi passioni c’è anche la scrittura, che è uno degli sfoghi creativi che si è ormai trasformato in un lavoro vero e proprio. Ho pubblicato diversi libri di carattere biblico, soprattutto apologetico. Ho una forte passione per la fotografia e la produzione e il montaggio video. Amo prendermi cura di questo blog, perché in fondo parla di me, mi regala ogni giorno non poche soddisfazioni. In sostanza, cerco di sfruttare tutte le mie energie e competenze per fare ciò che amo, mantenendo vivi i doni e i talenti che mi sono stati elargiti dall’Alto.

Amo leggere libri sulle civiltà antiche, storia delle religioni (in particolare storia di Israele e del Cristianeismo), apologetica, filosofia, psicologia, astronomia, letteratura alternativa e divorare i documentari Discovery Channel e National Geographic. Studio (attualmente da esterno) Assiriologia e Storia del Vicino Oriente Antico. Sono alla perenne ricerca dell’ebraicità della Bibbia. Amo la natura, amo amare, amo essere amato.

Da diversi anni ho abbandonato ogni attività per dedicarmi a tempo pieno alle cose di cui mi sto occupando adesso. Non mi abbatto perché la responsabilità mi dona la giusta forza per non arrendermi né lasciarmi abbattere dai miei numerosi oppositori.

Sono sposato con una donna meravigliosa, abbiamo un bambino.

Domanda: Qual è lo scopo primario del lavoro che svolgi?

Risposta: Le mie ricerche si fondano principalmente sull’accrescimento del mio bagaglio culturale personale, mi ritengo una persona molto curiosa che non si ferma dinnanzi al “superficiale” o al “sentito dire”. Da ricercatore indipendente ho il desiderio di condividere il frutto delle mie fatiche con chiunque abbia voglia di conoscere e valutare soluzioni alternative alle solite teorie diffuse nel Web che ruotano intorno alla Bibbia. Sto ogni giorno crescendo dal punto di vista intellettuale e spirituale, vengo spesso contattato per insegnare ed offrire la mia consulenza: posso dire sempre e comunque Grazie al Cielo per tutto questo. Un’altra “mission” che mi tiene impegnato è la riscoperta dell’originale e purtroppo ignorata ebraicità della Bibbia e di Yeshùa.

Domanda: conosci Danilo Valla? Cosa pensi di lui?

Risposta: non conosco Danilo Valla di persona, ma ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui per email e chiedergli qualche informazione in merito ad alcune cose che riguardavano la grammatica ebraica. Ho iniziato a studiare i primi rudimenti di base dell’ebraico e del greco biblico proprio dalla sua grammatica, fino a quando decisi di approfondire e proseguire i miei studi con altri testi. Con lui non ho contatti, anche se condividiamo entrambi lo stesso amore per Gesù Cristo.

Domanda: Daniele, perchè vai contro Mauro Biglino?

Risposta: Ci tengo a precisare che io non vado “contro” Mauro Biglino. Non posso andare “contro” una persona che non conosco di persona. Stimo e rispetto la sua persona come va stimata e rispettata ogni persona.

Amare i propri nemici vuol dire rispettarli quanto a “persone”, umanamente parlando, ma non significa approvarne le idee o le appartenenze a strane alleanze. Dio ama l’uomo quanto a persona, umanamente parlando, ma non significa che egli ne approvi le idee o appartenenze a strane alleanze. Massimo rispetto quindi per ogni “persona”, anche per il più peccatore. In quanto il peccato è desiderio demoniaco che si muove attraverso le persone. La nostra lotta non deve essere contro la persona (carne e sangue), ma contro lo spirito malvagio che muove certe persone. Maledire una “persona” equivale a maledire sé stessi, mentre, maledire lo spirito demoniaco che muove certe persone non tocca la persona. Ecco perché bisogna che ci amiamo gli uni gli altri, compresi i nemici. L’importante è non stringere alleanze con ciò che si oppone a Dio.

In realtà non bisogna neanche andare contro alle persone che si conoscono. Svolgendo il suo stesso lavoro (sebbene con anni di esperienza in meno) so benissimo cosa significa ricercare, studiare, leggere, dedicare 10 e più ore al giorno a tutto questo.

Sebbene egli sia diventato ormai un personaggio noto grazie al suo zelante, meritevole e invidiabile impegno che lo tiene occupato da circa 30 anni e più nella “traduzione” dei codici ebraici dell’Antico Testamento, applicando la sua stessa metodologia del facciamo finta che quando nella Bibbia leggiamo una cosa voglia significare quella cosa lì… riscontro delle incongruenze che fanno crollare subito il suo stesso metodo e approccio di analisi. Se dovessimo davvero “fare finta che tutto quello che leggiamo nella Bibbia voglia significare quella cosa li…”, allora il buon 99% delle sue affermazioni crollerebbero nell’immediato, quindi, per una ricerca prettamente valida e scientifica non ci si dovrebbe avvalere della facoltà di “fare finta…” solo su alcune cose, ma su tutto.

Le cose a cui mi oppongo (a parte i suoi interessi per la Massoneria) sono la maggior parte di quelle “sue” teorie (“sue” solo in parte perché prese in prestito da altri ricercatori che hanno detto le stesse cose prima di lui) che per certi versi sembrano campate per aria: egli, da una parte sostiene che il suo metodo di lavoro si basa principalmente sulla traduzione “letterale” dei codici antichi della Bibbia, mentre da un’altra parte si serve della personale interpretazione quando gli è più consono farlo, quindi svanisce subito il suo approccio ad litteram. Inoltre, non condivido il suo evidente approccio al “metodo dei dizionari rotanti”, che consiste nel servirsi di svariati dizionari scegliendo tra essi le definizioni che più si avvicinano al proprio pensiero.

Come conseguenza, da questo metodo ne scaturisce lo “slittamento semantico” dove, in maniera arbitraria, è lui a decidere quando assegnare un determinato significato ad un determinato termine ebraico dell’Antico Testamento. Almeno, questo è ciò che emerge visibilmente dalla lettura dei suoi testi, dalla visione delle sue conferenze e dal confronto con i dizionari che egli stesso utilizza. Insomma, l’unica cosa a cui do ragione a Mauro Biglino è quando dice che l’ebraico si legge da destra verso sinistra. Su qusto, non posso che essere d’accordo con lui!

In sostanza, contro la persona di Mauro Biglino non ho nulla, come lui non avrebbe motivo di andare contro la mia persona. Mi oppongo alle teorie che oltre tutto non sono nemmeno “sue” perché prima di lui personaggi come Zecharia Sitchin, Erich von Daniken, Alan F. Alford, etc. dicevano già 20 e più anni fa quello lui dice pubblicamente da circa 6/7 anni a oggi. Nulla di nuovo, solo aria fritta e roba vecchia rispolverata da cui trarne una cospicua fonte di reddito, essendo diventato best-seller con oltre 100.000 copie vendute. Io ne ho certamente venduto qualche migliaio in meno, ma essere degli oratori convincenti non vuol dire che si stia dicendo la verità! Anche la menzogna sa essere molto convincente se mescolata con un pizzico di verità di fondo.

Il “fenomeno” Biglino

Domanda: Hai mai provato a cercare un confronto con Mauro Biglino?

Risposta: Non l’ho mai contattato direttamente per chiedergli un confronto; non credo serva a qualcosa. Anzi, quando mi è capitato di aver commento sul suo profilo Facebook, inizialmente tentò di ignorarmi, poi, non potendo evitare, strinse i denti e mi rispose. Il colloquo durò poco, in quanto arrivò ad agitarsi e offendersi facilmente solo per avergli posto domande scomode alle quali non osò rispondere con chiarezza, ma in modo molto vago. Il confronto l’ho cercato direttamente dove tutti potessero leggere: ovvero in quel gruppo Facebook ufficiale dove puntualmente, purtroppo, sono stato bannato per aver posto solo delle domande.

Non riuscendo ad intrattenere una conversazione serena con gli utenti del gruppo che mi avevano letteralmente accerchiato e soppresso, gli amministratori di quest’ultimo decisero di cacciarmi fuori senza alcun preavviso. Appartiene a loro il vizio, per così dire, di tappare la bocca a quanti cercano di dire la propria nei confronti delle teorie divulgate da Mauro Biglino, difendendolo a rotta di collo come un messiah detentore di verità sebbene egli stesso dice sempre di non avere alcuna verità in mano (il suo lato umile per conqustarsi la fiducia della gente).

Ovviamente, gli elementi scomodi non possono far parte di quella ciurma. O sei come loro, pensi come loro, ragioni come loro, parli come loro, puzzi come loro o sei fuori dal gruppo. Tutto ciò fa di questo gruppo una vera e propria sétta. Alla faccia del libreo pensiero incondizionato, autonomo e privo di ogni condizionamento mentale.

Come il lettore può costatare dall’immagine seguente, che evidenzia un post in cui vengo citato da un utente Facebook che mi aveva prima richiesto l’amicizia per poi fare il “passaparola” dal mio profilo al gruppo, ho avuto la mia conferma pubblica che Mauro Biglino non intende confrontarsi con i “piccoli integralisti” come me. Quindi credo sia inutile da parte mia cercare un confronto con persone che senza conoscerti ti giudicano e non hanno la seria intenzione di confrontarsi con altri ricercatori che, come lui, non hanno titoli di studio a riguardo.

Ci tengo a ricordare che gli epiteti come “integralista” non mi appartengono, quindi giudicare una persona senza conoscerla – esattamente ciò che Biglino non vuole venga fatto a lui – è decisamente poco ortodosso. Io stesso mi limito a criticare le teorie e non il teorico, non entro mai sul personale giudicando la sua vita quanto a persona. Se è ateo, agnostico, massone o ex-massone non mi riguarda e non intendo entrare nel merito. Essendo adulto e vaccinato è lui stesso il responsabile delle sue azioni e credenze.

biglino

Referenza che gli dona ulteriore prestigio è quella di aver lavorato per le Edizioni San Paolo senza avere alcuna laurea o titolo specifico per svolgere il lavoro di traduttore, quindi oltre agli anni di esperienza credo che non abbia nulla né più di me né più di qualunque altro ricercatore del settore. Alcune fonti (parlo per sentito dire quindi nulla di attendibile) mi hanno riferito che Biglino non ha mai fatto il “traduttore” per le Edizioni San Paolo, ma non essendo titolato ha lavorato con loro solo come collaboratore esterno freelance, non come traduttore come egli fa credere, ma come correttore di bozze per alcuni volumi editoriali, poiché il suo compito era solo ed esclusivamente quello di controllare che il testo ebraico e greco della Bibbia fosse scritto correttamente. Fra essere traduttori e correttori di bozze c’è un abisso di differenza.

Domanda: Hai mai partecipato ad una conferenza di Mauro Biglino? Quale occasione migliore per fargli delle domande e magari metterlo in difficoltà e/o palesare davanti al pubblico le sue menzogne?

Risposta: Non partecipo e credo mai parteciperò alle conferenze di Mauro Biglino, perché non avrei domande da porgergli conoscendo già le risposte che potrebbe darmi dopo aver letto ogni suo libro (contribuendo alle sue finanze). Inoltre, ritengo sia inutile, almeno da parte mia, partecipare ad una sua conferenza, perché nel web circolano così tante registrazioni dei suoi incontri che ormai ci si stanca a sentire sempre le battute dello stesso copione, sebbene abbia comunque quel carisma per coinvolgerti ogni qual volta si riascoltano sempre le stesse cose. Per cui non credo sia il caso (mio) dover pagare l’accesso (ove venga richiesta un quota di partecipazione) ad un incontro dove potrei sentire le stesse cose su internet in modo del tutto gratuito. Mi limito a leggere i suoi libri che contengono maggiori informazioni (anche se ho già messo di acquistarne).

Non mi occorre porgere domande dirette a Mauro Biglino, perché per questioni di rispetto per la sua persona e onestà intellettuale decisi di leggere i suoi libri e solo così poter conoscere davvero il suo pensiero da un punto di vista intellettuale e non privato (sfera che non mi riguarda).

Domanda: Daniele, cosa pensa di te la gente?

Risposta: A dire il vero non mi importa ciò che dice la gente sul mio conto. Certo, molte cose che leggo su di me dispiacciono, ma in fin dei conti non dò peso a queste cose. Leggo su diversi forum tante cose su ciò che pensa la gente di me. Tuttavia, se mi mettessi a badare a ciò che dice la gente sul mio conto, dovrei sicuramente smettere di scrivere, tradurre, etc. perché avrei tante cose da dire per difendere la mia posizione. Ma credo che il difendersi spetta a colui che ha commesso un torto. Per alcuni sono un completo ignorante e ribadisco che nessuno è esente dall’ignoranza poiché non si può sapere tutto. Quindi, chi mi dà dell’ignorante non si rende conto di essere lui stesso un ignorante, perché ignora il fatto di essere ignorante.

Per altri sono un apostata, eretico e predicatore di dottrine diaboliche. Ebbene, finché si contesta o si critica una cosa che ho detto o scritto qui nel mio blog oppure nei miei libri non ci vedo nulla di anomalo, anzi, ricevere un contraddittorio è uno stimolo in più per imparare cose da altri e fare tesoro di quei punti di vista differenti da quelli miei. Poiché credo che l’uomo sia ignorante per natura, credo anche che lo studio induca l’uomo a non essere un “sapiente” per come crede di essere, ma una persona “meno ignorante”, cosa che non crede di essere.

Per me un sano dibattito è quando le controparti discutono serenamente (non necessariamente in modo animato) sui propri punti di vista senza imporre all’altro il proprio pensiero: “secondo me è così, secondo te è così”, stop! Lungi dagli insulti e dalle offese che ricevo ogni giorno sia da parte di credenti (sic!) che di non credenti, la maggior parte delle persone che ho incontrato nella mia vita e che mi hanno dimostrato un’educazione e umanità senza pari, provengono proprio dal mondo dello scetticismo e dell’ateismo.

Queste persone (non tutte) sono quelle più propense ad ascoltarti e ad esporti il proprio punto di vista poggiando una mano sulla tua spalla in segno di amicizia e lealtà; mentre, discutere con il credente medio a volte risulta una vera impresa perché lì gli subentrerà la presunzione di voler avere ragione a tutti i costi pur essendo coscienti di essere nel torto (e alcuni credono che il proprio torto sia “verità” talmente se n’è convinti) e che debba essere sempre io a capire, io ad ascoltare, io a tacere, io a “ravvedermi” e a sorbire tutto, stando in silenzio. “Gli altri” sono sempre degli imbecilli mentre “io” ho sempre ragione: questo è il pensiero del credente medio (e non solo). Non credo sia né corretto né onesto comportarsi in questo modo.

Quello che mi dispiace di più è quando la gente che discute con me entra sulla sfera personale, mettendosi a dire cose che non ho mai né scritto né detto, ti insulta anche pesantemente con lo scopo di ferirti nell’orgoglio. Queste cose si verificano di più tra i credenti e la cosa mi dispiace maggiormente perché il vero credente ha come principio morale di base quello di rispettare gli altri. In sostanza, accetto ben volentieri il sentirmi dire che quello che scrivo siano cose stupide piuttosto che sentirmi dire che sia io lo stupido. Insultare una persona è una cosa, criticare quello che dice è un’altra cosa.

Domanda: qual è la tua reazione alle provocazioni? Si vede che in molti ti contattano giusto per il piacere di provocarti

Bella domanda. Inizialmente il mio approccio nei loro riguardi era un po’ aggressivo perché dovevo difendermi in qualche modo, forse perché agli inizi non ero ancora abituato a prendere le cosiddette “batoste” da persone che in fin dei conti nemmeno conoscevo personalmente. Alla fine ho capito che rispondere alle provocazioni con altre provocazioni equivale a cercare di spegnere un fuoco gettandovi sopra della legna secca. Finché le provocazioni giungono per via privata, cioè per email o messaggi privati, lì ho modo di confrontarmi a tu per tu con l’altra persona con più serenità. Molto spesso per, le provocazioni pubbliche servono solo per sminuire la mia persona d’innanzi a molte persone dandomi del “poco di buono”.

Agli inizi usavo la funzione “blocca utente” sui social network, ma poi capii non troppo tardi che bloccare la gente fosse in realtà roba da menti infantili. Alla fin fine, non ho nulla da nascondere perché chi vive alla luce del sole non scappa da nessuna parte. Chi fugge è solo chi ha commesso un crimine o chi viene perseguitato ingiustamente. Chi “blocca” avrà anche i propri validi motivi naturalmente, soprattutto quando le provocazioni diventano delle vere e proprie manie di persecuzione, appunto, mirate sulla persona che, spesso, riguarda anche me. Forse le provocazioni sono dettate dall’invidia – a non so cosa – solo perché molta gente mi segue e mi stima. In fondo, nessuno è obbligato a tenersi informato sui miei post e articoli.

Essere circondati da persone che ti vogliono bene ti elargisce una sensazione di benessere, vuol dire che stai facendo bene il tuo lavoro o comunque stai contribuendo molto nella società per aiutare gli altri.

Con il lavoro che svolgo, molto spesso vengo provocato. Chi mi provoca per un conto vorrebbe vedermi seppellito, per un altro conto vorrebbe essere “come me” (glielo sconsiglio vivamente!!!), cioè mentre mi disprezza vorrebbe avere allo stesso tempo la medesima sfera di influenza che ho io sulle persone, vorrebbe avere le medesime, se non di più, approvazioni della gente, gli stessi doni, capacità, carismi, etc., che mi riguardano. Riassumo così: “mi fai schifo perché non posso essere migliore di te, ma vorrei essere almeno come te”. Mi viene da chiedergli: “ma non avete null’altro da fare?” In effetti, i doni e i carismi non si hanno finché non si chiedono, in quanto la stessa Bibbia consiglia di ricercare i doni maggiori (dono di profezia, etc.).

Insomma, il credente viene esortato ad essere spiritualmente ambizioso, non ad accontentarsi del minimo (anche se è segno di umiltà, ma chi ricerca i doni maggiori non vuol dire che non sia umile). Eppure, ho notato che molti hanno il dono della persecuzione, il dono della provocazione, il dono della calunnia e della smania dell’insulto, doni che io chiamo “carismi del rompiscatole” o del “guastafeste”.

Da qualche anno ad oggi ho smesso definitivamente di lasciarmi trasportare dalle provocazioni intenzionali, cioè quelle provocazioni che hanno lo scopo di farmi star male e turbare la mia persona, perché non portano da nessuna parte se non alla sterile vittoria del nemico. Questo è il motivo che spessissimo mi spinge a non approvare certi commenti nel blog, consapevole di essere poi ingiustamente etichettato come quello che “cancella i commenti perché ha qualcosa da nascondere”.

Il “caso “Massoneria

Domanda: Daniele, hai citato la Massoneria. Cosa pensi di questa organizzazione?

Le mie conoscenze sulla Massoneria si basano semplicemente su quello che leggo nel web e i video che osservo su Youtube, a parte qualche voce di corridoio “cospirazionista” che mi giunge dai miei lettori. Certamente, le informazioni avute non mi hanno dato un’impressione positiva della Massoneria sebbene quest’ultima sembri presentarsi più come “preda” (vittima) che come predatore (lupo rapace). Intendo però documentarmi di più sul fenomeno. Posso dire che qualche mese fa venni cooptato, cioè ricevetti la proposta di aderire alla Massoneria, ma non accolsi l’invito in quanto sono del parere che non sarebbe un ambiente adatto per un vero credente in Gesù Cristo.

Per non demonizzare troppo questa associazione (o per difenderla), c’è chi afferma che la Massoneria non sia né da Dio né da Satana. Beh, io parto dal presupposto che nel mondo spirituale non ci sono vie di mezzo: o è bianco o è nero, non c’è il grigio; o si è di Dio o si è di Satana, per cui, se qualcosa non è da Dio né da Satana insieme, per me è da Satana. Definire la Massoneria né da Dio né da Satana è una palese affermazione che è da Satana solo per il semplice motivo che non sia da Dio.

Domanda: chi o cosa è per te il G.A.D.U.?

Ho appreso solo da poco che il G.A.D.U. è il “dio” della Massoneria. Devo documentarmi di più a dire il vero, anche perché un credente in Gesù Cristo deve saper conoscere molto bene le mosse del nemico . Cioè il Grande Architetto dell’Universo che scavalca le varie divinità di ogni contesto religioso. Il G.A.D.U. intende scavalcare il Dio stesso della Bibbia, per cui tanta presunzione non può che appartenere a un avversario (satanas) di Dio. Questo G.A.D.U. per me è la mistificazione di Lucifero.

Proprio per questo, un credente in Gesù Cristo non è tenuto ad aderire a questo genere di associazioni, in quanto è inconciliabile l’idea che possa servire due padroni, il Cristo e il G.A.D.U. insieme. Questo sarebbe un ecumenismo inconciliabile con la Scrittura. Il G.A.D.U., che per me è Satana in persona, non può stringere alleanze ecumeniche con Cristo. Tuttavia, invito i lettore a leggere un mio breve articolo sull’argomento (clicca qui).

Domanda: Daniele, spesso si riscontrano degli errori grammaticali nei tuoi scritti. Mi viene da pensare una cosa: se la conoscenza dell’ebraico è pari a quella dell’italiano la tua credibilità scende di parecchio.

Risposta: E’ vero, spesso (e non volentieri) mi capita di commettere errori grammaticali anche banali nella fase di stesura dei miei articoli. Un conto, però, è conoscere una lingua, un altro conto è commettere errori non voluti. Molte critiche che ricevo provengono proprio da questa mia “pecca” che reputo trascurabile e vi spiego il perché. Sebbene il mio blog sia un semplice blog, anzi, un diario (come da testata), sono consapevole di scrivere né bene né male e poiché mi sento “a casa mia” mi permetto di esprimermi come credo, senza preoccuparmi troppo del giudizio altrui; più che altro il mio obiettivo è quello di scrivere chiaro affinché i lettori possano capire nell’immediato le argomentazioni e i relativi concetti che espongo.

Se la gente mi capisce ugualmente nonostante i presunti “erroracci”, ritengo di avere raggiunto comunque il mio obiettivo: farmi capire. Finché si riscontrano degli errori grammaticali sul blog, diciamo che ci può stare. Credo che almeno sul piano concettuale i miei articoli siano abbastanza precisi e chiari (a detta di molti miei lettori), sebbene possano peccare di grammatica (nessuno è perfetto). Tuttavia, prima di criticare il mio modo di scrivere bisogna conoscere il “Daniele Salamone” nei panni di saggista e non di blogger. Ciò non significa che gli scritti del blog siano meno importanti quindi meno curati rispetto alle cose che scrivo nei miei libri, anzi, molte volte pubblico interi estratti delle mie opere editoriali e lì di errori non ve n’è proprio traccia.

Finché scrivo nel blog (fruibile gratuitamente), non bado molto agli errori; per quanto riguarda la pubblicazione dei miei libri (che la gente compra), invece, dedico maggiore cura.

Gli errori editoriali li commettevo nei primi libri quando ero alle prime armi con la scrittura. Quando capita che un lettore sensibile ed educato riscontra un errore grammaticale o di battitura nei miei testi, gentilmente mi avvisa in privato per ovviare al problema che mi era letteralmente sfuggito, poiché sono solito redigere i miei articoli di getto, anche quelli che richiederebbero maggiori attenzioni; lavorando da solo, purtroppo, il tempo che ho è sempre poco. Come disse qualcuno, scusami per la lunga lettera, ma se avessi avuto più tempo avrei scritto di meno.

Domanda: Daniele, quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per questa domanda risponderò con poche parole: garantire sicurezza a mia moglie e un buon futuro per i miei figli. Il lavoro che svolgo mi aiuta quanto basta per vivere dignitosamente. L’unica ricchezza che insieme alla mia famiglia procacciamo è il benessere dell’anima, spirito e cuore.

Lettere aperte per i miei lettori (e recensori su Amazon) e ai miei detrattori

 

16 Risposte a “Domande e Risposte (FAQ)”

  1. Ciao Daniele

    Visto che sei di così mente aperta, mi sapresti spiegare la differenza tra le parole di Yehoshua e di Yahweh? Cioè, ciò che predica Yehoshua, non è esattamente in linea con ciò che dice e fa Yahweh nel Pentateuco?

    Leggendo anche solo la Bibbia in italiano, è impossibile non trovare ingiustizie nelle uccisioni di Yahweh, anche nei confronti di chi voleva onorarlo – come fecero i figli di Aronne, Nabab e Abiu, uccisi solo perché volevano, senza l’ordine di Yahweh, rendergli onore – e c’è chi ne dà una spiegazione logica, e chi condanna fermamente queste atrocità, specie confrontando con ciò che fece Yehoshua. Qual è la spiegazione corretta per le azioni di Yahweh?

    E, in ultimo, per sapere il tuo parere (da conoscitore dell’ebraico) in merito, c’è realmente scritto che c’erano altri Elohim?
    Che fine avevano fatto (loro e Yahweh) ai tempi di Yehoshua?
    E dove sono oggi?

    Grazie per rispondermi.

    1. Ciao Gino,

      quelle che noi definiamo “ingiustizie” evidentemente non lo erano per gli antichi israeliti. Il testo biblico va letto seguendo la mentalità di chi l’ha scritto.
      Nadab e Abiu non hanno affatto onorato Dio, perché, come dice la Scrittura, il sacrificio praticato non era conforme, hanno offerto “un fuoco estraneo”. E le istruzioni erano state chiare fin dall’inizio. E’ ingiustificata la giustificazione che i dà ai due figli di Aaronne, in quanto non sono giustificabili per quello che hanno fatto.
      La spiegazione corretta per le azioni di Yahweh c’è, e basta leggere il contesto del brano o dell’intera storia per capire le ragioni che lo hanno spinto ad agire in un determinato modo, anche se apparentemente sembra atroce. La giustificazione si trova anche nelle motivazioni che hanno spinto il redattore biblico a riportare certe storie.

      La Bibbia parla di diversi Elohim, elohim venerati da popoli che ormai non esistono più e quindi sono scomparsi insieme a loro. Mi dispiace per tutti quegli elohim che oggi non esistono più, ma la realtà è che non esistevano nemmeno prima in quanto erano solo idoli, feticci, statue e idee religiose pagane.

  2. Buongiorno,Daniele,ho letto un suo commento su Alan Alford,non ricordo più dove,sul suo libro”Quando gli dei scesero sulla terra”.In quella occasione lei ha posto l’accento sulla frase sbagliata,dell’autore,riguardo alla frase ben adamah.Adamàh vuol dire suolo,da cui è tratto il terrestre ect…Ma se se permette di esprimermi,io non sono daccordo.Lei dice che adam viene da adamàh.Ma adam è la radice semplice da cui vengono tratte altre parole,più composte,come adamàh.L’alef nel dam.Lo spirito(alef)nel sangue(dam).Se adam è l’umanità(non luomo),come fa adamàh ad essere il suolo?Che relazione c’è fra umanità e terra?Io non la vedo.Adamàh a me sembra umanità,un altro tipo di umanità,da cui se mai è stato tratto adam…Certo ho letto il parere degli ebrei:adamàh=suolo,ma a volte si dice una cosa per nascondere un’altra.Cosa ne pensa?

    1. Salve Giulio,
      grazie per aver espresso il suo punto di vista al quale ho il piacere di rispondere.
      Il testo di Alford a cui si riferisce forse è “Il mistero della Genesi delle antiche civiltà”, che trova al seguente link: http://danielesalamone.altervista.org/alan-f-alford-e-le-sue-gaffe-di-ebraico-biblico/

      La radice semplice non è propriamente Adam (אדם) ma dam (דם) che sta per “sangue”. Il sostantivo “adam” ha per significato: “colui dal sangue rosso” se la radice è DAM, ma se la radice è da ricondurre ad ADAMAH allora il significato è “colui che viene dal suolo/terra” e semplicemente: “terrestre”, ma non nel senso che vive nel “pianeta terra”, ma che viene proprio dal suolo terrestre.
      Inoltre, adam (אדם) e adamàh (אדמה) sono la stessa parola: la prima è al maschile, la seconda è al femminile. Alef non è “spirito”, “spirito” è la lettera hey (ה); alef indica tutt’altra cosa.
      La relazione fra “umanità” e “terra” c’è nel concetto ebraico, essendo due parole affini e derivanti da una medesima etimologia; non c’è alcuna relazione invece in italiano, dato che “umanità” “suolo” hanno un’origine etimologica differente.
      Quindi, se secondo la sua interpretazione Adamah è “umanità”, come spiega allora il passo biblico dove si dice che il Dio biblico della Genesi ha tratto l’uomo dalla “polvere dell’adamah”? Quindi Dio avrebbe ricavato l’uomo dalla polvere dell’umanità? Che senso ha? Ha senso invece che adam è tratto da adamàh, e cioè il terrestre deriva dalla terra.
      Gli ebrei non hanno bisogno di “nascondere” cose così elementari da capire. Persino nella qabbalah, dove le profondità dei misteri biblici sono molto più intriganti rispetto alla lettura semplice del testo, non si è mai detto che adamah significhi “umanità”. La relazione matematica fra adàm e adamàh è la seguente: adàm:essere terrestre = adamàh:terra-suolo.

      Spero di averle risposto e mi scuso per averlo fatto in ritardo.
      Shalom

  3. Ciao Daniele, ti stimo molto per la tua apertura mentale un pò alla Socrate ..”la cosa che più sò è di non sapere” che appartiene a chi è saggio ed umile. Ti chiedo un parere su un argomento di cui non si parla molto ma a mio modesto parere è invece molto importante: ho notato ultimamente un grande interesse della scienza in merito allo studio dell’origine della coscienza e della consapevolezza di sè quali prerogative del genere umano, temi che fino ad ora il mondo scientifico ha sempre snobbato. Questo interesse ha inoltre prodotto un nuovo tipo di approccio scientifico agli studi inerenti l’origine dell’universo, l’origine della vita e l’origine del genere umano, generando nel pensiero scientifico contemporaneo la tendenza a ritenere che questi eventi complessi e perfetti sono stati causati da un “disegno intelligente”. Ciò sta portando gli studiosi a ritenere necessaria la presenza di “entità intelligenti” capaci di progettare “disegni intelligenti” e questo nuovo orientamento, supportato dagli studi della genetica, sta minando le certezze della teoria dell’evoluzione: pertanto, a mio modesto parere, la scienza si sta avvicinando al mio pensiero spirituale che attribuisce al Creatore la stesura di quel “disegno intelligente”. Intendo dire che l’entità intelligente del pensiero scientifico e il Creatore del pensiero spirituale non sono lontani anni luce e in questo nuovo contesto la famosa frase di Einstein “Dio non gioca a dadi con l’universo” assume un grande valore. Tu cosa ne pensi?

    1. Ciao,
      la teoria dell’evoluzione, e quindi il Darwinismo, è stata già smentita decenni fa. Una volta crollata questa teoria, se n’è inventata un’altra: la teoria degli antichi astronauti, teoria secondo la quale milioni di anni fa delle “entità intelligenti” (gli elohìm o gli anunnaki) sono sbarcate sulla Terra. Questo è servito per estrarre tutto l’oro che trovavano poiché serviva per l’atmosfera del loro pianeta (Nibiru) che si stava sgretolando. Questa storia di fantascienza ha dato libero sfogo ai cosiddetti “ufomani” a baipassare la teoria dell’evoluzione e quindi giustificare il passaggio da scimmia a uomo attraverso l’intervento genetico di queste “entità celesti”, facendo diventare l’adamu (colui dalla testa nera) un lulu (mescolato).
      Diciamo che stiamo parlando della religione raeliana.
      Comunque, se hai domande BIBLICHE (io di questo mi occupo) ti chiedo la gentilezza di scrivermi per email, anche perché questa è solo la pagina delle FAQ.

  4. Buonasera Daniele
    ho letto su Notizie Cristiane una tua intervista davvero molto interessante.
    Leggo che “… oltre 200 contraddizioni che, puntualmente, svanivano nel nulla”…sono curioso di saperne almeno una! Forse hai già scritto e pubblicato una raccolta ?
    Grazie e buon lavoro
    Graziano

    1. Cari Graziano, buongiorno.

      Sì, nel mio blog ho dedicato una sezione alla spiegazione delle presunte contraddizioni, ma non tutte quelle che ho trovato, perché altre ne ho reso oggetto di discussione nei miei libri.

      Qui la pagina della sezione del mio blog: http://danielesalamone.altervista.org/category/presunte_contraddizioni/

      La sezione, allo stato attuale, conta 39 articoli sulle presunte contraddizioni bibliche.
      Perciò ti auguro buona lettura.

      p.s. la prossima volta scrivimi direttamente per email, perché non è questa la sezione adatta per pormi dei quesiti.

  5. salve Daniele, è la prima volta che vedo il tuo blog, ci sono capitato per caso cercando il significato della parola Nod, poiché sto preparando la tesi per novembre, e così volevo sapere un po’ di più in merito alla predetta parola. Leggendo un po’ di qua e un po’ di là sul tuo blog, ho letto che, così hai scritto, che la Genesi l’ha scritta Mosè, o letto male?
    ciao e grazie
    Flavio
    p.s. Biglino io lo conosco da vecchia data, quando faceva il responsabile di una rete di vendita di prodotti finanziari. Era, ed è rimasto un grande venditore.

    1. Caro Flavio, benvenuto nel blog.
      Sì, ho scritto da qualche parte che Mosè è l’autore del Pentateuco. Almeno, secondo la stessa tradizione rabbinica e cristiana (che si evince anche per stessa ammissione della Scrittura), Mosè è l’autore del Pentateuco, denominato “libro di Mosè”, o “Libero della legge di Mosè”. Inoltre, nella Scrittura sono presenti molti indizi letterari che lasciano pensare proprio che l’autore del Pentateuco dev’essere stato qualcuno da poco uscito dall’Egitto. Se proprio non è stato Mosè, almeno qualcuno a lui vicino, ad esempio Giosuè.
      A sostegno di questa tesi consiglio la lettura de “Chi ha scritto i cinque libri di Mosè?” dell’autore Alfredo Terino. E’ un libro molto ben scritto e anche abbastanza convincente. Poi, al di la delle speculazioni che ruotano attorno alle Scritture, persino gli stessi ebrei confermano che la Toraàh è il libro di Mosè non perché a lui attribuito, ma perché è il diretto autore. Poi, nei secoli successivi la tradizione orale ha ricomposto e messo insieme tutto quello che si sapeva del “libro di Mosè”, compreso il famoso rotolo che fu trovato nascosto da qualche parte del tempio.

      Detto questo, beh… che Biglino sia un bravo venditore non c’è dubbio. I numeri parlano da soli. Se sei un bravo venditore, riesci a vendere escrementi spacciandoli per saponette profumate!

      Shalom

  6. Per te la Bibbia è un libro storico o religioso?

    Parla di Dio o della storia di Yahweh che fa un patto col suo popolo?

    Perché la chiesa dice che la bibbia è un libro sacro e parla di un solo Dio, quando effettivamente non è così?

    Secondo te è giusto che la Bibbia sia studiata e approfondita dagli storici e della scienza, piuttosto che dalla Teologia visto che non parla di Dio?

    1. Gentile Luciano, avrò il piacere di rispondere alle sue domande quando ne formulerà qualcuna che proviene dalla sua testa e non dalle labbra o dai libri di altre persone (uno a caso Biglino).

      p.s. per questo genere di domande, non è necessario scrivere un commento, ma gradirei mi venissero poste in sede privata per email. Poi, se mai, in caso necessario, se una di queste domande sarò oggetto dell’interesse di un ampio numero di lettori, allora si deciderà in seguito se condividerne la risposta in questa sezione del blog. Per cui, questa pagina è dedicata solo alle domande più frequenti che mi giungono per email.

      Fiducioso della sua collaborazione, porgo cordiali saluti.

      Daniele Salamone

  7. Da quanto ho potuto capire leggendo alcuni tuoi articoli e di altri mi sto ritrovando delle incompatibilità tra il Nuovo e Vecchio Testamento.
    Per cercare di spiegarmi meglio, visto che le traduzioni dei testi ebraici in cui il pensiero su satana, angeli, Elhoim, etc…non è in sincronia con il nostro modo di vedere tali figure, mi chiedo ma allora la Bibbia che possediamo nelle nostre case è stata creata con lo scopo di far a tutti i costi coincidere i due pensieri.
    Si sono dovute camuffare le traduzioni per renderle compatibili?
    Ti ringrazio anticipatamente.
    E.P.

    1. Salve Edgardo, grazie per il tuo commento.
      Le (presunte) incompatibilità tra Antico e Nuovo Testamento trovano risposta quando si esaminano insieme tutti i vari aspetti che caratterizzano i soggetti interessati: satana, angeli, elohìm, etc.
      La Bibbia è stracolma di presunte contraddizioni, ma queste ultime hanno sempre una risposta valida e concreta, non necessariamente “religiosa”, sia dal punto di vista biblico che dal punto di vista storico, archeologico, linguistico, antropologico e così via.
      Secondo le mie ricerche personali la Bibbia non camuffa nulla. Se a molte questioni bibliche non si riescono a trovare risposte (che la Bibbia stessa contiene), vorrà dire che occorre una maggiore disamina e ricerca.
      Ovviamente non è da tutti avere la possibilità di accingere alle lingue bibliche, ma molte cose possono essere capite anche senza la conoscenza delle lingue.
      E’ vero però che le nostre traduzioni sono un vero disastro, per cui le idee saranno più chiare quando “qualcuno” si prenderà l’impegno di tradurre con tutti i santi cristi, senza preconcetti e senza influenze esterne.

    2. Ciao Edgardo,
      le apparenti contraddizioni non sono causate dalla bibbia ma dalla nostra errata interpretazione moderna. Chi e’ nato dopo gli anni ’60 e’ stato allevato da genitori cresciuti durante il boom economico (50-60-70-80) che sono stati indottrinati da ateismo ed evoluzionismo nei cartoni animati, film, musica, nelle scuole ecc ecc.
      Evita di guardare i video pseudo informativi tipo “Zeitgeist” e i penosi video di Mauro Biglino che, oltre confondere la sacra parola che Dio ha ispirato e protetto in forma semplice e comprensibile, ti faranno perdere la salvezza eterna che Gesù’ Cristo promette sia nel vecchio che nel nuovo testamento.(Gesù’ Cristo infatti e’ lo stesso Dio del vecchio testamento, chiamato anche PRIMO PATTO)
      cosa devi fare:
      leggi la bibbia con spirito di preghiera e ricerca della verità’ … esiste una sola verità’, inoltre lo spirito critico non ti permetterà’ mai di capire nulla di alcunché’. LA MIA TESTIMONIANZA:
      io posso testimoniare che da ateo/evoluzionista iniziai a leggere il nuovo testamento per sfottere Dio, poi continuai a leggera e a rifletterci sopra, accorgendomi che la parola di Dio aveva SENSO.
      un saluto fraterno,
      Carlo

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