Il Papato è un’istituzione divina?

George H. Bush disse: «Quando sei in sua presenza dici a te stesso: “Questi è un grande uomo, un grande leader. E’ un uomo di libertà, di fede, che soffre ogni volta che la Chiesa o uomo sono oppressi. Egli occupa, con ogni autorità, una posizione privilegiata nella storia del nostro tempo. Io non sono cattolico, ma verso di lui nutro un profondo rispetto e affetto sincero»[1].

Di chi stava parlando l’ex Presidente degli Stati Uniti? Si riferiva al compianto Karol Wojtyla, comunemene noto come Papa Giovanni Paolo II. Dopo essere stato considerato il “successore dell’Apostolo Pietro” per 26 anni, e il presunto erede di un patrimonio gerarchico senza fine, Giovanni Paolo II ha influenzato i cuori di molti cattolici, così come molte altre persone religiose. Fu uno dei tanti rappresentanti di quel trono monopolizzato dalla Chiesa cattolica romana, il Papato.

Ma, cos’è il Papato? Vi sono basi scritturali bibliche per questa istituzione cattolica? Dio ha forse designato un patrimonio di “leaders ecclesiastici” sulla Terra? A parte quello che la gente può pensare riguardo a questo istituto o dei suoi membri, e, a parte eventuali elogi, benedizioni, insulti o condanne che le persone religiose possono offrire riguardo a questo ordine ecclesiastico, dobbiamo necessariamente aprire le pagine della Bibbia, così come le pagine della storia, per analizare se il Papato (con la sua lunga lista di “re”) sia davvero un’istituzione divina o semplicemente una mera invenzione umana che che è indegna di quell’onore religioso elargito da se stesso.

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PRESUNTE BASI BIBLICHE SUL PAPATO

Il Papato è un sistema ecclesiale in cui il Papa (considerato come il successore dell’Apostolo Pietro) supervisiona il governo della Chiesa cattolica romana come suo “capo” universale (Ef. 5:23; Col. 1:8). Anche se molte persone possono essere in disaccordo con la base per il Papato, la verità è che questo ordine ecclesiastico esiste, e quindi la sua esistenza ha bisogno di essere spiegata. Dal momento che il Cattolicesimo insegna che la base per l’istituzione del papato è sia divina che biblica, allora non possiamo fare altro che rivolgerci proprio alla Bibbia per verificare o confutare questo insegnamento.

Gesù disse in Matteo 16:18:

«E anch’Io ti dico: tu sei Pietro, e su Questa Pietra edificherò la Mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere».

Questo è il verso della Bibbia con la quale l’apologeta cattolico trova il suo appiglio per difendere l’istituzione del Papato. Attraverso un’arbitraria interpretazione di questo verso durata da secoli, ovvero un’interpretazioen che suggerirebbe che Gesù abbia “scelto” Pietro, e, infine, i Suoi successori di essere la “Roccia” (fondazione) su cui la Chiesa sarebbe stata costruita, la Chiesa cattolica ha costruito una grande struttura. Ma in realtà, cosa voleva dire Gesù in questo passo registrato da Matteo? Fu Lui a stabilire una gerarchia umana oltre la Chiesa? Gesù stava dichiarando che Pietro fosse la “pietra” della Chiesa?

Prima di analizzare questo passaggio, si consiglia al cortese lettore di pensare logicamente. Dalla lettura di questo versetto qualcuno dovrebbe capire – senza alcuna idea religiosa preconcetta – se Gesù stava realmente concedendo oppure no il titolo di “Papa” a Pietro. Si può avere il diritto di arrivare alla conclusione che in quel contesto stava per essere stabilita una successione papale? Lungi dalle influenze “cattoliche romane”, la risposta logica sarebbe di un enfatico “No!”.

Matteo 16:18 narra di un incidente che ha avuto luogo a Cesarea di Filippo, quando il Signore chiese ai Suoi discepoli: «Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo?». I discepoli hanno risposto pronunziando le varie opinioni popolari sull’identità di Gesù. Poi Gesù, rendendo la domanda ancora più personale, chiese ancora ai Suoi discepoli: «Ma voi, chi dite che IO sia?» (v.15). A questa seconda domanda, solo l’impulsivo Pietro ha osato rispondere dicendo: «Tu Sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente» (v.16). A causa della sua risposta, Gesù si rivolse a Pietro (che era intervenuto dinanzi al silenzio degli altri) dicendo: «tu sei Pietro, e su Questa Pietra edificherò la Mia Chiesa» (v.18). Di conseguenza, l’affermazione di Gesù in Matteo 16:18 è collegata esclusivamente alla confessione di Pietro, concernente la divinità di Cristo, e non per un futuro pontificato.

Dobbiamo anche esaminare la differenza tra due parole greche utilizzate nel Testo: «tu sei Pietro [Petros], e su Questa Pietra [petra] edificherò la Mia Chiesa». In riferimento a Pietro, lo Spirito Santo ha permesso di far registrare al redattore biblico la parola greca [Petros] «una pietra o un masso, una pietra che potrebbe essere facilmente spostata»[2]. Al contrario, in riferimento alla «pietra», lo Spirito Santo ha permesso di far registrare al redattore biblico la parola greca [petra], che denota una massa solida di roccia [3]. Inoltre, queste due parole sono genericamente diverse; la parola Petros è maschile, mentre la parola petra è femminile. Pertanto, Petros si riferisce al nome aramaico che Gesù assegnò a Pietro (Cefa, Giov. 1:42), mentre la parola usata per «pietra» (petra) si riferisce al fondamento stesso della Chiesa, vale a dire, la verità che Gesù è il Figlio di Dio e il Messiah (cfr. Matt. 16:16).

Anche se queste due parole greche mostrano chiaramente che Pietro non era né il fondamento né il capo della Chiesa, è ancora importante notare quello che ha detto Pietro stesso sulla «pietra». Alcuni cattolici, con le loro consocenze e le speculazioni circa la lingua del Testo, sostengono con fervore che essi comprendano meglio di qualsiasi altra persona religiosa, o comunque di Fede, ciò che Gesù intendeva dire a Pietro. Tuttavia, se qualcuno avesse potuto garantire una corretta comprensione del messaggio di Gesù, quello sarebbe stato lo stesso Pietro, che ha sentito le parole di Gesù in prima persona.

Nella sua prima epistola, Pietro, per ispirazione divina, ha utilizzato la parola greca [lithos] per indicare Gesù:

«Accostandovi a Lui, Pietra (lithos) vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa […] Infatti si legge nella Scrittura: “Ecco, io pongo in Sion una Pietra (lithos) angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in Essa non resterà confuso“. Per voi dunque che credete Essa è preziosa; ma per gli increduli “la Pietra (lithos) che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare» (1Piet. 2:4-7).

Poi, nel versetto seguente (v.8), l’Apostolo in maniera intercambiabile usa Lithos e Petra, quest’ultima la medesima parola registrata in Matteo 16:18, quando ha descritto Gesù come «una pietra (lithos) d’inciampo e sasso (petra) di ostacolo». In Atti 4, Pietro, parlando ancora una volta per ispirazione divina (v.8), ha detto di Gesù: «Egli è “la Pietra (lithos) che è stata da voi costruttori rifiutata ed è divenuta la pietra angolare”» (Atti 4:11). Senza ombra di dubbio, Pietro, più di qualsiasi persona religiosa dei nostri tempi moderni, ha trasmesso il vero significato della parola usata in Matteo 16:18.

Abbiamo bisogno di determinare ciò che gli altri Apostoli e i primi cristiani credevano sulla «Roccia/Pietra», la fondazione della Chiesa. Se Gesù si fosse riferito a Pietro come «Roccia», è logico pensare che questa era la “verità” che le persone più vicine a lui avevano capito e creduto, e non la “verità” che alcune persone religiose “riscoprirono” e “capirono” diversi secoli dopo. L’ispirato Apostolo Paolo disse ai Corinzi che gli israeliti nel deserto «bevvero tutti la stessa bevanda spirituale. Bevendo dalla Roccia spirituale (petra) che li accompagnava, e quella Roccia (petra) era il Cristo» (1Cor. 10:4). Più chiaro di così! Dal momento che l’Antico Testamento si riferisce al Cristo, la Roccia, e non a Pietro, bisogna essere dei veri e propri speculatori per capire e insegnare diversamente. In Efesini 2:20 Paolo dice: «Siete stati edificati sul fondamento degli Apostoli e dei Profeti, essendo Cristo Gesù stesso la Pietra angolare». Con uno studio di questi passaggi, è ovvio che gli Apostoli e gli altri credenti del Nuovo Tesatmento sapevano, credevano e insegnavano che la «Roccia/Pietra» era Cristo, e non Pietro.

Dobbiamo anche considerare gli insegnamenti di Gesù in materia di «Roccia». In Luca 20:17 (dopo la Sua parabola dei vignaioli malvagi), Gesù ha citato le parole del Salmo 118:22, come ha fatto Pietro, che lo descrivono come «la Pitra vivente» (lithos). Poi continuò a dire: «Chiunque cadrà su quella Pietra (lithos) si sfracellerà ed Essa stritolerà colui sul quale cadrà» (Lu. 20:18; cfr. Matt. 21:42,44; Mar. 12:10). I suoi commenti erano diretti al popolo ebraico, in particolare ai Sommi Sacerdoti e agli Scribi che dimostravano disprezzo verso quelli inviati da Dio, tra cui il Messiah. Questi leaders religiosi sapevano che «parlava di loro» (Matt. 21:45), e avevano altresì capito che Egli si riferiva a Se stesso come la «Pietra angolare» che avrebbe schiacciato qualsiasi miscredente in Lui.

Se Gesù profeticamente disse: «su Questa Pietra edificherò la Mia Chiesa» ci si aspetterebbe di trovare compimento di questa profezia. L’evidenza biblica mostra che la «Roccia» si riferisce alla confessione di Pietro della divinità di Gesù e, per estensione, a Gesù stesso. Gesù ha promesso che avrebbe edificato la Sua Chiesa sul fondamento di Chi è il fondamento, «il Cristo, Figlio dell’Iddio vivente», come descritto da Pietro in Matteo 16:16. Infatti, la consapevolezza che Gesù era il Figlio di Dio e il Messia era quella verità sorprendente che indusse 3000 persone a credere in Lui, pentirsi, essere battezzati, ed essere parte della Chiesa del Signore (Atti 2:36-47). A Gerusalemme, il giorno di Pentecoste, solo 50 giorni dopo la Sua resurrezione, Cristo adempì la Sua profezia che «su Questa Pietra» (cioè, il fatto che Gesù è il Messiah e Dio; Matt. 16:16; cfr. Atti 2:22-36) Egli avrebbe edificato la Sua Chiesa. In quel giorno memorabile, Pietro c’era già da prima che le folle avessero potuto dichiarare lui come primo “Papa” della Chiesa, o come il “padre” di tutti i credenti. Piuttosto, si alzò con umiltà per dare onore e riconoscere la divinità di Colui che ha fatto la propria Chiesa una realtà, la Pitro e Roccia, il Cristo.

CONCLUSIONE

Detto questo, credo sia evidente che non vi è alcun fondamento biblico su cui difendere l’istituzione Papale. Per adottare una roccia – vale a dire una fondazione diversa da quella che è già prevista nella Bibbia – equivale a costruire una cosa inesistente su delle fondamenta artificiali instabili che un giorno crolleranno. Per accettare un fondamento diverso da quello di Cristo (tipico di ogni religione pseudo-cristiana non biblica), bisogna usurpare il ruolo di Capo della Chiesa a Cristo dato da Dio stesso (Ef. 5:23; Col. 1:18), che Egli ha acquistato con il Suo sangue (Atti 20:28).

Paolo scrisse:

«[…] poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù».

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NOTE

[1] Eduardo V. Mirás, “¿Qué Dicen de Juan Pablo II ?: George Bush” – www.aciprensa.com/juanpabloii/dicenjp.htm (ultimo accesso al sito il 4/06/2015).

[2] W.E. Vine, An Expository Dictionary of New Testament Words (Old Tappan, NJ: Fleming H. Revell, 1966), 3:302.

[3] Ibid.

2 Risposte a “Il Papato è un’istituzione divina?”

  1. “Iddio è dichiarato essere la roccia nel mezzo di tutto il Vecchio Testamento, specificatamente in Deuteronomio 32:4, bensì anche Abrahamo è descritto come la roccia in Isaia 51:1-2.
    Deuteronomio 32:4: “L’opera della Rocca [Dio] è compiuta; Conciossiaché tutte le sue vie sieno dirittura; Iddio è verità, senza alcuna iniquità; Egli è giusto e diritto.”
    Isaia 51:1-2: “Ascoltatemi, voi che procacciate la giustizia, che cercate il Signore; riguardate alla roccia onde siete stati tagliati, e alla buca della cava onde siete stati cavati. Riguardate ad Abrahamo, vostro padre, ed a Sara, che vi ha partoriti; perciocché io lo chiamai solo, e lo benedissi, e lo moltiplicai.”
    Il Vecchio Testamento afferma di guardare alla roccia, di guardare ad Abrahamo. Abrahamo è descritto essere la roccia perciocché egli fu il padre di tutti gli Israeliti. Il nome di Abrahamo venne mutato da Abramo all’attuale di modo da significare il suo ruolo come roccia e padre del popolo di Dio. Non calzava, quindi, che Gesù Cristo nel Nuovo Testamento potesse scegliere qualcuno come la roccia e padre del nuovo Israele, la Chiesa Universale? Sì ed è per ciò che il nome di Simone fu cambiato a Pietro, significante pietra. In luce di tale evidenza la verità donde San Pietro è la pietra dovrebbe essere totalmente ovvia a chiunque. Ciò nondimeno, si affrontino degli altri punti. I protestanti argomentano come Gesù Cristo non potesse affermare che San Pietro sarebbe stato la pietra in virtù della differenza tra le 2 parole in Greco. Essi osservano che nel Greco originale di Matteo 16:18 il nome di San Pietro è Petros, il che significa sasso, mentre la parola denotante pietra è petra, la quale significa pietra, possibilmente larga. Il testo Greco detta: “Tu sei Pietro [Petros] e su questa medesima pietra [petra] Io edificherò la Mia Chiesa Universale.”. Tuttavia, tale argomento è confutato dai seguenti punti.
    Primo, le parole Petros e petra detenevano il medesimo significato, pietra, nel Greco in uso al tempo del Cristo. In della assai più precoce poetria Greca Petros significava piccolo sasso e petra pietra larga, ciò malgrado, tale lieve distinzione era già sparita al tempo della composizione in Greco del Santo Vangelo di San Matteo, circa tale punto si consulti la citazione del Protestante D. Carson nella seguente sezione.
    La distinzione minore tra Petros e petra esiste solamente nel Greco Attico e non nel Greco Coinè. Il Santo Vangelo venne stilato in Greco Coinè, nel quale sia Petros che petra significano pietra. In aggiunta, giacché esisteva una parola per sasso Gesù Cristo l’avrebbe potuta utilizzare. Essa è litos. Qualora Gesù Cristo avesse voluto appellare San Pietro un sasso e non pietra, Petros, allora Egli avrebbe utilizzato litos. Egli bensì ciò non fece. Egli utilizzò Petros, significante pietra. Tuttavia, dovesse esistere un’equazione tra San Pietro e la pietra perché allora furono impiegate 2 parole distinte: Petros e petra? La risposta è trovabile nell’importante fatto per cui Gesù Cristo parlava in Aramaico e non in Greco.”

    Ciao Daniele. Cosa rispondi a questo “studio” ? Ti chiedo umilmente di confutarlo se è possibile. Pace

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