Steve Wells e le sue assurdità bibliche | i rispensamenti stellari di Dio #5

Steve Wells dice:

«Ha fatto le stelle». Dio impiega un giorno intero per fare la luce (prima delle stelle) e separare la luce dalle tenebre; poi, al termine di una dura giornata di lavoro, quasi come un ripensamento, fa triliardi di stelle (1:16). «E Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra» (v.17).

Esposizione

Il senso dell’umorismo di Wells lascia un po’ a desiderare. Potremmo dire “ridiamo per non piangere”.

La luce primordiale di cui si è detto in precedenza poteva essere Lucifero; successivamente la sua luce si spense per poi essere prontamente sostituita da quella dei «grandi luminari» e dalle «stelle» (khokavìm). Probabilmente nell’antichità la luce delle stelle era decisamente più intensa rispetto ad oggi, non perché fossero di per sé più luminose, ma per via della totale assenza di inquinamento atmosferico. Non sappiamo, però, quanto potevano essere state luminose le stelle agli occhi dell’uomo antico durante le sue notti trascorse con lo sguardo rivolto verso il cielo, tuttavia lo erano abbastanza tanto da permettergli di scrutare i cieli con una precisione tale da suscitare invidia agli astronomi odierni.

Dio non ha avuto alcun «ripensamento» poiché «vide che ciò era buono»; piuttosto, è Steve Wells che dovrebbe trovare il tempo sufficiente per ripensare e riformulare più attentamente le sue affrettate conclusioni cosmiche.

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