I grandi scrittori dell’antichità: Omero, Erodoto, Giuseppe Flavio e Tacito
La letteratura antica ci offre un tesoro inestimabile di immagini vivide e straordinarie di mondi e culture passati. Le epiche opere di Omero, l’Illiade e l’Odissea, sono tra i capolavori più famosi mai scritti nella storia della letteratura, e si dice che senza di esse non potremmo conoscere adeguatamente la storia dell’antica Grecia. Inoltre, le Historie di Erodoto hanno rivoluzionato il modo in cui il mondo ha documentato la storia, con un approccio che si sposta dal folklore alla documentazione accurata della realtà storica. Gli scritti di Giuseppe Flavio e Tacito forniscono anche preziose informazioni sulle relazioni tra l’Impero Romano e la nazione ebraica nei primi anni del I secolo d.C. e sulla vita durante gli ultimi anni del I secolo e i primi del II secolo d.C.
È importante riconoscere che queste opere non sono solo poesia o mito, ma contengono anche una storia accurata e interessante, che ci permette di conoscere meglio il nostro passato e di capire meglio il presente. Non dobbiamo sottovalutare l’importanza di questi scritti antichi, che ci offrono una finestra sulla vita e le culture dei nostri antenati.
È fondamentale proteggere e preservare questi tesori letterari per le future generazioni, assicurandoci che siano facilmente accessibili a tutti. Dobbiamo incoraggiare l’istruzione sulle opere della letteratura antica, per promuovere la comprensione e l’interesse per questi capolavori della storia umana.
La Bibbia: il best-seller più famoso di tutti i tempi
Eppure, esiste un libro altrettanto antico che ha tuttavia eclissato le opere di cui sopra. Solo in America è in grado di generare un mercato da 200 milioni di dollari l’anno. Trattasi del best-seller più famoso di tutti i tempi. Tradotto in più di 800 lingue e distribuito in più di 200 paesi del mondo, la Bibbia – in modo più specifico il Nuovo Testamento – si pone come il più grande successo letterario che il mondo abbia mai visto. Questa “fama”, tuttavia, non dipende solamente dal numero di pagine scritte, in quanto il poema epico indù, il Mahābhārata, è ben più esteso di tutte le opere più famose dell’antichità messe assieme.
La trasmissione e l’affidabilità delle opere dell’antichità: una tabella esplicativa
Eppure, quando si osservano queste opere monumentali della letteratura antica, potremmo chiederci: come facciamo a sapere che sia stato Omero a scrivere l’Iliade e quante copie ci sono pervenute delle sue opere geniali? Come facciamo a sapere che sia stato realmente il Flavio a scrivere le sue opere Antchità Giudaiche e Guerra Giudaica nel I secolo d.C.? Sono mai state rinvenute delle copie di questi manoscritti con su scritto il nome del legittimo autore? Se sì, quante di queste copie sono state trovate? La tabella esplicativa seguente ci farà capire in semplicità quanto sia l’indice di “affidabilità” storica e diffusione delle opere antiche più famose:
Autore e titolo | Data redazione | Datazione della copia più antica | Numero di copie |
Omero: Iliade | 700 a.C. | Sconosciuto | 643 |
Erodoto: Historia | 425 a.C. | 900 d.C. | 8 |
G. Flavio: Guerre Giudaiche | 70 d.C. | 400 d.C. | 9 |
Tacito: Historie | 100 d.C. | 900 d.C. | 2 |
Nuovo Testamento | 35-100 d.C. | 125 d.C. | 5735 |
Senza considerare il De Bello Gallico della storia di Giulio Cesare, la cui copia più recente risale ad almeno 1000 anni dopo circa gli eventi in esso narrati. Per cui, sfortunatamente per gli storici e ricercatori indipendenti più alternativi, ci sarebbero maggiori prove per dimostrare l’inesistenza storica di Giulio Cesare che di Gesù Cristo (guarda caso entrambi iniziano per G e C; anche la parola Guarda Caso non è da meno)!
Conclusione
Basandoci esclusivamente delle prove disponibili dei manoscritti, il Nuovo Testamento si pone come il pezzo storicamente più documentato di letteratura antica mai scritto. F.F. Bruce una volta disse:
«Fatto curioso è che gli storici sono stati presso più propensi a fidarsi dei record del Nuovo Testamento piuttosto che dei teologi» (The New Testament Documents—Are They Reliable?, quarta edizione, 1953, p.19)
A parte ogni discussione sull’ispirazione di questi documenti (ampiamente discussa anche nei miei libri), guardando semplicemente al numero di copie dei manoscritti neotestamentari, disponiamo di quelle prove schiaccianti e sufficienti che dovrebbero allertare rapidamente anche l’osservatore più scettico che i documenti del Nuovo Testamento sono davvero “speciali”, per dire il minimo.