Apocalittica giudaica

Introduzione al concetto di apocalittica

Il termine «apocalittica», derivato dalla traslitterazione del greco ἀποκάλυψις (ebraico gālāh, aramaico g’lah), evoca comunemente vivide descrizioni del futuro, speculazioni fantastiche e visioni insolite, spesso associandosi a concetti quali l’oscurità, il mistero e il catastrofismo. Esso viene impiegato per riferirsi a testi che condividono con l’Apocalisse del Nuovo Testamento un linguaggio criptico, immagini bizzarre e affermazioni relative al compimento delle promesse divine [1]. Tale genere esprime una peculiare visione della realtà, della storia, dell’antropologia, dell’etica e persino della scienza. Il pessimismo nei confronti del mondo attuale, pervaso dal male, riflette un dualismo universale tra il bene e il male, gli angeli e i demoni, la storia e l’escatologia, la materia e lo spirito, gli oppressi e gli oppressori, il cielo e la terra, il presente e il futuro [2].

Il linguaggio complesso, particolarmente il simbolismo variegato (segni, mostri/creature, colori, numeri), riflette l’intensità di un’epoca e la condizione di un popolo privato di libertà e responsabilità, in attesa di trasformarsi da oppresso a oppressore attraverso un intervento straordinario da parte di Yahweh [3].

Elementi distintivi dell’apocalittica giudaica

Un elemento essenziale dell’apocalittica giudaica è la dimensione escatologica: l’attesa finale riguarda il destino sia delle collettività che degli individui al momento dell’instaurazione definitiva del regno di Dio, con un marginale interesse anche per lo svelamento dei segreti della natura e del cosmo [4]. Come forma letteraria che trae le sue motivazioni dalla prospettiva del futuro per dare senso alla vita presente, l’apocalittica ha influenzato anche quelle teologie che si sforzano di superare la rassegnazione umana, come la teologia della speranza, e persino le ideologie che, pur distanti dalla fede, cercano di inserire nella storia le utopie di una nuova creazione. Gli eccessi della speculazione sul futuro vengono temperati attraverso esortazioni e l’enunciazione di norme etiche.

L’importanza dell’apocalittica nella ricerca biblica

L’apocalittica giudaica assume un ruolo di primo piano nella ricerca biblica, se non addirittura nell’attualità teologica. In questo campo, i problemi sono numerosi e la ricerca è urgente poiché l’apocalittica rappresenta il luogo in cui si concentrano questioni fondamentali affrontate dall’esegesi, quali il significato della profezia e della sapienza, il senso biblico della storia e i rapporti tra storia ed escatologia, l’orientamento del messaggio di Gesù, la certezza e la speranza della generazione apostolica, lo sviluppo del pensiero paolino e giovanneo [5].

Questo accenno alla complessità dell’apocalittica e alla sua presentazione talvolta sommaria e convenzionale potrebbe essere approfondito e chiarito mediante un’indagine che risalga alle origini di questa nuova forma letteraria e ne segua lo sviluppo fino alle soglie del Nuovo Testamento. L’urgenza di illuminare la sua natura emerge anche dagli studi recenti sull’Apocalisse di Giovanni, in cui si tende a ridurre o negare il suo carattere apocalittico, escludendo l’aspetto escatologico [6].

Testi apocalittici nell’Antico Testamento e nel periodo cristiano

Il principale testo apocalittico dell’Antico Testamento è il libro di Daniele, databile al II secolo a.C., seguito da Gioele, da alcuni passaggi inseriti tra i profeti (Isa. 34-35; 63,1-6; 24-27; Ez. 38-39) e dal Deutero-Zaccaria (9-14). Tra gli apocrifi, va menzionato soprattutto 1 Enoch, detto anche “Etiopico”. Questi testi contribuiscono a una migliore comprensione dei passaggi evangelici (Mc 13), delle lettere di Paolo (2 Tessalonicesi) e dell’Apocalisse di Giovanni. Questi preparano il terreno per lo sviluppo ulteriore degli apocrifi del periodo cristiano, come 2 Baruch e 4 Esdra. La terza parte si articola in tre sezioni:

  1. la delineazione degli studi;
  2. l’apocalittica giudaica minore della Bibbia;
  3. Daniele.

Una definizione utile, anticipata da H. Ringgren, potrebbe essere quella di «speculazione che, in forma allegorica, anticipa l’evolversi del mondo, svelandone la fine» [7].


Note

  1. Cfr. D. S. Russel, Apocalyptic: Ancient et Modern, Philadelphia 1978, p. 3.
  2. Art. Apocalypticism (a cura di M. Rist), in The Interpreter’s Dictionary of the Bible, New York 1962, p. 157; F. Ravasi, Apocalittica, in Nuovo Dizionario di Teologia — Supplemento 1, Roma 1983, p. 1946s.
  3. J. McKenzie, Teologia dell’Antico Testamento, Brescia 1978, p. 240.
  4. Cfr. J. Coppens, La relève apocalyptique du messianisme royal I — La royauté – Le règne – Le royaume de Dieu cadre de la relève apocalyptique, BETL 50, Lovanio 1979, p. 25.
  5. L. Monloubou, Apocalypses et théologie de l’espérance, Lectio divina 95, Parigi 1977, p. 19.
  6. Cfr. P. Prigent, « Et le ciel s’ouvrit » – Apocalypse de Saint Jean, Lire la Bible 51, Parigi 1980; trad. it.: Borla, Roma 1982; Id., L’apocalypse de Saint Jean, Commentaire du Nouveau Testament XIV, Parigi 1982, che limita il carattere apocalittico all’aspetto formale, termini, frasi, immagini; e soprattutto E. Corsini, Apocalisse prima e dopo, SEI, Torino 1980, che, nella prospettiva di «una escatologia realizzata» respinge il messaggio a un approfondimento del valore salvifico della vita di Cristo alla luce dell’Antico Testamento. Per una introduzione a questa problematica cfr. C. Mazzucco, A proposito di alcuni studi recenti sull’Apocalisse, RivBibl 31, 1983, pp.213-225.
  7. Art. Apocalyptik, RGG3 I, p. 463.

Bibliografia

  • Art. Apocalypticism (a cura di M. Rist), in The Interpreter’s Dictionary of the Bible, New York 1962.
  • Art. Apocalyptik, RGG3 I.
  • Coppens, J., La relève apocalyptique du messianisme royal I — La royauté – Le règne – Le royaume de Dieu cadre de la relève apocalyptique, BETL 50, Lovanio 1979.
  • Mazzucco, C., A proposito di alcuni studi recenti sull’Apocalisse, RivBibl 31, 1983.
  • McKenzie, J., Teologia dell’Antico Testamento, Brescia 1978.
  • Monloubou, L., Apocalypses et théologie de l’espérance, Lectio divina 95, Parigi 1977.
  • Prigent, P., « Et le ciel s’ouvrit » – Apocalypse de Saint Jean, Lire la Bible 51, Parigi 1980; trad. it.: Borla, Roma 1982.
    • Id., L’apocalypse de Saint Jean, Commentaire du Nouveau Testament XIV, Parigi 1982.
  • Ravasi, F., Apocalittica, in Nuovo Dizionario di Teologia — Supplemento 1, Roma 1983.
  • Russel, D.S., Apocalyptic: Ancient et Modern, Philadelphia 1978.
  • Salamone, D., Apocalisse, rivelazione di Yeshua. Nuova Traduzione e Commento alla luce dell’Antico Testamento e del contesto storico del I secolo d.C., Torah Project Italia, 2021. 
  • Testa, E. (a cura di), Il messaggio della salvezza, IV, profetismo, profeti e apocalittica. Corso completo di studi biblici, Elledici, Torino-Leumann 1990, pp. 587-588.

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