Omosessualità #2 | tolleranza, diversità e divisione

Nell’articolo precedente si è accennata la questione del presunto “gene gay”, vale a dire la presunta origine biologica-genetica dell’omosessualità. Ciò significherebbe che l’esistenza di un gene gay determinerebbe la nascita di una persona omosessuale esattamente come per la persona eterosessuale. Tuttavia, secondo natura, per quali motivi abbiamo la differenza fra “maschio” e “femmina”? Perché non esiste un terzo genere “maschioeffemmina” o “femminaemaschio”? Alcuni “eretici” affermano addirittura che in principio Dio creò l’uomo “maschioeffemmina”, cioè un essere androgino metà uomo e metà donna. Questa sarebbe la “metà” che Dio prese dall’adàm per poi dividerlo in parte maschile e in parte femminile. Non si smette ma di rimanere scandalizzati da certe conclusioni. Secondo la visione biologica (una “visione” non è scienza o biologia, ma fede o filosofia), nascere omosessuali non sarebbe un problema perché “la natura così ha voluto”, anzi, “Dio ha deciso così”. Ma è realmente così?

Non entrando per il momento nella sfera biblica (ed esorto il commentatore a non toccare questo tasto), in questo secondo contributo vorrei accennarvi qualcosa sulla tolleranza. Uno dei grandi “miti” della società che sicuramente passerà alla storia come contributo significativo al declino morale della società mondiale, è il clamore incessante dei liberali che invocano la “tolleranza” e la “diversità” non secondo la scienza ma secondo la propria visione (fede, filosofia). Essi sostengono che la “diversità” e la “tolleranza” (parole in codice per indurre all’accettazione dell’omosessualità), siano sani principi per la società e coloro che si oppongono all’omosessualità non sono altro che «persone demonizzate per un vantaggio politico» e «per perpetuare divisione».[1]

La fallacità di un simile “ragionamento” è fatto evidente quando viene immesso in forma sillogistica:

  • Ogni individuo dovrebbe essere compassionevole, tollerante e accettare la diversità;
  • L’omosessualità è una forma di diversità;
  • Pertanto, l’omosessualità dovrebbe essere accettata e approvata; non riuscire a farlo significa essere intolleranti e dediti alle divisioni.

Visto che si parla di “tolleranza”, allora perché non tollerare gli stupratori, i ladri, i bugiardi, i truffatori, gli assassini, gli usurai, i beffardi? Non sono persone anche loro che meritano la “tolleranza”? Chi o cosa decide chi o cosa dev’essere tollerato o meno? Idee? Filosofie? Punti di vista?

Ne parlerò apertamente nel mio prossimo libro.

Note

[1] Barack Obama, Obama on Marriage, Windy City Times, del 2 novembre 2004, (03/2017).

17 Risposte a “Omosessualità #2 | tolleranza, diversità e divisione”

  1. Ciao Daniele tu accenni di un libro che hai scritto puoi dirmi dove posso comprarlo lo vorrei regalerà .Grazie tante pace

  2. Daniele Salamone, mi meraviglio che lei confonda omosessualità e perversione.
    Non si offenda ma mi delude sempre di più. Spero non la prenda a male.

    1. E’ l’ennesima volta che mi dice che rimane deluso da un mio scritto.
      Pazienza, nessuno la obbliga ad essere affine al mio pensiero che, prima di ogni cosa, si fonda sull’insegnamento biblico.
      Se per la Bibbia l’omosessualità viene elencata fra le cose immorali, allora per me l’omosessualità è immorale. Se non fosse stata immorale, allora sarebbe stata lecita.
      Non la prendo a male, in fondo è plausibile il suo dispiacere in quanto non è un credente nelle Scritture, perciò pensa a modo suo.
      A me deludono invece le persone che scambiano le cose normali per anormali, e le cose anormali per normali. Le cose naturali per contronatura, e le cose contronatura per natura.
      Ribadisco, non si aggrappi sulle poche righe espresse in un brevissimo articolo tratto ad un intero saggio di oltre 200 pagine.

      p.s. le dico con tutta sincerità che non approverò più alcun suo commento, in quanto mi sono un po’ stancato di leggere in continuazione lamentele e “delusioni”. Purtroppo non sono in grado di alleviare le sue “angosce etiche e intellettuali”. Così come lei ha perso un po’ di stimolo nel “ragionare” con me, io ho perso tutto lo stimolo nei suoi riguardi, primo perché non ho tempo da perdere in discussioni inutili, secondo perché quel poco di tempo che ho a disposizione preferisco dedicarlo a cose più stimolanti.

      Cordialmente,
      Daniele

  3. Forse posterò due commenti uguali perché non sono sicuro la prima volta sia stato inviato.
    Io non parlavo in relazione alla Bibbia ma dal punto di vista sociale.
    La dissolutezza, la perversione e l’amore fanno parte di tutti. Non c’è bisogno di suddividere in orientamenti sessuali.
    Non trovi?

    1. Anche parlando dal punto di vista del sociale, la dissolutezza è tutto ciò che va al di là del contro natura.
      Gli orientamenti sessuali sono: maschio e femmina; non esiste in natura il “maschioeffemmina” o il “femminaemmaschio”, a meno che tu voglia chiamarlo “androgino” o “ermafrodita”. In questo caso sarebbe un difetto genetico, una patologia.
      Dunque, ci sono uomini e donne e per stessa natura procreano e riempiono il mondo. Le coppie omosessuali non possono far progredire il mondo in termini di famiglia, si estinguerebbe l’intera umanità. Inoltre, se una coppia omosessuale vuole dei figli, deve ricorrere ad alternative che la natura non glielo consente. La natura, appunto.

  4. Perversione e amore sono anche aspetti dell’eterosessualità.
    L’omosessualità in è differente sotto certi aspetti.
    Non credo sia utile suddividere in orientamento cose come appunto perversione e amore.

  5. “Chi o cosa decide chi o cosa deve essere tollerato”
    Lo decidiamo noi tramite buon senso.
    Come ho detto prima, chi dà amore è tollerabile (e già parlare di “tolleranza di omosessualità” è discriminatorio), chi fà del male non è tollerabile.

    1. Chi da amore non rientra nella sfera della tollerabilità, perché l’amore non è una cosa da tollerare ma da accogliere a braccia a perte.
      L’errore sta nel confondere la perversione con l’amore, e l’amore contro natura per amore legittimo.
      Non è tollerabile chi si ostina a difenedere l’intollerabile.

  6. “perché non tollerare gli stupratori, i ladri, i bugiardi, i truffatori, gli assassini, gli usurai, i beffardi?”
    Perché gli omosessuali provano amore e non danneggiano nessuno. Tutti gli altri fanno del male al prossimo.
    Semplice no?

    1. Forse non si è bene intesa l’ironia della frase. E si nota palesemente una sconoscenza scritturale da parte sua: la Bibbia dice che persino l’empio ama i suoi cari, nonostante faccia del male ad altri. Quindi, non generalizziamo e non “difendiamo” chi si comporta in modo dissoluto, che sia ladro o omosessuale.
      Queste persone sono comunque persone da amare, come Cristo comanda, ma ciò non vuol dire approvare le loro azioni.

      1. Ho capito che non stai incitando alla violenza, ma dire che l’omosessuale è simile al ladro è molto discriminatorio.
        Dal punto di vista sociale io mi dissocio completamente.
        Dal punto di vista biblico, alzo le mani.
        Però specifichiamolo che tutto ciò è collegato alla Bibbia.
        Se dovessi dire una cosa del genere così in tv ti faresti molti nemici.

          1. Daniele questa non è la verità. Non bisogna fomentare la discriminazione.
            L’omosessualità è naturale è normale. Questo detto dal punto di vista sociale.
            Poi lo so che la Bibbia dice ciò che dice, anche per quanto riguarda i matrimoni in chiesa.
            Ma ripeto, dal punto di vista sociale non è né tollerabile né intollerabile: è normale naturalità. E’ questo che bisogna diffondere nel mondo. Bisogna lasciar l’umanità evolversi.

          2. L’omosessualità non è normale. E oltre a confermarlo la scienza, lo confermano tantissimi ex omosessuali.
            La Bibbia è stata anche concepita per far capire cose che la gente non vuole capire o fa fina ti non capire.

            L’evoluzione è una filosofia e ciò che bisogna diffondere nel mondo sicuramente non è la perversione.

  7. Molto interessante! In effetti bisogna star molto attenti ai sillogismi. Sono la base per le migliori beffe linguistiche, per rimaner in toni pacati!

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