Il Vangelo della Prosperità: un’analisi critica

Il “vangelo della prosperità” è una corrente di pensiero eretica che sostiene che seguire Gesù significa automaticamente prosperità materiale e successo finanziario. Tuttavia, questa prospettiva va contro i principi fondamentali della fede cristiana e può avere conseguenze negative sui credenti. In questo articolo esploreremo brevemente le origini e gli effetti del “vangelo della prosperità” e metteremo in luce come la Bibbia descriva la ricchezza e il successo.

Origini del “vangelo della prosperità”

Il “vangelo della prosperità” ha le sue radici negli Stati Uniti degli anni ’50 e ’60, con la nascita del cosiddetto Word of Faith Movement. Questa corrente di pensiero sostiene che, seguendo i principi della fede cristiana, le persone hanno automaticamente successo e benessere materiale. Tuttavia, questa prospettiva è stata criticata perché va contro i principi fondamentali della fede cristiana come l’umiltà, la generosità e la rinuncia ai beni materiali.

Impatto negativo sui credenti

Il “vangelo della prosperità” ha conseguenze negative sui credenti, poiché crea l’idea che seguire Gesù garantisca automaticamente successo economico. Tuttavia, questa prospettiva porta frustrazione e delusione a coloro che non raggiungono questi obiettivi, e distoglie l’attenzione dall’importanza di aiutare gli altri e condividere i propri beni con chi ne ha bisogno.

Inoltre, questa visione porta a alla convinzione errata che se una persona stenta a sbarcare il lunario, è perché Dio non è favorevole nei suoi confronti. In realtà, la Bibbia mostra che molti personaggi biblici non erano particolarmente ricchi nonostante Dio li avesse chiamati al Suo servizio.

Tecniche persuasive

Un aspetto del falso “vangelo della prosperità” è l’utilizzo di tecniche persuasive da parte dei predicatori per convincere i credenti a donare soldi alla chiesa o a loro stessi. Una di queste tecniche è quella di invitare i fedeli a offrire denaro con la frase “più dai, più ricevi”. In questo modo, i predicatori suggeriscono che quanto più si dona, tanto più si otterrà in cambio, sia in termini di benedizioni materiali (soprattutto) che spirituali.

L’utilizzo del termine “semi”

Per rendere questa richiesta indolore, molti oratori utilizzano un’altra tecnica, quella di non chiamare il denaro “soldi” ma “semi”. Così, invece di dire “più sborsi più riceverai in cambio”, che suona molto sfacciato e meschino, dicono “più semini più raccogli”, che suona meno esplicito e meno “truffaldino”. In questo modo, i predicatori cercano di far credere che donare soldi “alla chiesa” o a loro stessi (soprattutto) sia un semplice investimento che porterà benefici materiali e spirituali in futuro.

La richiesta di banconote di carta

Un’altra tecnica, ma non ultima, è quella di dire “non voglio sentire rumori tentennati nella cesta delle offerte”. In questo modo il procacciatore di offerte sta indirettamente dicendo “non offrite monete, ma banconote di carta”. La richiesta di non offrire monete in cambio di banconote di carta rappresenta una limitazione alla libertà del singolo di dare secondo le proprie possibilità, come insegna la Scrittura. Invece di un atto spontaneo di generosità, l’offerta diventa un’imposta minima forzata.

Inoltre, questa richiesta mette in evidenza un’ironia della sorte: se un fedele si trova con solo 100 euro in moneta e 5 in banconota di carta in tasca, sarebbe costretto a offrire 5 euro in banconota invece di 100 in monete, che sarebbero state più utili e appetitose. Questo è un aspetto negativo della richiesta di limitare le offerte in monete e mostra come essa sia poco considerata delle esigenze e possibilità dei singoli fedeli.

Soldi e Mammona

La Bibbia non condanna la ricchezza materiale in sé, ma piuttosto l’ossessione (o amore) per essa che distoglie l’attenzione dalla fede e dalla devozione a Dio. È importante notare che c’è una distinzione tra l’amore per il denaro e il guadagno disonesto. Il termine “mammona” spesso viene associato all’amore per il denaro, ma in realtà rappresenta la personificazione/demonizzazione del guadagno disonesto o l’utilizzo scorretto del denaro. L’ossessione per il denaro può portare a comportamenti disonesti, ma non tutti coloro che amano il denaro agiscono in modo disonorevole. Mammona = guadagno e uso disonesto del denaro, non = amore per il denaro.

La vera ricchezza secondo la Bibbia

Tuttavia, la vera ricchezza secondo la fede cristiana è quella spirituale, come la pace interiore, la gioia, la speranza e l’amore. La Bibbia ci esorta a non accumulare tesori sulla terra, ma ad investire in quei tesori che si accumulano in cielo attraverso l’obbedienza a Dio e che non possono essere distrutti dalle tarme o rubati dagli uomini (Matteo 6:19-20). Se ricerchiamo prima Dio e le Sue ricchezze celesti, allora Egli non ci farà mancare il resto.

Conclusione

La vera ricchezza non è quella materiale, ma quella spirituale. Dio non ci giudica in base alla quantità di beni che possediamo, ma in base al nostro amore per Lui e per gli altri. Invece di concentrarci sull’accumulare beni, concentriamoci su come vivere in armonia con Dio e con gli altri, condividendo quello che abbiamo con coloro che ne hanno bisogno. Siamo benedetti non per la quantità di ciò che possediamo, ma per la relazione che abbiamo con Dio e per la capacità di essere una benedizione per gli altri. Non lasciamo che il falso vangelo della prosperità ci distragga dalla vera ricchezza e prosperità che Dio ha in serbo per noi.

Superare la distorsione cognitiva del pensiero diatribale

Caro lettore, comprendo che tu possa sentirti frustrato/a per la tua situazione economica attuale. Posso immaginare che tu possa sentirti come se Dio non ti gradisse a causa della tua povertà. Tuttavia, voglio che tu sappia che questo non è vero e che ti convinca di questo. Dio non ci giudica in base alla quantità di beni che possediamo, ma in base al nostro amore per Lui e per gli altri. Per superare questa distorsione cognitiva, ti invito a fare un esercizio di “pensiero alternativo”.

Quando ti trovi a pensare che Dio non ti gradisce a causa della tua precaria situazione economica, chiediti: “Quali altre spiegazioni potrebbero esserci per la mia situazione economica attuale? Potrebbe esserci una causa più plausibile di quella che ho interpretato?”. Inoltre, ti invito a concentrarti sugli aspetti positivi della tua vita e su come puoi essere una benedizione per gli altri, anche se non sei ricco/a.

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