DOC (Disturbo-Ossessivo-Compulsivo) religioso

Definiamo i termini

Con la sigla “DOC”, in medicina, si indica il Disturbo-Ossessivo-Compulsivo. Per capire in cosa consiste il DOC bisogna scandire le tre parole e definire il loro significato:

  • DISTURBO. In psichiatria, un disturbo si riferisce a un insieme di sintomi e comportamenti che causano disagio, disfunzione o sofferenza significativa nella vita di un individuo. I disturbi psichiatrici sono condizioni cliniche riconosciute che influenzano il pensiero, le emozioni, il comportamento e il funzionamento complessivo di una persona. Questi disturbi possono variare notevolmente nella loro gravità, durata e impatto sulla qualità della vita.
  • OSSESSIONE. Le ossessioni sono pensieri ricorrenti difficili da allontanare. Sono come alberi vecchi radicati e cresciuti nella tua mente nel corso degli anni, e possono essere difficili (ma non impossibili) da sradicare. Importante sottolineare è che le ossessioni non sono fatti, ma solo pensieri della mente che non rappresentano né chi sei né la realtà che ti circonda. In poche parole, le ossessioni sono “demoni mentali” che si tenderà a esorcizzare o cacciare via attraverso azioni compulsive.
  • COMPULSIONE. Le compulsioni, pertanto, sono “non soluzioni” ai problemi reali percepiti, ma piuttosto tentativi pratici malsani di gestire l’ansia. Le compulsioni tendono a essere ripetitive e rigide. Per esempio, potresti sentirti costretto/a a eseguire un’azione un certo numero di volte in un ordine schematico o “ritualistico” specifico.

Come si manifesta il DOC?

Il DOC si manifesta sempre attraverso pensieri negativi come:

  • “non sono abbastanza bravo”
  • “non sono abbastanza santo”
  • “se non controllo continuamente la stufa, potrebbe esplodere l’intero palazzo”
  • “se non mi lavo le mani esattamente per 5 minuti ogni 5 minuti, mi beccherò un virus mortale”
  • ecc.

Le compulsioni, tuttavia, non vanno confuse con le routine quotidiane di certe azioni, che a differenza delle compulsioni, sono flessibili. Per esempio, se ogni sera dopo cena ami fare una passeggiata all’aperto perché ti fa sentire bene e favorisce una migliore digestione, stai sviluppando una sana e salutare abitudine. Tuttavia, se intraprendi la passeggiata post-cena perché temi che possa verificarsi una tragedia se non lo fai, allora la tua consuetudine è in realtà una compulsione. In tal caso, la compulsione non fa altro che sedare l’ansia solo per poco anziché debellarla. Infatti, riconoscere quando le abitudini si trasformano in compulsioni può risultare complesso, in parte poiché le compulsioni possono celarsi dietro l’apparenza di consuetudini quotidiane. Finché la tua consuetudine giornaliera non incontrerà uno stato di ansia, non capirai mai se si tratta di una compulsione.

In sintesi, nell’ambito del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), le ossessioni costituiscono pensieri invasivi e indesiderati, mentre le compulsioni rappresentano comportamenti ripetitivi che un individuo si sente “costretto” a compiere ogni giorno allo scopo di attenuare l’ansia generata dalle ossessioni. Per esempio, controllare una volta ogni sera che la porta di casa sia chiusa a chiave o che la valvola della bombola del gas sia ben avvitata costituisce un’innocua routine di prevenzione e sicurezza. Tuttavia, se tali abitudini si ripetono più volte nel corso della stessa giornata (o persino decine di volte nel giro di un’ora), ci troviamo di fronte a un autentico Disturbo Ossessivo-Compulsivo.

La mancanza di controllo nell’eseguire controlli sulla porta di casa ogni 5 minuti (compulsione) riflette l’ansia costante riguardante la presunta intrusione da parte di un ladro o di un cane rabbioso assetato proprio del tuo sangue (ossessione). Oppure, il continuo controllo della bombola del gas ogni 5 minuti (compulsione) testimonia un’ansia perpetua relativa al timore di un’eventuale fuga di gas e conseguente esplosione (ossessione).

L’ossessione alimenta l’ansia, mentre la compulsione tenta di placarla anche se solo per poco tempo, dato che il “rito” verrà nuovamente ripetuto appena 5 minuti dopo e si ripeterà decine e decine di volte nel corso della medesima giornata.

Un ulteriore esempio di DOC riguarda l’ansia costante di aver contratto germi, batteri o virus dopo aver toccato qualsiasi oggetto o essere entrato in contatto con più persone (centro commerciale, stazione dei treni, aeroporto, scuola, lavoro, ecc.), il che porta a lavarsi le mani ogni 5 minuti. Tuttavia, è importante notare che i pensieri ossessivi di per sé non sono dannosi e non richiedono di essere neutralizzati tramite azioni compulsive. Esistono esercizi pratici e davvero molto efficaci per questo (leggi questo libro).

Diversi tipi di DOC

Desidero innanzitutto sottolineare che la psicologia non è il mio campo di competenza principale. Tuttavia, quando ne ho l’opportunità, mi piace tenermi informato. Da alcune settimane, infatti, ho iniziato a leggere testi interessanti, tra cui alcuni che trattano proprio l’argomento del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Da profano, ho scoperto che quello del DOC è un universo complesso e ricco di sfaccettature, infatti si manifesta in molti modi:

  • Il DOC da contaminazione, dove tutto è sporco e si sente l’esigenza di lavarsi le mani in continuazione anche senza un apparente motivo.
  • Il DOC da dubbio patologico, noto anche come “il verificatore”, dove si sente l’esigenza di dover controllare ripetutamente se i fornelli, le finestre e la porta di casa sono chiusi bene.
  • Il DOC di natura aggressiva o violenta, dove senza avere alcun reale desiderio di farlo, si nutrono pensieri aggressivi o violenti che possono sfociare nell’autolesionismo o nel fare del male agli altri.
  • Il DOC religioso o di scrupolosità. Questo Disturbo riguarda le ossessioni di natura religiosa o morale.
  • Esistono tanti altri tipi di DOC che non discuteremo in questa sede.

Desidero dedicare un breve momento alla discussione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) religioso. Le persone affette da questo tipo di DOC possono sperimentare pensieri ossessivi relativi al peccato, alla colpa o alla punizione, e talvolta sviluppano compulsioni come preghiere ripetitive o rituali religiosi. Inoltre, potrebbero manifestare una particolare ossessione nell’instillare e promuovere una specifica dottrina religiosa, come se la religione di appartenenza e il testo sacro di riferimento parlassero solo di questa. Ci ritorneremo più avanti.

Diverse sfumature di DOC religioso

Molti individui di fede cristiana convivono con l’incessante ansia di non aver ricevuto pieno perdono per i propri peccati, nonostante abbiano accettato Cristo nelle loro vite. Le loro incertezze, dubbi e paure riguardo all’effettiva ricezione del dono della salvezza per grazia mediante la fede li costringono in uno stato costante di apprensione riguardo a un possibile destino infernale. Questo in genere avviene quando non si viene seguiti (o discepolati) con costanza da persone fidate. Queste ossessioni si possono evolvere in compulsioni in varie forme.

Vediamo quante sfumature di DOC religioso ci sono (elenco non completo):

  • Ossessione di blasfemia. Una persona potrebbe essere ossessionata dai pensieri di dire o pensare qualcosa di blasfemo nei confronti della propria religione o delle proprie credenze. Potrebbe sperimentare ansia intensa e compulsivamente cercare di neutralizzare questi pensieri con preghiere “mantriche” o atti di pentimento.
  • Compulsioni ritualistiche. Alcune persone potrebbero sviluppare rituali religiosi eccessivamente elaborati e rigidi all’interno del contesto del DOC, eseguendo determinate preghiere o rituali un numero specifico di volte in modo ossessivo. Questi rituali possono diventare così invasivi e necessari da intromettersi con le attività quotidiane.

Per quanto riguarda il contesto dei rituali religiosi, consideriamo l’esempio di un cattolico che abitualmente recita il Rosario prima di andare a dormire la sera. Nel caso in cui questa pratica si trasformi in un sintomo di DOC, potrebbe sperimentare ansia riguardo alla possibilità di non rispettare il numero di ripetizioni indicato da un sacerdote o prete. Il solo pensiero di non essere in grado di seguire alla lettera le istruzioni impartite, come “ripeti il Rosario dieci volte prima di andare a letto”, potrebbe scatenare un’ansia legata alla paura di essere destinati all’inferno o rifiutati da Dio qualora il Rosario non venga recitato esattamente “dieci volte prima di andare a letto”. Non è solo il numero di volte a essere in gioco, ma il fatto che tale rituale debba essere effettuato precisamente “prima di andare a letto” e non in un’altro momento della giornata.

Nel contesto di una semplice abitudine cattolica, ripetere il Rosario un certo numero di volte ogni sera prima di andare a dormire può avere benefici personali e far sentire la persona bene. Tuttavia, se questa pratica viene compiuta con l’ossessione di subire gravi conseguenze spirituali o divine per una singola sera di omissione, allora si tratta di una compulsione.

In sintesi, il passaggio dalla routine alla compulsione avviene quando l’ansia e la paura si intrecciano con la pratica religiosa, portando la persona a compiere i rituali in maniera ossessiva al fine di placare queste paure irrazionali. Se frequenti la chiesa due o più volte a settimana perché ti dona benessere e un senso di comunione con la fratellanza, stai adottando un’abitudine sana e positiva. Tuttavia, se ti rechi in chiesa con la frequenza di due volte a settimana per il timore che, se dovessi saltare una giornata, possa accadere qualcosa di negativo a te o alla tua famiglia, allora ci troviamo di fronte a un comportamento compulsivo.

  • Paura di dannarsi. Persone con il DOC potrebbero avere pensieri costanti riguardo alla possibilità di dannarsi o di andare contro le regole della loro religione. Potrebbero sviluppare comportamenti compulsivi, come toccare oggetti sacri ripetutamente come atto scaramantico, posizionare questi oggetti su uno scaffale in una determinata posizione e direzione per “funzionare” bene, o cercare conferme costanti (anche quando gli argomenti sono ormai esauriti) dai ministri di culto.
  • Pensieri di purificazione. Una persona potrebbe essere ossessionata dalla necessità di purificazione spirituale e potrebbe sentirsi costantemente inquinata da pensieri o presunti atti impuri. Ciò potrebbe portarla a eseguire comportamenti di pulizia o purificazione in modo compulsivo.
  • Ossessione per la perfezione religiosa. Alcune persone affette da questo DOC potrebbero sviluppare un’ossessione riguardo all’idea di raggiungere la perfezione dal punto di vista religioso. Questo si traduce nell’idea che gli altri commettano errori mentre solo loro sono considerati perfetti e irreprensibili.

Coloro che adottano tale atteggiamento vivono costantemente e inconsciamente nell’ansia (anche se negano che sia così) di non essere sufficientemente spiritualmente elevati e potrebbero intraprendere azioni e sacrifici eccessivi nel tentativo di raggiungere questa perfezione (“Vietato andare al mare, perché è un luogo di tentazione!”). In generale, l’ossessione per l’essere o sentirsi perfetti si manifesta attraverso la compulsione di giudicare sempre gli altri, attribuendo loro unicamente errori, peccati e difetti, senza mai evidenziare una virtù o esprimere parole di elogio e onore. Questo particolare tipo di DOC, che possiamo definire “sindrome del fariseo”, rappresenta un eccesso da cui persino la Bibbia ci mette in guardia:

«Non essere troppo giusto, e non farti troppo saggio: perché vorresti rovinarti?» (Ecc 7:13)

  • Ossessione per le regole rituali. Un individuo potrebbe essere ossessionato dal rispetto scrupoloso delle regole e dei dettagli rituali della sua religione. Nell’ambito giudaico-cristiano potremmo definire questa sfumatura di DOC come la scrupolosa e infruttuosa osservanza della «lettera della legge» [(Is 29:13; Mt 15:8; Mc 7:6) 2Cor 3:6; Rom 2:27; 7:6]. Queste ossessioni potrebbero portarlo a ripetere le azioni rituali molte volte per paura di non averle eseguite correttamente o semplicemente per paura di non essere abbastanza meritevole di ricevere la salvezza dell’anima.
  • Ossessione per la redenzione. Qualcuno potrebbe essere ossessionato dalla necessità di redimersi dai propri peccati, anche se già perdonati dalla propria fede. Questa persona potrebbe sperimentare costantemente l’ansia di non essere abbastanza “pura” agli occhi di Dio.

DOC da dottrina

Come è possibile osservare, il DOC di natura religiosa presenta molteplici sfumature. Ciascuna di esse ha il proprio grado di gravità e complessità, ma quella che personalmente ritengo la più inquietante emerge nella variante del DOC legato alla dottrina. In base a questa forma di disturbo, l’individuo è costantemente ossessionato dall’idea di dover aderire alla “sana dottrina” al fine di ottenere la salvezza o un merito particolare davanti a Dio. Dal punto di vista biblico, questa ossessione contraddice il principio secondo cui la salvezza dipende dalla grazia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo. Se mai, seguire la sana dottrina è una conseguenza di una salvezza già ricevuta per grazia e non per meriti o virtù.

Far dipendere la salvezza alla “dottrina” implicherebbe potenzialmente eludere la mediazione di Cristo, poiché sembrerebbe sufficiente allinearsi alle pratiche fini a sé stesse e alle dottrine ritenute corrette senza necessariamente abbracciare una fede sincera in Cristo. I Farisei ipocriti facevano così e non amavano Dio.

Per esempio, sostenere che “anche se credi sinceramente in Gesù, sarai condannato all’inferno se non abbracci le dottrine X e Y” rappresenta solamente una forma di terrorismo od opressione psicologica e spirituale. Chi è affetto dal DOC da dottrina potrebbe cercare di placare l’ossessione riguardante la “vera sana dottrina” affermando che chiunque non aderisca a quella specifica dottrina come sana e biblica sarà destinato all’inferno o nella migliore delle ipotesi è una persona senza cervello e priva di senno. Tali considerazioni riflettono il modo in cui il DOC influisce sulla percezione della dottrina religiosa e sulla conseguente necessità di interpretarla. Un altro esempio viene dal mondo dei Testimoni di Geova: la costante e quasi esclusiva predicazione per le strade della “fine del mondo”, denota un palese DOC da dottrina.

Conclusione

Ricorda che il DOC è un disturbo mentale serio che richiede un trattamento adeguato, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC). Se tu o qualcuno che conosci sta lottando con questi tipi di pensieri e comportamenti, qualunque essi siano, è importante cercare aiuto da professionisti della salute mentale.

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