Il settarismo o denominazionalismo è scritturale?

Che cos’è una Denominazione? Dio approva le denominazioni? Queste sono domande estremamente significative e oggetto di critiche. Tuttavia esse meritano risposte direttamente dalla Bibbia.

Quando andiamo al Nuovo Testamento ed esaminiamo la sua volontà per quanto riguarda la religione, troviamo che c’è un sistema ben definito di religione. E’ la religione di Cristo che è venuta per essere chiamata col nome di “Cristianesimo” (leggi articolo correlato).

04_independence_day_blurayNella Bibbia troviamo anche che Satana fa tutto il possibile per offuscare le distinzioni che Dio vuole che siano osservate, ma non dovremmo essere sorpresi per una cosa simile. Pensate alle grandi bufale che sono state perpetrate sul genere umano. Ad esempio, la dottrina dell’evoluzione è quasi universalmente creduta dall’elite scientifica di molte società. Così è con molti sistemi politici, filosofici, religiosi e di pensiero, come il comunismo, il buddismo, l’induismo, etc. Coloro che hanno esaminato le oggettive verità su tali questioni sanno che quei sistemi di pensiero non sono veri. Eppure, un gran numero di persone vi aderiscono comunque. Un gran numero di persone credono ai principi di tali sistemi.

In 2Corinzi 2:11, Paolo ha parlato del fatto che Satana si sforza per approfittarsi delle persone. Ha detto che non dobbiamo lasciare Satana approfittarsi di noi «non ignorando le sue macchinazioni». La parola «macchinazioni» può essere tradotta anche con «stratagemmi, trabbocchetti» (tema ampiamente trattato in un mio saggio, clicca qui). Dobbiamo essere consapevoli del fatto che Satana usa stratagemmi ingannevoli nel tentativo di ingannare la gente per arrivare a fargli credere e praticare cose che non sono vere. In una dichiarazione simile, Paolo usa la frase «insidie del diavolo» (Ef 6:11). La maggior parte delle persone sono ignare di questo fatto. Molte persone non credono nemmeno che Satana esiste più di quanto credono che Dio esiste. Eppure, se il Nuovo Testamento è vero, è chiaro che vi è un Satana, e farà tutto il possibile per ingannare la gente. Egli vuole offuscare quelle distinzioni che Dio vuole – distinzioni scritturali e bibliche.

È chiaro che questo è il caso del denominazionalismo. Considerate le seguenti definizioni:

  • Il termine «denominare» significa «dare un nome a…. designare»:
  • La «denominazione» è «un gruppo di congregazioni religiose riunite sotto una fede e un nome comune e organizzate sotto un’unica gerarchia amministrativa e legale; un nome o denominazione, soprattutto per una classe o di un gruppo»;
  • Per «denominatore» si intente «l’espressione scritta sotto la linea in una frazione comune che indica il numero di parti in cui un numero intero è diviso»;
  • Il «denominazionalismo» è «la tendenza a separarsi o scindersi in confessioni religiose; alias settarismo».

Quindi, secondo questa ultima definizione, chi accusa ad esempio i Testimoni di Geova di “settarismo” e fa parte lui o lei stesso/a di una denominazione cristiana (cattolica, chiese libere, assemblea dei fratelli, assemblee di Dio, assemblee di Dio in Italia, battisti, anabattisti, avventisti, etc.), sta automaticamente accusando in modo del tutto ingiusto, in quanto chi giudica mentre appartiene ad una denominazione fa già parte di una sétta!

Pensate a questi significati per un attimo. Il Denominazionalismo si verifica quando alcuni religiosi o interi gruppi numerosi di persone si dividono e si segregano sulla base di diverse designazioni, nel carattere ecclesiale in dottrine (vangeli) diverse.

Tuttavia, il lettore ha mai letto nel Nuovo Testamento la preghiera di Gesù per l’unità in Giovanni capitolo 17? E per unità non intendo “ecumenismo” (leggi articolo correlato). Cristo pregò contro la divisione religiosa, e pregò il Padre che i credenti in Cristo fossero TUTTI uniti. Paolo fece la stessa raccomandazione alla Chiesa di Corinto:

«Ora, fratelli, vi esorto, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare e a non aver divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire» (1Cor 1:10)

Ecco un passaggio che dice esplicitamente che non devono esistere divisioni (denominazioni): «Non vi siano divisioni tra voi».

Se una denominazione è una “divisione”, allora il Denominazionalismo è chiaramente non scritturale! Va contro la volontà di Cristo. Il brano continua dicendo: «ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire».

Vi assicuro, non ho nulla contro un particolare gruppo religioso. Non ho pregiudizi nei confronti di qualsiasi chiesa o denominazione. Ma sento il peso di andare alla Scrittura e di essere obiettivo nella valutazione della verità espressa nel Nuovo Testamento. E’ chiaro che quando andiamo alla Bibbia e cerchiamo qualcosa circa il Denominazionalismo, notiamo che tale costume è un approccio alla Fede che non è in armonia con l’insegnamento del Nuovo Testamento. Il Dio scritturale non vuole che esistano denominazioni. Egli vuole che tutti comprendano la Sua volontà espressa nel Nuovo Testamento, e poi di portare la nostra vita in conformità e il nostro spirito alla sottomissione a tale volontà.

Denominazionalismo VS Nuovo Testamento

Considerariamo cosa il Nuovo Testamento insegna a proposito dell’unica Chiesa. I Profeti Isaia (2:1-5) e Daniele (2:44) predettero che un giorno Dio avrebbe istituito un regno, una Chiesa, la «casa del Signore». In Matteo 3:2 Giovanni Battista predicava che la gente avrebbe dovuto pentirsi e prepararsi perché il regno dei Cieli era imminente. In Matteo 16:18 Gesù disse: «Su questa pietra edificherò la mia Chiesa». In Marco 9:1 Egli disse: «In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio venuto con potenza». Questi passaggi parlano della stessa istituzione. In Atti 2 troviamo l’istituzione effettiva della Chiesa di Cristo sulla Terra. Gesù Cristo stesso costruì la Sua Chiesa nella città di Gerusalemme, circa nel 30 d.C., nel giorno di Pentecoste. La sua nascita/fondazione è descritta in Atti 2.

In Colossesi 1:13 Paolo parlò dei cristiani come coloro che erano rimossi dalle tenebre da Dio e tenuti cari nel regno di Suo Figlio. In Efesini 1:22-23 il corpo di Cristo è inteso come “Chiesa”, e poi ci viene detto che di corpo ce n’è solo Uno (Ef 4:4). Solo questi due passaggi ci aiutano a capire che l’esistenza delle denominazioni non è in armonia con la volontà di Dio. Quel corpo è la Chiesa di Cristo. Egli l’ha stabilita e l’ha costruita, l’ha acquistata col Suo sangue (At 20:28). Se vi è quindi una sola Chiesa, Dio non si compiace della divisione, della designazione di un “nome”, di chiese con vari nomi ed etichette, dottrine e pratiche come se fossero tutte in una forma di competizione o gara. La maggior parte delle genti non si rendono conto che la verità espressa nel Nuovo Testamento è davvero semplice da capire. Il confessionalismo che ha attanagliato la civiltà occidentale è così radicato e così impigliato nella mente delle persone che queste ultime non sembrano essere in grado di staccarsi da essa, per tornare al Nuovo Testamento e avere una chiara concezione della Chiesa espressa nel Nuovo Testamento. Non sembrano in grado di abbracciare il puro insegnamento del Nuovo Testamento né di ripudiare tutto denominazionalismo. Alcuni sostengono che è addirittura “necessario” identificarsi in una denominazione, così da capire meglio “l’identità” dell’individio. Io penso, invece, così come un albero si riconosce dal frutto, anche un “tipo di credente” si riconosce dal “tipo di condotta”. Non necessitano divise, denominazioni, perché persino all’interno dei Testimoni di Geova (ormai etichettati in maniera negativa) esistono persone davvero sincere ma incatenate dal settarismo e dalle rigide regole dittatoriali che vi sono all’interno della congregazione.

Un altro concetto che troviamo chiaramente raffigurato sulle pagine del Nuovo Testamento è l’idea dei nomi biblici, cioè, i nomi sia per la chiesa stessa che i nomi per i singoli membri di quella chiesa. In Romani 16:16 troviamo l’espressione “chiese di Cristo”. In 1Corinzi 1:2 abbiamo un riferimento alla “Chiesa di Dio”. In 1Corinzi 3:16 troviamo “il tempio di Dio” e in Efesini 4:1 abbiamo “il corpo di Cristo”. Queste espressioni non sono destinate ad essere nomi tecnici né formali per la Chiesa. Sono semplicemente delle descrizioni. Si tratta di “etichette” che descrivono la Chiesa di Cristo. Il più delle volte nel Nuovo Testamento la Chiesa di Cristo è indicata solamente come “la Chiesa”. Ma ecco il punto: la maggior parte dei nomi che le persone assegnano oggi alle “loro chiese” (leggi articolo correlato) non si trovano in alcuna pagina del Nuovo Testamento. Questo è il Denominazionalismo!

La stessa cosa è vera per quanto riguarda i nomi che Dio vuole che i singoli cristiani “indossino”. In Isaia 62:2 il Profeta predisse che Dio con la Sua bocca avrebbe dato “un nome” al Suo popolo. Troviamo il compimento di questa profezia in Atti 11:26. Il nome che Dio assegnò ai singoli membri della sua Chiesa è il nome espresso in Romani 1:7 – Cristiana, in cui troviamo il termine “santi” e in Atti 5:14 dove troviamo il termine “credente”. In altri passi troviamo la parola “discepolo”, “fratello”, etc.

La verità del Nuovo Testamento sulla questione dei nomi è semplice. Come contrario al modello del Nuovo Testamento vi sono quelle chiese e quelle persone che hanno acquisito i nomi di uomini applicandoli a se stessi e alle “loro” chiese. Alcune chiese si designano da una particolare pratica o dottrina. Vi esorto ad approfondire il Nuovo Testamento sperando che vi rendiate conto che il Dio biblico, quello Scritturale, non si compiace dei nomi artificiali. Egli non estende la Sua grazia a quei gruppi e individui che hanno scelto di allontanarsi dalla Sua volontà e il Suo modello per la Fede. Coloro che formulano per sé le loro religioni, le loro chiese e il loro nome, saranno sicuramente respinti da Dio. Dio non ha mai tollerato l’invenzione umana della religione perché Egli non è una religione, non è una denominazione, non ha un’etichetta, non ha preferenze e non è nulla di tutto ciò di così scempiamente materiale e nominale.

Nonostante le tante differenze che si possono trovare tra una denominazione e l’altra, le chiese di tutto il mondo non sono modellate in maniera conforme alla Chiesa della Bibbia. Esse hanno nomi non scritturali per la loro chiesa e per i loro singoli membri. I loro servizi di culto si impegnano in pratiche che non vengono insegnate nel Nuovo Testamento, come alcune disposizioni sul canto, sulle offerte, sull’abbigliamento e così via. Alcune chiese sono più libertine, per cui consentono alle donne di mettere gonne troppo succinte; mentre altre chiese respingono in modo molto rigido un tale abbigliamento che potrebbe distogliere l’attezione da parte dei maschietti. Le loro attività sono semplici invenzioni, idem con le dottrine (Mt 15:9) dove ognuna lotta per garantisti il primato della “verità” biblica. Si ricordi che il locale di culto è un luogo in cui bisogna porsi in maniera decorosa e umile al cospetto di Dio.

Ma, riflettiamo un attimo. Si vuole essere veramente ciò che Gesù vuole secondo il Nuovo Testamento?

Lo stesso vale con il piano di salvezza di Dio. Come si diventa cristiani? Esiste molta diversità tra le varie chiese cristiane come risposta a questa domanda (leggi articolo correlato). La maggior parte dei gruppi religiosi insegnano che la salvezza è solo per fede, senza ulteriori atti di obbedienza. Si dice che tutto quello che bisogna fare è “accettare Gesù come Salvatore”, il che significa dicendo oralmente come una sorta di giuramento: “Io credo in Gesù Cristo, io lo accetto nel mio cuore come il mio personale Salvatore”. Il Denominazionalismo insegna che nel momento in cui la persona viene perdonata dal peccato diventa subito un cristiano. Il Nuovo Testamento insegna sì che un non credente deve credere (Mc 16:16), ma non è tutto ciò che occorre. Lui o lei deve anche pentirsi dei peccati (Lc 13:3; At 2:38) e confessare Cristo con la bocca (Rm 10:10), e poi essere immersi in acqua con l’intesa che il sangue di Gesù lava e leva via il peccato (simbolo di “morte e risurrezione” dai peccati). Atti 22:16 indica che è stato nel momento in cui Saul fu immerso in acqua che i suoi peccati sono stati rimessi (cfr. Gal 3:27; 1Pt 3:21). La maggior parte delle persone che vivono nel mondo religioso ritengono che una persona è perdonata dai peccati già prima di essere immersa nelle acque battesimali. Ma comunque…

Che cosa si può dire, ad esempio, circa l’uso di alcol? La gente che si professa credente e che consuma bevande alcoliche in ristoranti, nelle case e in ogniddove non si rende conto che un costume simile non è consono per un vero credente. Essi appaiono ignari e indifferenti al fatto che la Bibbia parla definitivamente e decisamente contro il consumo di bevande inebrianti (ad esempio, Pr 23:29-35), a meno che se non per questioni curative. Se si è onesti,  si ama Dio e si ha desiderio di seguire la Sua volontà, è giusto esaminareciò che la Bibbia insegna in tale materia.

Infine, il Nuovo Testamento insegna che dobbiamo osservare le parole di Dio. Si è certamente liberi di deviare o di credere e praticare qualsiasi cosa scegliamo, ma ciò che dice la Bibbia è che non dobbiamo farlo (2Gv 9; 1Cor 4:6; Gal 1:8). In ultima analisi, il denominazionalismo è ciò che risulta quando gli esseri umani affermano le proprie inclinazioni religiose, formulano le loro dottrine religiose e fondano le loro chiese personali solo perché emarginati dal resto del mondo. Le parole di Salomone dovrebbero esortare ogni singola persona di astenersi dall’affiliazione causata dal denominazionalismo:

«Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco.Egli è uno scudo per chi confida in lui. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo» (Pr 30:5-6)

13 Risposte a “Il settarismo o denominazionalismo è scritturale?”

  1. Salve signor Salamone.

    Definire setta i tdG o dire che fanno del settarismo la loro unica ragione di vita (non sono queste le sue esatte parole, ma il senso è quello) è comunque sia un reato in Italia. Nel passato un parroco del nord Italia col suo amico avvocato scrissero su una rivista cattolica che i tdG sono una setta rovina famiglia. Furono costretti a presentarsi in tribunale per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Oggi tale reato è stato aggiornato in reato a mezzo internet. All’epoca entrambi furono condannati in prima istanza. Dovette intervenire un superiore del parroco che cercò di stemperare gli animi per facilitare il dialogo interconfessionale. Il tempo giocò a favore dei due colpevoli e infatti il reato cadde in prescrizione per decorrenza dei termini. Ma il punto è che il primo ora è un ex parroco, il secondo è un ex avvocato radiato dall’ordine degli avvocati per aver commesso una truffa contro i suoi clienti. E’ tutto scritto sui giornali dell’epoca, non mi sono inventato nulla. Il reparto legale dei tdG in Italia è sempre disponibile a ricevere screenshot o link di coloro che usano il termine setta contro i tdG. Comunità, assemblea, associazione, possono andare più che bene, come anche la forma abbreviata in tdG. Accetti pertanto il mio suggerimento gratuito. La invito gentilmente a modificare certi termini da lei usati, per favore. Grazie.
    Saluti
    Luca Pietrangeli

    1. La minoranze e sette religiose sono associazioni caratterizzate da distinzione o separazione ideologica nei confronti di una dottrina.
      I fatti e le testimonianze di “ex TdG” su internet credo abbiano più rilievo di un semplice articolo su un blog di un ragazzo che non è nessuno.
      Che il suo suggerimento sia gratuito o a pagamento, nulla cambia. I TdG sono una setta-minoranza religiosa, ribadisco, a confermarlo sono i fatti, le testimonianze di persone che ogni giorno si trovano su internet.

      La Costituzione sancisce, all’art. 8, che “tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”; all’art. 19, che “tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”; l’art. 20 della Costituzione dispone: “il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività”.
      La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce, all’art. 10, ad ogni individuo il “diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti”.

      Il Consiglio d’Europa, nello specifico Rapporto del 1999, raccomanda agli Stati membri che non esiste una definizione accettata del termine ‘setta’, che oltretutto ha assunto una connotazione molto negativa, e consiglia le autorità statali di utilizzare la definizione di gruppi di natura religiosa, spirituale o esoterica, i quali rientrano, pertanto, nella sfera di approvazione delle norme costituzionali e della Carta citate e ad essi deve quindi essere garantita la tutela della libertà di espressione, associazione, propaganda ed esercizio del culto, fermi restando i limiti del buon costume. Inoltre, l’utilizzo stesso del termine “setta” è ritenuto niente più che “sconsigliabile” dal Consiglio d’Europa e dalla maggioranza del mondo accademico, non “reato”.

      Magari se è così gentile da mostrare il link delle notizie o gli stralci di giornale che parlano di questo vecchio caso e della eventuale legge specifica che a me sfugge e che dichiari che usare la parola “setta” sia reato. Una notizia di giornale non è una legge, ma bisogna vedere se esiste una legge civile-penale a sostegno del caso che lei cita. Ad ogni modo, in Italia non sono l’unico a usare la parola “setta”, ma nel mio caso non in senso dispregiativo, ma come anche l’autore agli Atti si riferisce alla “setta dei sadducei” (At 5:17), “setta dei farisei” (At 15:5), “setta dei nazareni” (At 24:4), persino i credenti in Yeshua erano definiti “setta” (At 24:14), “la più rigida setta della nostra religione, sono vissuto da fariseo” (At 26:5) e un altro caso in At 28:22.

      Prima di invitarmi a modificare i termini da me usati, sarebbe più doveroso da parte sua contattare tutte le case editrici delle Bibbie a stampa e di invitarli a ritradurre la parola greca per “setta” in altro modo. Il problema quindi è l’uso della parola “setta” nei confronti dei TdG, o la parola in sé? Perché se lei, da TdG, si sente offeso per l’uso di questa parola, allora dovrebbe prendersela anche con gli originali redattori biblici, se non addirittura con Dio stesso che la Bibbia l’ha ispirata, il quale ha permesso ai Suoi autori di usare certe terminologia per riferirsi a “gruppi religiosi” e “scuole di pensiero” distinte e separate.
      Se per lei la parola “setta” è offensiva, un vituperio, non la prenda a male, perché di Yeshua, degli apostoli e degli evangelisti dicevano di peggio. Lo prenda piuttosto come un merito, perché chi viene vituperato per Cristo, vincerà; chi si offende e ricorre alla legge umana, ha poco di spirituale, e quindi il termine “setta” ci sta ad HOC.

      Faccia causa a Dio, e se vince allora farà causa anche a me.

      p.s. ho dovuto rimuovere il link al sito dei TdG perché sebbene il suo è suggerimento è gratuito, la pubblicità nel mi oblog non autorizzata gratis non lo è. Questo è un sito adenominazionale e ogni link esterno non è accettato. Prima di guardare la pagliuzza degli altri, non invada il loro campo con il suo spam non gradito.

      Shalom

  2. Cari fratelli, acciderba come vi punzecchiate.
    Caro Daniele, questo è uno dei temi che toccano un po’ tutte le chiese, in un certo senso hai ragione quando definisci le denominazioni delle sétte. Al tempo stesso però è una osservazione dura, che non tiene conto della storia della chiesa. Le così dette chiese libere, al pari di ogni denominazione cristiana oggi esistente è già il frutto di una separazione. Le nostre origini cristiane vengono dalla Riforma, ovvero dalla separazione dalla chiesa Cattolica che a sua volta si separò dalla chiesa d’oriente. Potresti eccepire che in realtà le nostre radici poggiano sulla Bibbia è inequivocabile però che la Bibbia ci è arrivata attraverso i Cattolici prima e dal protestantesimo poi che la rese fruibile al “pubblico”. Ma anche non volendo considerare la Bibbia, che il buon Dio ci avrebbe certamente recapitato in altro modo, non possiamo non riconoscerci nel pensiero (almeno nei punti chiave) dei padri riformatori. Nei fatti sono d’accordo con te, Dio non ha mai voluto una chiesa divisa, parlo ovviamente di quella terrena perchè quella del Signore non lo è mai stata e mai lo sarà, ma come spesso è accaduto nella storia, l’uomo ha fallito verso le aspettative di Dio. Come recita un vecchio detto però “non tutti i mali vengono per nuocere” dal momento che, se la chiesa fosse rimasta sempre indivisa, probabilmente, oggi non avremmo più una chiesa dal momento che ben conosciamo quanti danni hanno procurato certe chiese. Anche in tema di fede la diversità è ricchezza e quello che deve unire sono l’amore in Cristo e di conseguenza gli uni per gli altri. Anche all’interno di una singola chiesa vi sono diversità di vedute e diversità di doni e caratteriali, l’Apostolo Paolo afferma che c’è diversità tra noi e che questo è nella volontà del Signore. Difatti ciascuno non può e non deve bastare a se stesso ma ricercare nel prossimo le capacità che gli mancano. Lo stesso vale nella chiesa terrena. Perchè vi sono le divisioni ? Per spirito di contrarietà ? Per perseguire ciò che è male ? Certo che no ! Tranne ovviamente poche eccezioni, ciascuna chiesa professa in piena buona fede ciò che ritiene più corretto. La stessa cosa fa ciascuno di noi. Portiamo forse il nostro pensiero teologico per prepotenza ? Se si certamente sbagliamo, assieme a quelle eccezioni prima citate. Il rispetto prima di ogni cosa, anche voler necessariamente uniformare non è rispetto, se Dio ci lascia sbagliare non è forse perche si imparare dai nostri errori ? Spesso noi invece pretendiamo fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi, imporre il pensiero unico. Il problema reale non consiste nella divisione della chiesa in se, consiste semmai nel mancare il maggiore dei comandamenti “Ama Dio con tutto il cuore…..” che poi deve portare ad amare non solo il nostro fratello ma anche il nostro nemico. Per questo motivo le chiese, tutte le chiese, dovrebbero iniziare ad accogliere tutti, anche chi professa altre convinzioni teologiche senza imporre come chiesa un pensiero unico. Proporre ciascuno il proprio pensiero, chiesa inclusa, si, ma imporlo assolutamente no. Solo superando questa barriera ideologica si potrà tornare ad una chiesa unita anche se divisa.

    1. Caro Fabrzio, grazie per il tuo intervento. Mi sento di rispondere in questo modo:

      “infatti è necessario che ci siano tra voi anche delle divisioni, perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi”. 1Corinzi 11:19

      1. Grazie a te Daniele.
        Mah, il passo che citi tratta di ben altre divisioni che pure ci sono. Nel campo, come sappiamo, cresce sia il grano che la zizzania e non sta a noi mondare il campo per non fare più danno del bene.

        No, io parlo di divisioni sciocche seppur a loro modo lecite. Paolo dice “Uno stima un giorno più di un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.” (Romani 14:5).

        Come vedi le divisioni vanno oltre il denominazionalismo, pensare di abbattere il denominazionalismo per sostituirlo con un pensiero unico omologato, con una unica teologia, una unica dottrina non ha alcun senso.
        Paolo giustamente dice che sciascuno deve essere libero nella propria mente di pensare ciò che vuole in relazione a certe convinzioni personali poichè ciò che veramente conta è fare le cose per onorare il Signore.

        Se non ho compreso male l’unica divisione che tu ammetti è quella dei duri e puri da tutti gli altri.

        Ma anche questa divisione non è una cattiva divisione ? E’ migliore solo perchè è la tua divisione ?

        Se dobbiamo amare anche il nostro nemico non è sbagliato porre certe barriere ?

        Anche io e te tempo fa eravamo del mondo, eppure siamo stati accolti.

        Io condivido pienamente che le divisioni non sono cristianamente sostenibili ma al tempo stesso sono una realtà dell’uomo che possiamo anche non accettare ma non cancellare.

        Noi siamo stati innestati su un altra pianta, le nostre radici sono il popolo di Dio, popolo al quale non appartenevamo e dal quale siamo divisi ma al contempo uniti. L’apertura ai gentili non era forse nei piani di Dio dai tempi dei tempi ? Eppure il popolo ebraico è ugualmente presente ed eletto nei piani di Dio.

        L’unica omologazione prevista è di amarci l’un l’altro perchè da questo ci riconosceranno. Ecco, credo che in questo la chiesa sia divisa.

        Non so se sei sposato ma supponendo che tu lo sia tu ami tua moglie e non la ami perchè pensa in tutto e per tutto quello che pensi tu, certamente avrete opinioni differenti su alcune cose, eppure vi amate nonostante queste divisioni.

        Lo stesso vale per noi come chiesa.

        Un abrraccio

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  5. Pace. anch’io pensavo come te, che il corpo di Cisto fosse fatto a bandelli e che questi pseudo settarismi, queste chiese cistiane: cattolica; protestante; ortodossa; ecc. fossero solo l’inizio dell’aspersione del corpo di Cristo a cui tu cerchi di fare riferimento parlando delle denominazioni delle chiese evangeliche. Ero triste per questo.
    Ma da tempo (Gloria a Dio) dal dicembre 2013 ho effettuato uno studio di approfondimento tanto semplice quanto sconcertante: l’unità della chiesa è data da:
    a) la fede (in Gesù come sufficiente Salvatore).
    b) il battesimo;
    c) il partecipare al “fate questo in memoria di me”
    Fratello, non so se posso ancora chiamati tale, ravvediti, perchè chi unisce è Dio e chi divide è … il nemico.
    Non è additando alla mancanza di perfezione del mondo che ti puoi dire perfetto: non puoi TU divenire la Parola…..
    Mi spiace ma il tuo è un delirio di onnipotenza (minuscolo).
    Invoco solo: Maranatha!
    E’ ora che torni Signor Gesù …..

    1. Pace caro Luca.
      Il tuo consiglio “ravvediti” non è abbastanza convincente. Visto che hai studiato approfonditamente, esponi qui il frutto delle tue ricerche così anche io possa convincermi a ciò di cui sei convinto anche tu.
      NESSUNO qui nega l’unità della Chiesa, anzi, credo proprio di averlo scritto più volte che LA SEPARAZIONE della Chiesa è antibiblica. Sicuro di aver letto l’articolo con attenzione?
      Probabilmente il tuo “sapere” si basa solo sulla mera “conoscenza” e non sulla “rivelazione”.
      Non è necessario che tu mi chiami fratello perché non sarà questo a determinare la salvezza di entrambi. Persino i TdG si chiamavano fratelli, eppure vivono SEPARATI dal mondo in una dottrina che non è biblica.
      Piuttosto, se ti va, ti invito a leggere questo mio articolo ( clicca qui ) dove spiego se i cristiani sono davvero tutti “fratelli”.

      Io sono per l’unità della VERA Chiesa, non di tutte le chiese ammatassate come un groviglio che non porta frutto. TUTTI gli uomini dovrebbero avere un medesimo pensiero di fede per essere fratelli, ma non potrò MAI essere il fratello di un cattolico se quest’ultimo adora Maria alla pari (se non di più) rispetto a Cristo.

      Quindi, caro Luca, misura le tue parole. Se intendi “convertirmi” o discutere sul tuo credo ti invito a farlo in privato scrivendomi per email. Se vuoi commentare fallo alla luce dell’articolo che commenti, con la Bibbia alla mano e prova a smentire quello che ho detto con la Bibbia aperta… non con i tuoi “studi approfonditi” di cui non ne conosco la provenienza.

      Condividi insieme a noi il tuo sapere, rivelaci i tuoi studi, altrimenti taci.
      Ribadisco, non sei convincente con il tuo parlare presuntuoso. E io sarei onnipotente, con la “o” minuscola? Ma chi ti credi di essere?? Con il tuo “ravvediti” non convinci e non fai convertire nessuno.

      Io non ti chiedo di ravvederti perché rispetto la tua posizione da “salvato”. Se ti senti apposto son contnto per te. Piuttosto, va a parlare del Signore ai non credenti e lascia in pace i credenti che non sono tue pecore.

      Cordialmente,
      Daniele (il dannato)

      1. Pace ancora nell’unità del corpo di Cristo, che essendo Santo (lontano dal …male) si purifica da solo; la Chiesa in quanto tale ci accetta (io e te, entrambi) e include come membra dello stesso corpo quindi se io sono un pelo del naso … e tu sei un’unghia, continuiamo a fare la ns parte, senza pensare di diventare autosufficienti perchè ciò provoca una reazione virale che ci espelle come pus. “infatti il corpo non si compone di un membo solo ma di molte…. Se tutte le membra fossero un unico corpo dove sarebbe il corpo? ….. ti invito a leggere I corinzi 12, da 12 a 27. Per questo ti invito al vers. 26 Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato tutte le membra gioiscono con lui.
        Detto ciò mi spiace deluderti (sin cera mente) ma io non sono ne pastore, ne presbitero, ne diacono, ne operaio ma semplice “pecora” della mia chiesa che dopo 8 anni di frequentazione ha deciso di battezzarsi per entrare nel corpo di Cristo (pensando erroneamente di farne già parte da “visitante seppur assiduo”).
        Ciò mi ha dato la gioia di poter finalmente partecipare alla Santa Cena che fino ad adesso non avevo assunto (con infinita tristezza nel mio cuore ma anche con massimo rispetto e timor di Dio). Io quindi intendo solo dirti di non abbandonare la “tua” comune adunanza come io non intendo abbandonare la mia;ricordiamoci che “Dio non è un Dio di confusione, ma di pace”
        I corinzi 14,33

        1. Le “membra” fanno parte sì di un unico corpo, e tale mebra operano in base a ciò che la “mente” decide di fare. Un braccio, una camba o un arto in generale non può flettersi se non è l’impulso del cervello ad impartire l’ordine di flettersi. Un corpo non cammina se non è il cervello a dare l’ordine di muoversi, per cui la Chiesa, che è il corpo, è guidata da Cristo, che è la mente, l’impulso. Se un braccio decide di automutilarsi per camminare per conto proprio facendo ciò che la “mente” non gli dice di fare, allora è come quella chiesa che si auto mutila dal corpo della Chiesa ed è libera di fare ciò che vuole, ma certamente non fa parte del corpo della Chiesa. Se la mente impartisce un ordine e il membro non esegue l’ordine, allora il corpo è malato perché non esegue gli impulsi ordinati dal cervello.
          E’ vero, se un membro soffre, tutte le membra soffrono. L’esempio degli “arti” non è rappresentazione delle varie “chiese” o “denominazioni”, ma dal singolo individio che nel Corpo ha un compito specifico assegnato dal Signore. Le “membra” rappresentano i singoli credenti inclusi i ministeri e il collegio degli anziani.

          “Così come Io e il Padre siamo Uno, anche voi siate Uno”.

          Il cattolico e il protestante non saranno MAI fratelli se non fanno parte del medesimo corpo governato dall’unico encefalo, Cristo.
          Cristo gestisce più corpi, il corpo è UNO e tale dev’essere anche il medesimo pensiero e medesimo parlare.
          Cristo non può ordinare a un credente di adorare Maria, mentre all’altro credente glielo vieta. Questo non è Cristo, ma lo spirito dell’anticristo ad imporre un simile insegnamento.

          L’ecumenismo, il demoninazionismo e il settarismo non devono appartenere alla Chiesa Sposa, ma ai figli del diavolo.

          Mi citi i passi della Bibbia, ok, è giusto. Meditali di più, ti farà bene.

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