Emanuela Orlandi, Vaticano e “peccati di omissione”

Il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983, è uno dei misteri più intricati e discussi della storia italiana E DELLA CHIESA DI ROMA. La sua scomparsa ha scatenato una serie di indagini e teorie che ancora oggi non hanno portato a una soluzione definitiva. C’è chi sostiene che sia stata rapita da una setta segreta all’interno del Vaticano. chi invece la vede coinvolta in un traffico di droga internazionale, e chi ancora crede che sia ancora viva. Ciò che è certo, è che la famiglia Orlandi ha dovuto vivere con questo incubo per decenni, senza RICEVERE risposte certe sulla sorte di Emanuela ORLANDI.


Il caso Emanuela Orlandi su NETFLIX

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi, ha partecipato a una docu-serie prodotta da NETFLIX sulla scomparsa della sorella, intitolata “Vatican girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi”. La docu-serie esplora la teoria che la sua scomparsa sia legata al Vaticano e alla malavita. Pietro Orlandi spera che questa docu-serie possa aiutare a far riaprire l’inchiesta giudiziaria sulla scomparsa della sorella, che è stata archiviata da quasi mezzo secolo. La docu-serie include anche la testimonianza di una compagna di scuola di Emanuela. Lei afferma che Emanuela Orlandi le ha rivelato un segreto: un prelato di alto rango si era avvicinato a lei pochi giorni prima della scomparsa. Questo “incontro sessuale” con lui può essere stato l’inizio dell’incubo e uno dei moventi della sua sparizione. Questo è stato l’ultima cosa che Emanuela Orlandi ha confidato alla sua amica, dopodiché non si sono mai più viste né sentite.

La docu-serie è priva di filtri o rimaneggiamenti da parte dei produttori, visto che i protagonisti sono proprio i familiari di Emanuela Orlandi. Le piste percorse dagli investigatori, forze dell’ordine, giornalisti e avvocati convergono tutte nella stessa direzione: IL VATICANO. Così come il detto dice: “tutte le strade portano a Roma”, allo stesso modo possiamo dire che “tutte le piste su Emanuela Orlandi portano in Vaticano”. Ciò che serve per far crollare l’intero castello di carta è l'”anello mancante” nelle indagini e/o la confessione diretta dei responsabili.

Il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi: la verità dietro le negazioni del Vaticano

Chi conosce e ha seguito la storia sa l’incubo che i familiari di Emanuela Orlandi hanno vissuto e sta ancora vivendo. Il Vaticano nega di essere coinvolto nella scomparsa di Emanuela Orlandi e non confessando davanti a Dio il suo torto, aggrava la situazione. Addirittura, per il papa Bergoglio «Emanuela è in cielo», cioè è morta. Nonostante le indagini non siano riuscite a scoprire la verità, o magari la verità c’è già me nessuno confessa, gli indizi conducono sempre al Vaticano. I responsabili potrebbero essere scampati alla giustizia o morti da qualche anno, ma Dio conosce la verità.

Cosa dice di utile la Bibbia per il caso di Emanuela Orlandi?

La Sacra Scrittura denuncia i peccati di omissione. Levitico 5 è il caso che ci interessa esaminare:

«E una persona pecca, quando ode una dichiarazione e ne è testimone — in quanto ha visto o saputo — ma non lo dichiara, porterà la propria colpa;» (Levitico 5:1, mia traduzione)

Levitico 5 ci presenta una situazione in cui qualcuno sa qualcosa su un incidente e potrebbe chiarirlo, ma per un motivo o per un altro nasconde l’informazione. La persona a cui era rivolto questo comandamento non era coinvolta necessariamente direttamente nell’incidente, ma sapeva qualcosa che andava comunicata alle autorità.

La cosa interessante è che l’uso biblico della parola “omissione” non corrisponde del tutto al nostro uso moderno di questi termini. Se qualcuno rifiuta di testimoniare informazioni che possono chiarire una questione, lo fa intenzionalmente o per ignoranza?

Ebbene, dal punto di vista biblico, questo non sembra avere importanza. La Scrittura dice che non testimoniare su qualcosa che si è vista o sentita rende colpevoli. Il trasgressore poteva essere assolto con un’offerta di purificazione previa confessione del peccato. L’omertà può essere considerata un’omissione di informazioni utili per la giustizia.

Il peccato di omissione secondo gli antichi saggi ebrei

Gli antichi Saggi ebrei consideravano il nascondere informazioni come una “negligenza” nel dovere etico e morale, anche se non si è partecipi del crimine. Questo tipo di peccato può rientrare nella classe o categoria di PECCATO DI OMISSIONE. Per il Signore, chiudere un occhio su un errore altrui rende colpevoli e complici (Apocalisse 18:4). A volte è difficile denunciare per non essere visti come spioni o per non mettere nei guai amici o parenti. Tuttavia, il Signore ci impone di riferire alle autorità informazioni su un illecito o per risolvere un caso irrisolto, anche se può essere difficile o scomodo. E se non assolviamo il nostro OBBLIGO morale ed etico, il Signore ci considera colpevoli di un peccato di omissione. Il peccatore impenitente non resterà impunito davanti a Dio.

Conclusione

Il mistero di Emanuela Orlandi resta irrisolto e ci chiediamo se il Vaticano sia innocente o complice. Se colpevole, brucerà con il dragone, la bestia e falso profeta nello stagno di fuoco. Come fedeli, dobbiamo chiederci se il Vaticano stia facendo tutto il possibile per scoprire la verità e cercare giustizia per Emanuela Orlandi e la sua famiglia. Dobbiamo chiedere conto al Vaticano e pretendere risposte su questo caso misterioso e tragico.

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