Maria: « assunta »? – In questo tempo di crisi, “beata” lei…

Premessa

Ho deciso di scrivere questa breve premessa per mettere in chiaro delle cose che purtroppo alcuni miei lettori fraintendono. Non ho deciso di iniziare una sorta campagna “contro” il cattolicesimo romano; non nutro odio nei confronti di questo movimento né dei suoi aderenti (perché altrimenti dovrei odiare anche molti dei miei stessi parenti), ma perché – per amore e stima dei cattolici stessi – vorrei mettere in luce alcune questioni che spesso vengono ignorate. Gesù ci ha lasciato con un comando ben preciso: «ama il tuo prossimo come te stesso», «ama i tuoi avversari e prega per loro», e anche di «non rendete nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini». Per cui, d’innanzi a queste considerazioni scritturali sarei già condannato a priori se non le rispettassi come la Parola comanda. Di passi simili ce ne sono davvero tanti, ma credo che bastino solo questi di cui sopra per riassumere l’insegnamento dell’Amore di Cristo. Certo, alcuni potrebbero focalizzarsi sul fatto che io mi serva di parole dolci per aggraziarmi la fiducia del lettore: bene, facciamo finta che sia così. Lascio pensare male a chi vuol pensar male, mi interessa sapere che “Dio sà”. Ebbene, siccome vengo accusato di essere un falso dottore o falso profeta per il solo fatto di attaccare la dottrina cattolica romana, in questa sede vorrei poter difendere la mia persona dicendo con la massima onestà che il mio intento non è quello di “distruggere” ma di “edificare” ciò che l’uomo distrugge con le proprie idee e dottrine. Lo farò, naturalmente, nei limiti delle mie forze e capacità.

In questo articolo, se discuto la dottrina cattolica romana dell’assunzione di Maria (come le altre dottrine incentrate su di lei), non è per danneggiare il cattolicesimo romano, ma per dimostrare che almeno dal punto di vista biblico tale dottrina è inesistente. Se poi, al di là di ciò che dice il Testo questa dottrina trova un concreto fondamento e riscontro in altre parti che non sono “Bibbia”, non è mio intento esaminarli in quanto di Parola di Dio ce n’è una soltanto.

Sicuramente, se argomento certe tematiche non è per lucro né per accaparrarmi l’amicizia degli anticattolici (anche se questi temi, al contrario, mi creano più nemici che amici – ma come dice il saggio, tanti nemici, tanto onore).

Rispettando la persona di Maria, nonché grandissimo esempio di fede e di ciò che è stata per il Signore Gesù Cristo, vorrei quindi argomentare con “Bibbia alla mano” cosa dice o non dice la Scrittura circa questa dottrina. Detto questo, voglio semplicemente approfondire la questione cercando di suggerire delle prove se tale dottrina fonda o meno le sue radici nella Bibbia.

assunzione di mariaL’assunzione di Maria

L ‘Assunzione di Maria è uno dei più recenti dogmi del cattolicesimo romano. Proclamato da papa Pio XII nel 1950, nella bolla Munificentissimus Deus, è uno degli insegnamenti più ambigui, mutevoli e confusi del cattolicesimo romano. In realtà, nessuno può dire esattamente in che condizioni o circostanze Maria si trovasse prima della sua presunta “assunzione”. Subito dopo l’introduzione di questa nuova dottrina, un grave disaccordo è sorto tra la mariologia (o mariolatria, o ipedulìa) e Pio XII, sulla possibilità (o meno) che Maria sia morta, risorta e poi salita al cielo, o semplicemente ascesa al cielo senza morire. Nonostante la pretesa cattolica romana che il Papa parla di “infallibilità” (leggi articolo correlato), non vi è ancora consenso per quanto riguarda i dettagli di questo dogma. Pertanto, i suoi sostenitori hanno preso la libertà di regolare i dettagli per soddisfare meglio le loro idee e le tradizioni in via di sviluppo, rendendolo più “attraente” per i credenti.

Anche se è possibile trovare molte versioni della presunta assunzione di Maria in cielo, tuttavia un’idea comune, sostenuta dalla tradizione cattolica romana, è rappresentata dalla seguente descrizione:

Un giorno, quando Maria, secondo il suo costume, era andata al ” santo sepolcro di nostro Signore” per bruciare incenso e pregare, l’arcangelo Gabriele annuncia che la sua morte si avvicina, informandola in risposta alla sua richiesta che dovrà “andare nei luoghi celesti presso suo Figlio, nella vera ed eterna vita”. Al suo ritorno a casa lei prega, e tutti gli Apostoli, coloro che sono già morti e quelli ancora vivi, si riunirono al suo capezzale a Betlemme […] Gli Apostoli, portando il divano su cui “la Signora, la Madre di Dio” si pose, erano sostenuti su di una nuvola a Gerusalemme. Qui Cristo appare a lei, e in risposta alla sua richiesta, dichiara: “Rallegratevi ed esultate, perché ogni grazia è data a te da mio padre nel cielo, e da Me, e dallo Spirito Santo […]”. Poi, mentre gli Apostoli cantano un inno, Maria si addormenta. Lei è prevista in una tomba nel Getsemani; per tre giorni, un coro angelico si sente glorificare Dio, e quando vi fu il silenzio, tutti sappiamo che “il suo corpo prezioso e senza macchia è stato trasferito in Paradiso” (il grassetto è mio) [1].

Molti cattolici credono che Maria è morta prima di andare in paradiso, mentre altri considerano la sua morte una questione ancora aperta. Si sostiene che:

Per quanto riguarda la morte di Maria il dogma non è impegnativo. Si dice soltanto: “Quando il corso della sua vita terrena è stato completato”. Allo stato attuale entrambi i pareri sono accettabili e accettati: Maria muore, risorge e viene glorificata, così come la glorificazione alla fine della sua vita senza morte (il grassetto è mio) [2]

Questa dottrina è così “flessibile” che può funzionare in entrambi i modi. Tuttavia, questo produce un dilemma poiché si dice che:

[…] la Costituzione Apostolica di Papa Pio XII, Munificentissimus Deus, chiaramente e ripetutamente si riferisce alla morte della Vergine Maria. In non meno di sette paragrafi distinti, questa Costituzione Apostolica si riferisce, in un modo o nell’altro, alla morte della Vergine Maria. [3]

E’ interessante il fatto che, secondo alcuni cattolici, la dichiarazione di un Papa infallibile possa presumibilmente essere interpretata in due modi completamente opposti. Allora, chi ha l’ultima parola riguardo a questo e altri argomenti cattolici romani? Chi può dire, con un certo grado di fiducia, ciò che si deve credere? Il fatto stesso che le interpretazioni di questa dottrina siano così “flessibili”, rende tutto ciò inaffidabile e incredibile. Al contrario, la Bibbia è molto chiara su coloro che hanno lasciato dietro loro esistenza terrena senza incontrare la morte. Enoch «fu rapito perché non vedesse la morte» (Ebrei 11:5; cfr. Genesi 5:24). Di Elia la Bibbia dice che «un carro di fuoco» lo prese senza che abbia incontrato la morte (2Re 2:11). Dettagli altrettanto chiari sono dati circa la morte di Gesù, la sepoltura, la risurrezione e ascensione (1Corinzi 15:3-4; Atti 1:9). Non c’è né ambiguità né il minimo accenno che questi fatti debbano essere aperti a varie e bizzarre interpretazioni.

Un secondo motivo per cui bisognerebbe rifiutare questa dogma cattolico romano non biblico è la sua opposizione alle dichiarazioni di Cristo stesso. Parlando a Nicodemo, Gesù disse: «Nessuno è salito in Cielo, se non Colui che è disceso dal Cielo: il Figlio dell’uomo» (Giovanni 3:13). Questo include tutti coloro che sono morti, così come quelli che sono stati portati dal Signore e non hanno incontrato la morte (Enoch ed Elia). Ancora una volta, Gesù ha insegnato che coloro che muoiono vanno in un posto chiamato Ades (leggi articolo correlato) – un luogo di attesa per il Giudizio finale (Apocalisse 20:13-15), che è indipendente dal cielo e l’inferno (Luca 16:19-23). In Giovanni 14:3 Gesù promise ai Suoi discepoli: «Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi». Quando arriva il momento per il Suo ritorno, Gesù manterrà la Sua promessa “aprendo le porte del Cielo” per tutti coloro che gli hanno obbedito (cfr. Matteo 25:31-46). Ma, dal momento che non è ancora tornato, concludiamo dalle Scritture che nessuno dei Suoi discepoli sono stati presi in Cielo, nemmeno Maria.

Una terza ragione per cui bisognerebbe rifiutare il dogma cattolico romano non biblico dell’assunzione di Maria è la sua opposizione ad altre dottrine bibliche ad essa correlate. Per quanto riguarda l’ultima venuta di Cristo, Paolo ha scritto che la resurrezione dei morti si verificherà «in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati» (1Corinzi 15:52). Al contrario, la dottrina non biblica dell’assunzione di Maria in cielo implica che ha già subìto una tale trasformazione del corpo in uno status glorioso. Dovrebbe essere ovvio che è impossibile conciliare la tradizione cattolica romana dell’assunzione di Maria con la sana, vera e infallibile dottrina biblica della risurrezione.

Una quarta ragione per rifiutare questa dottrina non biblica è che il Nuovo Testamento non registra da nessuna parte l’ascensione di Maria. Alcuni cattolici hanno proposto che una cosa simile sia implicita nella Bibbia dopo la morte di Maria ma che non viene registrata. Questo ragionamento non riesce però a riconoscere che la Bibbia non registra la morte di molte persone, tra cui Giovanni, Marco, Paolo e anche Pilato o Barabba! Questo significa forse che queste persone (e molte altre le cui morti non sono registrate nella Bibbia) salirono al Cielo? Argomentare in questo modo equivale ad argomentare sui silenzi della Scrittura. Per stabilire una verità biblica storica, bisogna rivolgere la propria attenzione a ciò che gli scrittori della Bibbia hanno registrato, al contrario di quello che invece non si è detto (evidentemente non era così importante!) ed è stato poi aggiunto successivamente in testi non biblici.

La presunta assunzione di Maria sarebbe quindi avvenuta durante il tempo in cui i libri del Nuovo Testamento sono stati redatti. Tuttavia, nemmeno uno scrittore del Nuovo Testamento dà il minimo accenno di occorrenza circa questo evento così importante per i cattolici romani. In particolare lo stesso Giovanni, al quale gli fu affidato da Cristo in persona la propria madre. Come mai, il “tutore” di Maria non si è mai preoccupato di registrare una cosa così importante? Se questa dottrina fosse stata così importante (come sostiene il cattolicesimo romano), perché è stata esclusa dal Nuovo Testamento? Se Gesù ha promesso che gli Apostoli stavano per essere guidati in ogni verità e stavano per dichiarare tutta la verità di Dio (Giovanni 16:13), perché allora non hanno registrato questa verità significativa su Maria? Se la Bibbia registra le “ascensioni” di Enoch ed Elia, personaggi a quanto pare inferiori rispetto Maria, perché allora non si parla esplicitamente anche e soprattutto dell’assunzione di Maria? La risposta più semplice è che l’assunzione di Maria non è mai stata pensata né mai ha avuto luogo; anzi, è stata creata da menti focalizzate sulle tradizioni e non dalla verità.

La bolla papale del 1950, inoltre, ha dichiarato che «se qualcuno, che Dio non voglia, osasse volontariamente negare o mettere in dubbio quello che abbiamo definito “Assunzione di Maria”, sappia che è completamente caduto via dalla divina e cattolica Fede» (Munificentissimus Deus, p.45 – il grassetto è mio). Ma se questo dogma è così importante, al punto che coloro che non lo accettano sono condannati e giudicati come «anatema», come fa il clero cattolico romano e i teologi a spiegare il fatto che i cattolici romani più tradizionali siano vissuti per circa 1400 anni nell’ignoranza di questo dogma? Erano i cattolici romani, compresi i papi, che vivevano prima della dichiarazione di Pio XII (1950), essere salvati nella loro ignoranza dell’assunzione? Se non avessero avuto bisogno di conoscere questa “verità” per la salvezza prima del 1950, perché invece ne avrebbero bisogno ora (cioè dal 1950 in poi)?

Conclusione

Non vi è dubbio che Maria era una donna speciale, ma come ogni altro essere umano ha vissuto in un mondo regolato da un principio consolidato che riguarda tutti noi: «Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio» (Ebrei 9:27). Maria, al termine del suo cammino terreno, attraversò la strada dalla vita alla morte, incontrando tutti coloro che «dormono» in Cristo (1Tessalonicesi 4:13-14). Come loro, e anche come noi, lei è in attesa del giudizio finale, giorno in cui le porte del cielo si apriranno per tutti coloro che hanno fatto la volontà del Padre (Matteo 25:31-46).

Note

[1] James Hastings, A Dictionary of Christ and the Apostles (New York: Charles Scribner’s Sons, ed. 1906).

[2] Johann Roten (2006), What about Mary’s Death?: www.catholicweb.com/media_index.cfm?fuseaction=view_article&partnerid=48&article_id=2768

[3] Ronald L. Conte  (2006), A Summary of the Doctrine of the Dormition: www.catholicplanet.com/CMA/dormition-summary.htm

4 Risposte a “Maria: « assunta »? – In questo tempo di crisi, “beata” lei…”

  1. Ciao Daniele, come sempre i tuoi articoli sono piacevoli. .volevo farti una domanda. .tu sei un libero pensatore però ti ritieni Cristiano. Ora.. Dato che non appartieni a nessuna delle confessioni cristiane, reputi che Cristo non abbia fondato una chiesa fisica? Alla quale appartenere? Oppure a questa chiesa dovrebbero far parte solo coloro che lo desiderano? Grazie

    1. Ciao Davide, il Cristiano è colui che segue le orme di Cristo; non è il far parte di una confessione religiosa. Satana stesso è più credente di certi credenti perché possiede la consapevolezza di Dio più di ogni essere umano.
      Gesù non ha fondato una “chiesa”, ma più precisamente una “assemblea”, ovvero “dove due o tre sono raduanati nel mio nome, io sono là”. Questi due o tre radunati insieme fanno già “ekklesia” ovvero “assemblea”.
      Quindi, chiunque si riunisce in assemblea – in qualunque luogo – SOLO nel nome di Gesù, QUELLA è la vera Chiesa di Cristo.

  2. La mariologia è interamente invenzione della chiesa cattolica ed è guardata con molto sospetto anche dai protestanti e in una certa misura dagli ortodossi. Il NT dà ben poco risalto alla figura di Maria, che è stata poi enfatizzata probabilmente per affiancare al dio padre una figura femminile che risultasse più digeribile alle popolazioni che erano use al culto della dea madre o di divinità femminili.

    1. Si, concordo. Quando si guarda alla luce della Bibbia e non dei “vangeli diversi”, si ha una visione più chiara di quello che la Bibbia dice (o non dice) su determinati culti e sacramenti che non sono stati concepiti dai redattiri della Scrittura, ma dalle tradizioni umane soggiunte dopo la redazione della Stessa. Basta leggere i concili vaticani I e II per vedere già quanto essi vanno in contraddizione tra loro e suggerire quanto fallace sia questa confessione religiosa.

      Meglio essere un credente senza etichetta che un cattolico dichiarato.

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