Siamo sicuri di sapere chi era il “profeta” «Malachia»?

I traduttori ufficiali che nel corso della storia hanno messo le mani addosso alle Scritture, in molti casi hanno dimostrato di non tradurre il testo in lingua originale, ma di tradirlo scopiazzandosi a vicenda. Fra questi errori (spero non voluti) ricorrono dei nomi propri di persona sbucati fuori dal nulla, uno dei quali è quello del “profeta” «Malachia». Detto questo mi pare doveroso spiegare brevemente perché tale nome nella Bibbia in lingua originale non esiste sebbene le nostre traduzioni stranamente lo riportino. Il termine che viene ricondotto al nome Malachia, dall’Ebraico mal’akì, ricorre solo nell’omonimo libro al capitolo 1 versetto 1. Altrove il termine mal’akì è presente, ma non viene reso come nome proprio (si veda Gn 28:12; 32:2; Es 23:23; 32:34; Gdc 11:13; 1Sam 19:20; 25:42; 2Re 1::3; Sl 78:49; Pr 16:14; Is 14:32; 33:7; Mal 3:1). Il testo ebraico suona in questo modo:

 מַשָּׂ֥א דְבַר־יְהוָ֖ה אֶל־יִשְׂרָאֵ֑ל בְּיַ֖ד מַלְאָכִֽי׃

massà devar-yehwàh el-ysra’él be-yad mal’akì, con la classica traduzione: «Oracolo, parola del Signore, rivolta a Israele per mezzo di Malachia» (NRV). È da precisare che mal’akì non è un nome di persona perché non è altro che la parola mal’ak («angelo/messaggero») con l’aggiunta del suffisso pronominale di prima persona maschile singolare («mio», «di me»), e cioè la yad a fine di parola. Quindi si legge letteralmente «un messaggero di me» (cioè «un mio messaggero»). Il versetto va perciò letto correttamente in questo modo: «Oracolo, parola di Yehwàh verso Ysra’él tramite un mio messaggero». מַלְאָכִֽי mal’akì, come nome proprio, non esiste da nessuna parte in tutta la Bibbia. Che sia proprio così è confermato persino dalla traduzione greca Septuaginta (LXX) che tradusse l’ebraico mal’akì in questo modo: λῆμμα λόγου κυρίου ἐπὶ τὸν Ισραηλ ἐν χειρὶ ἀγγέλου αὐτοῦ, lémma lògu kyrìu epì tòn Israel en cheirì anghélu autù, e cioè: «Oracolo della parola del Signore per Israele per mezzo di un messaggero di lui». Perché i traduttori della Septuaginta non riportano il nome “Malachia”? Perché mal’akì non è un nome di persona! Addirittura, il Targum, la traduzione aramaica parafrasata del testo ebraico, in una nota al testo specifica con chiarezza che mal’akì si riferisce allo scriba Esdra: mal’akì [dytqry shmyh ‘ezr’ sfr’], cioè: «messaggero di me [chiamato con il nome Ezra, lo scriba]».

Quindi la Bibbia dei Settanta e il Targum concordano che mal’akì non è un nome proprio di persona, ma indica un soggetto il cui nome viene rivelato solo nel Targum. Perciò, rileggendo il passo di Mal 1:1 servendoci delle informazioni ottenute, capiamo quanto segue: «Oracolo, parola di HaShem verso Ysra’él tramite Esdra, un mio messaggero».

Morale dello studietto: non è mai esistito nessun profeta di nome Malachia!

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