L’Adàm che perse l’immortalità.

L'Albero dell'Immortalità... realtà o mito?
L’Albero dell’Immortalità… realtà o mito?

Per quanto si sia tentati di rifugiarci dietro i nostri comodi paradigmi, cerchiamo di tenere bene aperte le nostre menti, proprio come disse Barak Obama in una sua campagna elettorale: «Oper your Mind», cioè «Apri la tua mente».
Immaginiamoci per un attimo che sia possibile standardizzare geneticamente la vita di tutti i futuri esseri umani a una durata di soli 50 anni. Dopo due generazioni scomparirebbero gli ultimi uomini centenari. Le primissime generazioni con archi di vita artificialmente ridotti esprimerebbero perlpessità per la brevità della loro esistenza. Ma dopo un centinaio di generazioni (circa 2500 anni), l’arco di vita di 50 anni verrebbe considerato perfettamente normale. E dunque – questo è ciò che voglio sottolineare – qualsiasi ricordo di persone vissute 120 e più anni (anche 969 anni come Matusalemme) verrebbe considerato puro mito. Infatti per molti sembar assurdo che i patriarchi biblici abbiano potuto raggiungere un’età anagrafica quasi millenaria…
I libri di storia del XX secolo che registrano diligentemente le vite dei nostri avi finirebbero con l’essere consideate opere di bugiardi o di imbecilli. I nostri posteri del XX secolo potrebbero persino modificare i libri di storia per renderli più conformi alle loro realtà, e di queste persone, oggi, ce n’è parecchie: questi stanno attualmente modificando delle storie antiche per renderle delle fondate verità per il prossimo futuro a venire (e anche del presente), questo solo per scopo di luco.

Secondo i Sumeri, l’immortalità era qualcosa che apparteneva unicamente agli dèi e non riguardava in nessun modo gli uomini. Come espresse in modo molto eloquente un poeta: «Soltanto gli dèi vivono per sempre sotto il Sole, e quanto agli uomini fissato è il numero dei giorni loro, i loro ottenimenti non sono che vento»[1].

Fu così sempre oppure anche il genere umano visse sia pur brevemente, un’epoca d’oro caratterzzata dall’immotalità, epoca d’oro durata non più di 2100/2500 anni a partire da Adamo fino ai figli di Noè? Proprio la presenza dell’Albero della Vita nel Gan-Eden potrebbe essere interpretata come un’indicazione che in origine l’uomo godeva di un’immortalità condizionata[2]. Questo Albero è visto come dotato del potere, attribuito da Dio suo creatore, di impartire vita fisica perpetua [le-olàm] sinché Egli così decide di concedere. Mangiando il “frutto proibito”, Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi, non quanto all’essere svestiti di abiti in senso di pudore, ma che scoprirono di esserrsi spogliati della loro originale immortalità come dice la Bibbia: «[…] perchè sei cenere e in cenere ritornerai» (Genesi 3:19).

Talune religioni attribuiscono questa punizione semplicemente alla disobbedienza di un ordine, ma più probabilmente fu ciò che dovettero dare in cambio della conoscenza sessusale[3]. In ogni caso, aver conservato l’immortalità, simbolicamente avrebbe potuto dire, per l’uomo, continuare a peccare per sempre [le-olàm], precludendosi ogni possibilità di redenzione per ottenere un “premio finale di condotta” come la Vita Eterna, uno dei presupposti non tanto del Cristianesimo in sè ma dell’areligiosa Bibbia. Un individuo immortale non avrebbe avuto bisogno di questo “premio” e avrebbe continuato a vivere per sempre a prescindere dalle proprie buone o cattive azioni. In sostanza, come avvenuto in Genesi 6:3 quando Yahwéh sancisce un ultimatum all’umanità prima del Diluvio, dicendo «i suoi giorni [dell’adàm] dureranno quindi 120 anni», in realtà una più meticolosa traduzione non interpretativa e sorpattutto onesta vuole intedere che in quella circostanza Yahwéh non intese ridurre l’età dell’uomo da 900 a 120 anni, ma fu una concessione, una sorta di conto alla rovescia di 120 anni di tempo prima di mandare il Suo giudizio tramite la mega inondazione. In questo arco di tempo centoventennale, l’uomo aveva il tempo che gli occorreva per potersi redimere, altrimenti sarebbe annegato nel Diluvio. Se evidentemente la Bibbia e altri 500 resoconti di popoli antichi di tutto il mondo ci raccontano che solo 8 persone furono scampate da un Diluvio di scala globale e non locale, significa che oltre a queste 8 persone (Noè e famiglia) non si ravvide proprio nessuno[4]. Eppure Dio diede 120 anni di tempo, come per dire “adàm avvisato mezzo salvato”.

La colpa per la perdita dell’immortalità dell’adàm e dell’ottenimento della conoscenza sessuale, viene alla fine attribuita al Nachash – solitamente tradotto con “serpente” ma che in realtà significa “colui che svela i segreti” e che non ha nulla a che vedere con un animale serpentino – o al dio serpente che spinse Adamo ed Eva a mangiare il frutto proibito. Quindi, perchè tutta questa premura da parte di Dio per vietare all’uomo di attingere all’Albero della Conoscenza (o meglio, Albero della Sessualità)[5] piuttosto che all’Albero delle Vita? E’ molto probabile che il “frutto” di quell’Albero era permesso, ma poi, dopo la disobbedienza, il “principio attivo” di questo “siero della lunga vita” andò a perdersi come lo scioglimento di un’incantesimo benefico e il successivo allontanamento da questo Albero Vivificante fu necessario per evitare che l’adàm rischiasse di rimanere peccatore per l’eternità senza la possibilità di redimersi. Molti scettici e speculatori sostengono che Dio temeva, cioè aveva paura che l’uomo diventasse immortale come Lui, quando in realtà fu creato già immortale. Quindi non aveva nulla da temere già dal principio. C’è da dire che il testo ebraico Masoretico specifica che il termine “vita” è alla forma duale [chaiyym] e non al singolare [chayah] , n.d.r. Quindi andrebbe tradotto con l’Albero delle Vite. Il duale era forse riferito ai due cromosomi XX e XY che sarebbero ri-diventati immortali? Questo siero avrebbe permesso lo sviluppo permanente dei “geni” della lunga vita? Oppure era semplicemente riferito alla coppia Adamo/Eva essendo un duale? Fatto stà che questo Albero fu piantato nel Gan-Eden prima della comparsa della donna e che il duale probabilmente non è riferito alla coppia. Ma andiamo avanti.

E’ possibile che dietro tutti i simbolismi religiosi riguardanti l’immortalità si celi un fenomeno reale? Può essere che l’Albero della Vita avesse una sua realtà fisica e non allegorica/simbolica? Forse che il secondo “frutto proibito” era per esempio una sotanza che ritardava il processo di invecchiamento o rendeva letteralmente immortale un adàm?

Sin dagli albori della civiltà 6000 anni or sono, gli esseri umani sono stati ossessionati dall’idea dell’immortalità e hanno cercato in lungo e in largo una  “Terra dei vivi” o una “Fonte dell’eterna giovinezza”. Possiamo citare a mo’ di esempio le avventure dei re sumeri Gilgamesh e Amar-Sin nel III millennio a.C., i viaggi del giovane e glorioso Alessandro Magno nel IV secolo a.C. e, in tempi più recenti, le spedizioni “americane” di Colombo. Per quanto sorprendente possa apparire a noi carichi come siamo di preconcetti propri del nostro tempo, queste poderose figure storiche prendevano molto sul serio le loro ricerche dell’immortalità. Gli scettici considerano quest’ossessione come la comprensibile reazione sociale alle fatiche quotidiane e alle tragedie dell’esistenza umana. E invece tutto lascia intendere che l’idea ossessiva dell’immortalità, cosa che non si può comprare nemmeno con tutto l’oro del mondo, non era affatto un fenomeno astratto, ma una ricerca molto realistica.

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[1] The Epic of Gilgamesh, cit, Versione antico-babilonese, tavoletta III, colonnta IV, righe 6-8, traduzione di E. Spreiser, in J. Pritchard (a cura di), Ancient Neat Eastern Texts Relating to the Olt Testament, cit-, p. 79.

[2] A. Heidel, The Gilgamesh Epic…, cit., p. 143.

[3] Si sostiene talora, sulla base di uan rigorosa lettura dell Bibbia nei suoi testi originali “standard”, che il Libro della Genesi al capitolo 1:28 sottintende una conoscenza sessuale. Si noti inoltre che il verbo “conoscere” [yada] adoperato nel Gan-Eden viene usato altrove nella Bibbia sempre in funzione di rapporti sessuali.

[4] Il Libro della Genesi – come demolire le Presunte Contraddizioni del Libro delle Origini, Daniele Salamone.

[5] Una curiosità alla quale si vuole rimandare il lettore è lo stretto collegamento tra l’Albero della Conoscenza e l’Albero Genealogico di un individuo. Quest’ultimo è generalmente l’elenco completo degli antenati, o più nello specifico, un grafico che ricorda un albero con tutte le sue ramifiaczioni utilizzato nella genealogia per mostrare i rapporti familiari tra individui. Quindi, l’Albero della Conoscenza o Albero della Sessualità indica indiscutibilmente il rapporto sessuale che precede le generazioni di un individuo, ovvero il concepimento e il parto di una nuovo essere vivente. Quindi, per ordine andrebbe collocato per primo l’Albero della Sessualità (alias Conoscenza) e poi l’Albero Genealogico che si è generato dalla “generazione” di un nuovo individuo.

6 Risposte a “L’Adàm che perse l’immortalità.”

  1. Tutto molto affascinante ma anche fantateologico..
    Esaminando i fatti per quello che sono invece, da un punto di vista teologico:

    Risposta ben più completa:

    Cos’è l’anima, secondo la concezione cristiana? Esiste prima del corpo? E dopo la morte, continua a esistere individualmente o viene «assorbita» da Dio? Ho paura che su queste cose a volte si faccia confusione con altre forme di pensiero legate a correnti filosofiche, religioni orientali o tendenze «di moda», per questo mi piacerebbe avere le idee chiare.

    Risponde padre Athos Turchi, docente di filosofia
    Le domande, di fronte alle quali siamo, riempiono scaffali di libri, perciò ci scusiamo se la risposta è, come si dice, a braccio. La teoria cristiana dell’essere stabilisce che Dio è creatore del mondo: la creazione è un atto libero di Dio che dal nulla (ex nihilo) pone nell’essere altri enti da se stesso diversi. Questo nega che il mondo abbia carattere panteistico e nega alle cose qualsiasi attributo divino.

    In altri termini Dio ha la sua natura e le cose la loro, e non si confondono, e quindi neppure si amalgamano altrimenti non avremmo né Dio né la cosa/anima, ma un terzo elemento che non sapremmo neppure come definirlo. Contro tutte quelle correnti e mode di pensiero citate dal lettore quindi per il cristianesimo non vi potrà mai essere una commistione tra Dio e le cose e le anime: una cosa o esiste in sé o non esiste, ma non è riassorbibile dall’essere divino.

    Che cos’è dunque l’anima? O meglio, dato che anime a giro non se ne vedono e se ne vogliamo parlare dobbiamo dedurlo dall’essere umano, chiediamoci prima: che cos’è un uomo? L’uomo è una sostanza che si compone di anima e di corpo. L’anima è detta per l’uomo il suo principio vitale ed essenziale. Ora non è necessario che il principio vitale sia anche «spirituale», come avviene per esempio negli alberi che se lo trasmettono naturalmente. Nell’uomo diciamo che esso è «spirito», e questo comporta il problema del lettore, ossia non è riducibile completamente alla fisicità, perché dire «spirito» significa dire che è un tipo di essere differente dalla materia (corpo) che pur tuttavia determina (informa). L’uomo dunque unisce in sé due tipi di essere materiale e spirituale, l’elemento spirituale è detto anima.

    Ma intendiamoci, l’uomo non è un assemblato di due pezzi: anima e corpo, ma è una unità, un unicum, e questo contro tutte le teorie dualiste che da sempre pervadono le culture umane. Per capire, l’uomo non nasce assemblato nel seno della madre dallo spirito che mette Dio e dal corpo che mettono i genitori, ma questi producono la persona umana vitale e vivente in relazione alla corporeità, e Dio vi concorre producendo, o facendo sì che il principio vitale sia essere-spirito che poi si dice anima. L’atto divino nei riguardi dell’anima è propriamente creativo, anche se diverso sia da quello creativo ex nihilo, sia da quello creativo ordinario col quale mantiene nell’essere l’evoluzione delle cose. Quindi si esclude che Dio crei l’anima dal nulla e poi la ponga in un corpo preparato diversamente dai genitori, ma in ragione della unità sostanziale dell’essere umano la nascita di un uomo è una cooperazione tra Dio e i genitori associati nel produrre l’unico essere umano.

    Questa concezione cristiana della cooperazione divino-umana nella generazione dell’uomo, esclude anche che Dio, mi si perdoni l’esempio, possieda un armadio dove tiene tutte le anime preconfezionate e che tira fuori quando deve metterle in un corpo che viene al mondo. Che Dio abbia presente ogni uomo che verrà al mondo prima ancora che sia tessuto nel seno della madre, e, come dice la Bibbia, prima ancora che viva la sua vita già la conosce tutta, questo dimostra che il mondo non è venuto a caso e che Dio non gioca a dadi, tuttavia conoscere non è creare. Dunque non ci sono anime umane precostituite.

    L’anima poi sopravvive alla morte del corpo? è immortale? Se la morte è la dissociazione degli elementi che compongono l’uomo evidentemente l’uomo muore quando ciò avviene. Però è possibile pensare, senza contraddirsi, che tra tutti questi elementi che si dissociano e si disperdono, vi possa essere un elemento che essendo di un tipo di essere diverso da quello materiale, sebbene si dissoci dagli altri, tuttavia in se stesso non è distruttibile. Se avessimo, concedetemi l’esempio, una statua di metallo composta di oro, rame, ferro, e la mettessimo sotto acido, il rame e il ferro si squaglierebbero, mentre l’oro rimarrebbe integro. E così è per l’anima, che essendo di «materiale» spirituale non è distruttibile, e dunque detto per contrario è immortale.

    Affermare infine che è immortale non significa cadere nella concezione della metempsicosi che ritiene che l’anima vaghi nel mondo alla ricerca di un corpo dove reincarnarsi, l’anima per il cristianesimo è la forma essenziale non di un corpo qualsiasi, ma solo di quell’essere umano che ha concorso a far vivere, e dunque si parla non di reincarnazione, bensì di resurrezione dei corpi, quando le anime ritorneranno a formare quella persona che erano nel mondo. Il modo è per ora misterioso, ma la resurrezione del Cristo e l’assunzione di Maria non ammettono dubbi o errori.

  2. Ciao Daniele, anche io ho approfondito teologicamente questo argomento…innanzi tutto l’albero della Vita (non della conoscenza) significava Cristo, quindi da sempre presente…
    circa la morale del frutto proibito era questa: in realtà l’uomo era stato Creato quasi Divino (o meglio quasi totalmente PARTECIPE della VIta Divina), e questo il tentatore lo sapeva, ne era invidioso…essendo il tentatore un mentitore, ha detto all’uomo che se avesse mangiato sarebbe diventato Dio…ma cosa accadde? esattamente il contrario della verità… l’uomo smise di “essere Dio”…ma perche? cosa simboleggiava l’albero della conoscenza? simboleggiava la conoscenza Divina, ovvero, l’uomo mangiando il frutto ha smesso di conoscere Divinamente ed ha iniziato a conoscere umanamente, ecco dunque che la sessualità ha cominciato ad imbarazzarlo… questo Peccato gli (e ci ha) fatto perdere la Vita Divina ed immortale…certo, l’uomo se non avesse commesso questo peccato originale sarebbe comunque morto, ma non come si muore oggi, ovvero con la sofferenza, la paura, il rischio della perdizione…ma semplicemente si sarebbe ad un certo punto addormentato per poi avere accesso alla vera eternità, o Paradiso, o totale vita Divina….una morte simile a quella che potrebbe aver vissuto Maria…qualcuno ha anche definito quasi “Beato” il peccato originale, nel senso che, è vero che questo peccato ha portato nel mondo morte, sofferenza, inclinazione al male etc…ma tutto questo porterà l’uomo ad una Santità maggiore di quella che avevano in origine Adama ed Eva. Volevo anche aggiungere il discorso degli uomini preistorici risalenti a migliaia o milioni di anni fa… la Bibbia e la Creazione dell’ Uomo partono da Adamo ed Eva, ma questo non significa che prima non ci fosse nulla…ricordo che i 7 giorni della creazione sono veri in quanto scansione temporale ma simbolici circa la loro durata, dunque potrebbero significare 7 miliardi di anni… ora, se la Creazione dell’uomo potrebbe essere iniziata circa 8 mila anni fa come è possibile aver trovato resti di uomini o animali preistorici risalenti a milioni di anni fa? la scienza forse sbaglia? oppure sbaglia la bibbia? in realtà nessuno sbaglia, la Bibbia parte dalla Creazione dell’uomo da parte di Dio, ovvero dell’uomo dotato di anima, mentre la scienza rileva esseri precedenti, ovvero non dotati di anima e quindi di corpo perfetto come il nostro…allora chi erano costoro? rispondo con una domanda: chi è stato confinato per primo sulla terra? chi è stato scacciato qui? di chi era (ed è “padrone”) di questo mondo?

  3. Ciao Daniele davvero interessanti i tuoi “liberi pensieri”, ma da libero pensatore come te, leggendo che la nostra civiltà risale a 6000 anni or sono mi sembra sbagliato.
    Basti guardare tutti gli “oopart” per capire che l’uomo esisteva da molto prima.
    Oppure prendiamo la sfinge, in origine era un leone e il suo sguardo è diretto alla posizione della costellazione del Leone di circa 10000 anni fa, adesso stiamo nell’era dei pesci. Quindi da totale ignorante mi chiedo, che sia stato tutto distrutto da qualcuno l’epoca in cui l’uomo poteva fare grandi cose o queste costruzioni megalitiche le hanno costruite i giganti? Saluti…

    1. Ciao Sergio, grazie per il tuo commento.
      I miei liberi pensieri sono tali quando vengono considerati come tali. O meglio, mi ritengo libero di pensare ciò che voglio e come voglio. Il libero pensatore non bada alle critiche o ai giudizi altri, ne prende atto, ma non li reputa un peso angosciante che ti induce a pensare come pensano altri. Se sono libero pensatore credo sia un mio diritto ipotizzare, ma senza mai pretendere certezze. Infatti non pretendo certezze, ma come tutti teorizzo e ipotizzo.
      A mio avviso, le datazioni che assegnano gli uomini sono datazioni che gli uomini calcolano secondo le conoscenze attuali. Oggi si pensa che l’uomo sia tecnologicamente evoluto rispetto a 6000 anni fa, metre invece credo che l’uomo si sia deevoluto visto e considerato che gli uomini antichi sapevano più cose di noi. Solitamente si accusano le Scritture di mancare di ispirazione divina perché scritte da semplici uomini; ebbene, anche i libri di scienze, archeologia, antropologia, etc. sono scritti da uomini, eppure, tutto ciò che non è “Bibbia” allora è attendibile, pur essendo scritto da uomini.

      Riguardo ai giganti sono d’accordo. L’archeologia e la paleontologia (e anche la Bibbia, ndr) parla dei giganti, ma non sono quelli descritti in Genesi 6, perché “nephilim” non significa MAI giganti.

  4. Pace.
    Giusto, ci risiamo: l’Albero della Vita, il Sacro Graal, la pietra filosofale, la manna nascosta di Apocalisse…. tutto sottintende che Dio è in noi ma non come ns astrazione, ne creazione, nè ns illusione ma come gentile concessione della grazia del dono della fede in cui tanti sono i chiamati, …. ma pochi gli eletti.
    Dio non è di moda. (per pochi eletti).
    Cercavo di parlare di Dio portando la mia esperienza di fede e vita correlata alla fede, con una persona, e questo mi chiede se sono buddistha ……. no gli ho detto: sono cristiano e noto un motto di disapprovazione; sarei stato più cool, più figo se fossi stato buddista …….
    oppure meglio ancora ecumenico, COESISTERE è la parola d’ordine della riunione di tutte le Chiese Religiose che stanno nominando (come è rivelato) Gerusalemme capitale della Chiesa Ecumenica: Gerusalemme = citta della pace, della pace, del silenzio poichè il cristiano non puo’ gridare Gloria a Dio o dire pace, perchè all mussulmano urta tutto ciò ma lui non potrà dire Insciallah (pace) perchè l’ebreo replicherà che bisogna dire Shalom e quindi per non darsi fastidio …… tutti zitti.
    Nessun saluto, nessun lamento, nessun canto, nessun pianto, nessun riso…..
    Tutti zitti,…. che silenzio: che pace.
    Facciamo un minuto di silenzio.
    zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, z, z, z.
    Che Morte, che avvento dell’Anticristo nella Gerusalemme della chiesa tiepida che verrà vomitata dallo stomaco di Dio, perchè Laodicea non sei nè calda nè fredda.
    Allora io dico gridando: ALLELUJA, Pace, Gloria al Dio Altissimo, mio Signore e Salvatore, il Dio di Abramo; Isacco e Giacobbe cioè il Dio dei vivi perchè Jerob Salem sono “gli abitanti della città della pace” e sono qui Adesso (Io sono) e per sempre (colui che io sono).
    Pace, veramente.

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