Mauro Biglino: “La Bibbia non parla di Dio”. È realmente così?

“La Bibbia non parla di Dio”, il nuovo libro sfornato da Mauro Biglino, tra gli applausi del suo pubblico più affezionato, a nome della prestigiosa casa editrice Mondadori.

Mi ero promesso che non l’avrei comperato subito perché avevo in sospeso la lettura di altri testi già iniziati. Ma l’enfasi con la quale Biglino ha anticipato alcuni estratti delle sue pagine, promettendo ai suoi fan che “quei poveretti (riferito ai religiosi, o meglio, ai “piccoli integralisti”) faranno non uno ma alcuni salti sulle sedie”, mi ha convinto a mettere da parte quello a cui stavo già lavorando e in soli 3 giorni l’ho letteralmente divorato.

Un titolo come questo è sicuramente provocatorio per il pubblico credente, ma non troppo sconvolgente per i sostenitori più accaniti di questo ricercatore che la pensano come lui, e non solo. Addirittura parlano e si esprimono come lui, usando le sue stesse parole e rispondendo a tono di sfida verso coloro che “osano” ostacolare la strada a questo loro “messia”. Molti si improvvisano pure “conoscitori” e “intenditori” di quello che Biglino dice, mentre in realtà il 90% non sa nemmeno da quante lettere sia composto l’alfabeto ebraico né cosa sia un apice ebraico.

Questo testo, sebbene scritto in maniera magistrale, eccede sempre delle solite critiche che già nei lavori precedenti aveva trattato.

Biglino si impegna nel tentare di dimostrare che la Bibbia non parla di Dio né che il termine Elohìm significhi “Dio”. Lui si limita a chiamare (gli) Elohìm con “quelli là”.

Attraverso una disamina dettagliata delle scritture ebraiche e i testi omerici, l’autore cerca di mettere in evidenza i parallelismi che si possono riscontrare tra (gli) Elohìm della cultura ebraica e i theoi della cultura greca, prendendo spunto dai testi omerici: Iliade e Odissea.

Applicando l’ormai famoso metodo del “fare finta che”, Biglino vuole dimostrare che Elohìm e theoi fossero in sostanza gli stessi individui in carne ed ossa, “facendo finta che” i testi omerici e i testi biblici vogliano raccontarci dei fatti realmente accaduti. Tuttavia, però, approcciando il metodo del “fare finta che” a tutto il testo ebraico dell’Antico Testamento, questo metodo crolla perché non sempre funziona per come Biglino vorrebbe. Per cui, quando egli incontra quelle difficoltà che non gli permettono di applicare il suo metodo, Biglino si inventa alcune scuse, tra le quali: quella parte di testo non va considerata alla lettera ma si tratta di un’allegoria; quella parte di testo è un’interpolazione; quella parte di testo è il semplice frutto della fantasia di chi l’ha scritto; quel personaggio non è esistito (e mi chiedo chi l’abbia scritto quel testo attribuito proprio al quel personaggio che non è esistito!!) etc.

Ma, se provassimo ad usare il “metodo Biglino” (che si è ormai garantito un posto nella storia della letteratura di questo genere) a tutto il testo ebraico, vediamo che il suo stesso metodo crolla. Farò qualche esempio tra poco.

Dire che l’Antico Testamento va inteso così per come lo leggiamo, e sostenere che il Nuovo Testamento è stato redatto in codice in modo che potessero capirlo solo quelle persone a cui erano indirizzati quei messaggi, sono affermazioni un po’ forzate che effettivamente da un lato fanno quadrare le sue ipotesi ma dall’altro le fanno crollare (rimango sempre dell’onesto parere che Biglino non sostiene mai di dire la “verità”, per cui riconosco questo suo merito nel non ritenersi pubblicamente il detentore della “verità”, ma sono i suoi fan che credono a tutto quello che egli dice dimenticando che egli stesso si rivolge a loro dicendo che le sue sono solo “ipotesi”. Questo mi fa pensare perché Biglino non rimprovera mai quella parte di pubblico che lo vede come un “dio”, anzi, sembra pure provarci gusto. Del resto, di tutto ci si può aspettare da un “ex” massone dichiarato).

Se per un attimo “facciamo finta che” tutto l’Antico Testamento voglia parlarci di fatti realmente accaduti (provo a “fare finta” per constatare se il metodo funziona) allora dovremmo considerare straordinari questi passaggi:

  • “Facciamo finta che” l’asina di Balaam abbia realmente parlato con voce umana e che ha visto quel Malàk (messaggero) che a Balaam gli era invisibile agli occhi;
  • “Facciamo finta che” le visioni apocalittiche del Profeta Daniele siano vere, e che egli abbia visto realmente delle bestie feroci mostruose anziché dei potentissimi regni raffigurati in forma simbolica;
  • “Facciamo finta che” Yahwéh sia realmente il creatore dei cieli e della terra dato che nell’Antico Testamento anche il salmista (102:25) afferma: “nel passato tu hai creato la terra, e i cieli sono opera delle tue mani”;
  • “Facciamo finta che” il bastone di Aaronne si sia realmente trasformato in un serpente e che abbia divorato i bastoni dei maghi e incantatori del Faraone anch’essi trasformati prodigiosamente in serpenti;

Ma per il momento mi fermo qui, gli esempi sono davvero tanti e sarà mio dovere riportarli tutti nel mio nuovo libro a cui sto già lavorando.

Inoltre, i parallelismi che Biglino riscontra tra il testo biblico e i testi omerici non hanno alcun valore né senso logico perché riscontrare dei parallelismi tra testi appartenenti a culture completamente diverse equivale a trovare dei parallelismi forzati tra le vicissitudini del Profeta Giona, ingoiato da un “grosso animale acquatico” (leggi qui), e le peripezie di Pinocchio, ingoiato anch’esso da un grosso animale acquatico che la storia ci dice essere una balena.

Se tra 1000 anni un ricercatore confrontasse la storia di Pinocchio a quella di Giona, cosa potrebbe pensare? Che in sostanza gli autori abbiano voluto parlare dei medesimi personaggi così come Biglino asserisce per i testi biblici e omerici? Oppure che una delle due storie si è ispirata all’altra? Tra 1000 anni lo sapremo… (sempre se come razza umana esisteremo ancora).

Nel mio nuovo editoriale analizzerò entrambe le “storie” per vedere anzitutto quale messaggio ha voluto trasmettere l’inventore di Pinocchio, Carlo Lorenzini (detto Collodi) e il messaggio che ha voluto trasmettere il redattore del libro di Giona ai suoi contemporanei. Mettendomi nei panni del ricercatore del futuro, analizzerò quali corrispondenze, oltre al “pesce”, ci sono.. e se ci sono.

Per il momento non aggiungo altro se non con l’anticiparvi che il testo rivelerà tutte quelle cose che fino ad ora Biglino non ha mai detto, e che omette dal scriverle e dirle nei suoi libri e conferenze.

11796273_511518642338177_5283780494079694515_nIn conclusione, voglio chiarire che personalmente non nutro alcun rancore nei confronti della persona di Mauro Biglino; lo stimo moltissimo in qualità di studioso e vorrei anche avere solo un pizzico delle sue capacità oratorie, anche se possiamo non andare d’accordo dal punto di vista intellettuale. Per cui, è assolutamente falso pensare che Daniele Salamone scrive libri “contro” Mauro Biglino. Nei miei libri discuto, commento e critico delle semplici teorie che vanno in contrasto con le mie ricerche, con serenità e mansuetudine.

L’onestà e la trasparenza, oltre tutto, mi hanno sempre contraddistinto, per cui se i sostenitori di Mauro Biglino nutrono un certo rancore o odio nei miei confronti posso solo compatirli. Per me odiare una persona equivale ad ingoriare un potente veleno ma aspettandoci che sia l’altra persona a morire… l’odio e il rancore non uccidono la persona odiata, ma la persona che odia.

Detto questo, resto sempre disponibile e aperto ai confronti e dibattiti, purché si facciano con serenità e senza mai imporre le proprie convinzioni agli altri.

Purtroppo, molti sedicenti studiosi la pensano in questo modo:

 “La gente per essere davvero libera deve pensare con la propria testa, ma cascasse il mondo se non la pensano come me!”

N.B.: una porzione di queso articolo puoi trovarla anche su una recensione redatta per Ciao.it: clicca qui per saperne di più.

25 Risposte a “Mauro Biglino: “La Bibbia non parla di Dio”. È realmente così?”

  1. Dire che “Biglino si inventa alcune scuse, tra le quali: quella parte di testo non va considerata alla lettera ma si tratta di un’allegoria” dimostra solo che il libro l’ hai letto troppo in fretta. Questo è il metodo dei teologi, non dello scrittore. Non capisco da dove hai potuto dedurre cio’. Trovami un solo cenno in un suo libro o conferenza dove afferma questa cosa. La storia ( quella vera ) vi seppellirà.

    1. Gentile Luigi, benvenuto nel blog.
      Non credo di aver letto il libro troppo in fretta, perché proprio ogni suo singolo libro che ho acquistato (ultimo La Bibbia non parla di Dio) l’ho pazientemente analizzato in ogni sua parte dedicandovi mesi di studio e verifica, e spesso vi ritorno per rettificare alcune cose. Ma non sto qui a giustificarmi o a dire la mia metodica di lavoro. Probabilmente avrò letto il libro “velocemente”, cioè in una settimana, ma vi ho dedicato diversi mesi per analizzare sistematicamente ogni sua parte. Perciò non credo mi sia sfuggita qualcosa dato che ho studiato le teorie di Biglino per almeno 5 anni, iniziando proprio quando ero un suo accanito ma incosciente sostenitore.

      Purtroppo a me non riguarda il metodo dei teologi, figura che a mio avviso non dovrebbe nemmeno esistere dato che nessuno può arrogarsi il diritto o la capacità di “studiare Dio”. Ciò è ridicolo.

      Piuttosto, anziché chiedermi delucidazioni sulle mie deduzioni, che appunto riguardano la mia persona, mi avvalgo della facoltà di non rispondere a questa sua richiesta. Anzi, se è in grado di aaffrontare la situazione prendendo in esame qualche argomento trattato nel libro, sarò ben lieto di continuare la conversazione. Non posso permettermi di perdere tempo nel discutere sulle mie deduzioni, ma preferirei dedicarmi a questioni ben più stimolanti, cioè discutere serenamente le tesi di Biglino e non quello che penso io.

      Sarebbe in grado di affrontare un argomento qualunque del libro in oggetto? Se sì, bene, altrimenti la invito ad ignorare proprio il blog perché non avrà risposta a una sua replica che non riguarda il tema dell’articolo.

      Cordialmente,
      Daniele

  2. Salve, io non conosco le lingue antiche, ma molto “grezzamente” ho la sensazione che con le teorie ufologiche si vende……..di sicuro siamo circondati da tanti misteri ancora irrisolti, come la nascita della razza umana, immagini antiche e luoghi antichi inspiegabili, testi antichi non ancora ben interpretati……..riuscire a materializzare una spiegazione logica è incasso assicurato………proprio perché chi lo fa è un intellettuale, quindi sa studiare, ma anche “approfittare” di questi studi.

    1. Alla gente piace l’UFO, perciò chi predica gli ufo nella Bibbia è ben accolto.
      Alla gente non piace né Dio né la Bibbia, perciò chi predica contro Dio e contro la Bibbia è ben accolto.
      Chi sfrutta l’ignoranza degli altri per fare soldi è solo un meschino farabutto.
      Chi difende la fede degli altri è invece visto come un idiota e bigotto, quando anziché distruggere edifica la fede delle persone.
      Meglio bigotti che massoni, ladri e farabutti.

  3. Buongiorno,
    è la prima volta che vengo in questo blog. Molto interessante! Ecco la mia modesta opinione: Io credo che gli esseri umani abbiano creato questi Dei per cercare delle risposte ai grandi quesiti della vita. Se è vero, allora tutte le religioni sono delle invenzioni umane, cosi come lo sono gli dei delle diverse religioni (ebraismo, cristianesimo, islam, induismo, religione greca antica, egizia, sumera, etc). Se questi dei sono solo delle invenzioni, allora anche gli “alieni” di Biglino sono un’invenzione (una sua interpretazione). Ovviamente è solo una mia opinione.
    A proposito il suo ebook è su Amazon?
    grazie!

    1. Buongiorno a Lei, e benvenuto nel Blog.
      Gli alieni di Biglino non sono farina del suo sacco, in quanto prima di lui ne parlavano già Sitchin, Von Daniken, Alford, e altri autori-ricercatori.
      Rispondo al suo intervento dicendole che gli déi e le religioni sono invenzione dell’uomo; Dio non l’ha inventato nessuno.

      Non distribuisco i miei testi in formato ebook, solo in cartaceo.

      Cordialmente,
      Daniele

    2. il “roveto ardente”, la “voce tonante” di Dio, e vari oggetti ed eventi descritti nella Bibba in generale e nell’Apocalisse in particolare, risultano chiaramenete, e oggettivamente, esperienze “fuori dal tempo” rispetto a quando furono vissute e scritte.
      All’epoca non esistevano nè elettricità, nè lampadine, nè altoparlanti, nè velivoli… eppure nella Bibbia pare proprio si parli di tutte queste cose; solo che 3000 anni fa non esistevano i termini per descriverle… quindi “velivolo” diventa “carro alato”, “lampadina” o “luce elettrica” diventa “fuoco” (l’unica fonte di luce dell’epoca), “altoparlante” diventa “voce di dio”, e via dicendo.
      Nell’Apocalisse si parla “esplicitamente” di un elicottero che atterra…

      Qualcuno dotato di tecnologia ha fatto fessi i nostri antenati spacciandosi per Dio e facendosi servire e riverire, e i nostri antenati, non disponendo di macchine fotografiche, hanno riportato alla bell’e meglio le loro insolite esperienze.

      Tutto ciò è completamente separato dal fatto, pur vero, che l’umanità ha inventato tutti i suoi dèi per necessità quando ancora la scienza non esisteva, e niente era spiegabile. Ma l’ “inspiegabile” non è concepibile e accettabile dal nostro cervello, quindi in assenza della scienza, ci inventammo gli dei (oggi sostituiti dai santi, perchè a quanto pare il nostro cervello non riesce a digerire neanche un dio unico).

      Detto questo, da quando ho scoperto che il famoso “cammello” che “non passa dalla cruna dell’ago” in realtà era una “gomena” tradotta male perchè c’era una cacca di mosca sulla pergamena originale, la mia fiducia nei contenuti della Bibbia è calata parecchio… teologici o ufologici che siano!

      1. Caro jumpjack, benvneuto nel blog.
        Mi indicherebbe il verso dove nell’Apocalisse si parlerebbe di un elicottero che atterra? Cioè, per esplicitamente mi aspetto la frase “elicottero che atterra”, perché altrimenti potrei considerare questa sua affermazione come sua personale interpretazione.
        Se io leggo “nuvola” per me è un indicazione esplicita ad una “nuvola”;
        Se io leggo “cacca”, per me si sta parlando di “cacca” e non di cioccolata.
        Quindi, in quali termini Giovanni ha “esplicitamente” parlato di un elicottero che atterra? A parte il fatto che la letteratura apocalittica non è mai “esplicita” se non che usi esclusivamente un linguaggio in codice e, inoltre, parrebbe impossibile che Giovanni abbia potuto parlare “esplicitamente” di un elicottero che atterra quando tutta la profezia è incentrata alla distruzione di Gerusalemme e del Tempio avvenuta nel 70 d.C. Tutta l’escatologia biblica converge alla data del 70 d.C., quindi dubito fortemente che Giovanni abbia potuto fare riferimento a un qualcosa di ben 1930 più lontano nel futuro. La mentalità “futurista” è quella più condizionata. Nonostante la sua fiducia nei contenuti della Bibbia sia calata di parecchio rispetto a un tempo precedente, vedo che il condizionamento “futurista” gli è rimasto tutto.
        Inoltre, della Bibbia bisogna coglierne il suo senso più arcaico, poiché una lettura ad litteram dei vari contesti biblici (in particolar modo nelle visioni profetiche/apocalittiche) potrebbe far cader in equivoco anche il più attento lettore della Bibba in una lingua differente dai codici antichi e che sia a sconoscenza di certi linguaggi letterari.
        Poi, naturalmente, se a qualcuno piace vederci gli elicotteri, i carriarmati, i missili teleguidati e le Bombe-H, ci mancherebbe, ma in questo modo la fiducia cala di parecchio – nel massimo rispetto – nei riguardi di chi la pensa in questo modo.
        Provi a rileggere la Bibbia immedesimandosi nella mentalità dell’epoca, magari studiando un po’ di storia e letteratura antica, poiché il suo modo di approcciarsi alle Scritture è paragonabile ad una persona che cerca di costruire una casa dal tetto, o ad una persona che cerca di capire l’intera storia di un film guardando solo pochi fotogrammi sparsi qua e là dell’intera pellicola.
        L’unica cosa di “esplicito” che al momento riscontro in questa discussione è la sua poca padronanza con i testi antichi, poi per il resto non la conosco ancora, ma il suo esordio in questo forum non è certo un bel biglietto da visita seppur lo rispetto.

        Cordialmente,
        Daniele

  4. LA TEORIA DI BIGLINO: INTERESSANTE MA CON MOLTE INCONGRUENZE!

    Non escludendo a priori che in un lontano passato remodo, delle intelligenze aliene siano
    venute e abbiano innescato l’ntelligenza nei primi ominidi che si stavano evolvendo, accelerando di fatto l’evuluzione stessa; bisogna considerare che poi, sono venuti altri alieni nel corso dei secoli e millenni che nulla hanno a che fare con gli Elohim, cosi” come nulla hanno a che fare le intelligenze Et venute in tempi recenti. Sappiano di alieni umanoidi che in segreto sono su questo pianeta dagli anni ’50 e provenienti dalla stella di Barnard e Wolf 424. E questi , ,non hanno attinenza con quelli del tempo che fu’! Cosi’ come c’e’ da aspettarsi che altri alieni verranno prossimanente e anche questi non avranno nulla a che fare con gli Elohim.
    E potrebbe anche essere che gli Elohim non siano piu’ presenti gia’ da molto tempo. Consideriamo poi Yahweh di cui parla Biglino. Pure noi, abbiamo il sospetto, da tempo, che non sia il grande spirito, ma una ben altra entita!. Non si capisce perche’ questo Yahweh abbia poi abbandonato i suoi protetti ebrei senza fare nulla per impedire l’invasione e l’occupazione romana di israele e in seguito la diaspora del popolo ebraico?! Nei testi biblici, vien riportato che prima che avvenisse l’occupazione delle legioni romane , si erano udite nel cielo di istraele delle voci che dicevano: noi c’e’ ne’ andiamo da qui! Erano gli Elohim?! Biglino, dice che questi governino per procura, ma anche i romani governavano per procura e anche dopo l’occupazione romana, i reali di Israele continuarono a sussistere. Ma c”e da dire che il domino romano era un dominio palese, reale e alla luce del sole. Un dominio occulto, rivelerebbe una debolezza di fondo e di fatto sarebbe solo un surrogato di dominio. Se gli Elohim hanno governato dietro le quinte era solo un dominio da surrogato che di fatto non valeva un bel niente. Che lo facciano ancora e’ tutto da dimostrare! il dominio vero e reale e’ quello alla luce del sole, come quello del potente impero romano! E poi, se ci sono altri ET presenti in Terra , sarebbero al corrente di tutta la situazione e quelli del tempo che fu, gli Elohim, non avrebbero piu carta bianca e neanche il modo di fare quello che vogliono! I tempi cosmici cambiano, e nuovi alieni piu’ potenti e piu’ evoluti di loro potrebbero contrastarli in ogni modo! L’interferenza nell’Universo comporta in prezzo molto alto da pagare; un prezzo che gli antichi alieni non sono forse piu’ in grado di sostenere. Le attuali presenza aliene, sono poliedriche, e se ci sono ancora gli antichi alieni, non possono piu’ fare come facevano un tempo! Come dicevamo, altri alieni nuovi saranno scoperti presto o verranno prossimanente in Terra . Ed e’ con questi che bisognera’ stabilire una intesa a pari livello, leale e senza coercizioni da alcun genere. E gli antichi alieni, meglio perderli che trovarli!
    Il Centro Ricerche//////

    1. Gent.mo Centro Ricerche, lasciando perdere tutto sulle speculazioni circa gli ET e simili che oltre tutto nn sono tema di questo articolo, vorrei porle alcune domande circa delle affermazioni che ha fatto nel Suo intervento:

      Non si capisce perche’ questo Yahweh abbia poi abbandonato i suoi protetti ebrei senza fare nulla per impedire l’invasione e l’occupazione romana di israele e in seguito la diaspora del popolo ebraico?!

      Prima di parlare di abbandono del popolo ebraico da parte di Yahwéh, perché non sichiede che fine avevano fatto gli elohìm egizi quando Yahwéh mandava le piaghe in Egitto? Come mai nessun elohìm ha osato sfidare Yahwéh a tu per tu? O, nel caso in cui un duello fra Baal e Yahwéh era stato organizzato, si va vivo solo Yahwéh mentre di Baal neanche l’ombra. Perché non si mette mai in discussione l’abbandono degli elohìm dei rispettivi popoli anziché lasciare in pace Yahwéh che è sempre stato al fianco del Suo popolo? La invito a ragionarci su perché sembra che un morbo assai infettivo che fa vedere solo il male in Yahwéh.

      “Nei testi biblici, vien riportato che prima che avvenisse l’occupazione delle legioni romane, si erano udite nel cielo di istraele delle voci che dicevano: noi c’e’ ne’ andiamo da qui! Erano gli Elohim?!”

      Sarebbe così gentile da dirmi in quale “testo biblico”, capitolo e versetto si dice che in Israele si udirono delle voci nel cielo che dicevano quello che hanno detto? E’ proprio sicuro di quello che dice?

      “Biglino, dice”

      Prima di dire “Biglino dice”, ha provato a ragionare con la sua testa e cercare di studiare per conto suo?

      Grazie

      1. Se lei si definisce un libero pensatore, non puo’ prescindere dal considerare che in un lontano passato ci siano state presenze aliene su questo pianeta. La questione ufo e’ una faccenda ben complessa con implicazioni sociali ,politiche e culturali che non sono neanche immaginabili se avvenisse un contatto palese con civilta aliene nel prossimo o immediato futuro ! E puo’ benissimo essere che in un lontano passato sia avvenuto in una maniera piu’ occulta! Vuole negare anche questo?!
        Ci sembra che voglia difendere questo Yahweh a tutti i costi?! Se non sbaglio,Mose’ disse nel deserto: tu sei un dio che non perdona!
        I fatti dimostrano che poi gli ebrei sono stati abbandonati realmente! Dal nome che ha lei, mi fa pensare che sia di religione ebraica, o mi sbaglio?!
        Il testo che abbiamo citato, risultava riportato in riviste di anni passati. Non andiamo a leggere per intero un mattone come la bibbia a cui noi diamo poco credito. Dovrebbe controllare lei! il nostro e’ un centro che si occupa di ufo e intelligenze aliene da 30′ anni, non di religioni!
        Se vede che Biglino da piu’ credito a questa bibbia, ma in un altro verso alternativo. Saluti.

        1. Nel mio paese “libero pensatore” significa “libero di pensare” per come si vuole, non per imposizione di terze parti.
          Ciò che sia avvenuto in passato non possiamo saperlo nessuno perché nessuno del vicino presente è stato tesimone oculare del lontano passato. Ci si basa solo su testi che vengono INTERPRETATI, dalla Bibbia ai manoscritti mesopotamici e di qualunque altra cultura.
          Io non ho necessità di difendere Yahwéh, anche perché lasciandola “libera di pensare” non sto qui a cercare di convincerla a cambiare le sue idee. Non mi interessa proprio. Se lei è vento nel blog per cercare di cambiare le mie idee allora è invitato ad ingorarlo, e poi questo articolo non è la sede adatta per mettere in ballo ufo, alieni e simili. Se intendete farvi pubblicità, aprite il portafogli e pagate delle agenzie pubblicitarie. Questo blog non è certo un canale che promuove l’ufologia. Se fate questo lavoro da 30 anni potete continuare a farlo anche ingorando questo blog.
          I fatti dimostrano che sono gli uomini ad aver sempre abbandonato il proprio dio; se per lei “l’abbandono” si riassume in un “noi da qui ce ne andiamo” allora la lascio al suo puro materialismo. Se la consola l’idea dell’esistenza aliena sono felice per lei. Chi crede veramente in Dio non si sente abbandonato perché non occorre la presenza “fisica” per sentirsi in compagnia.
          Sono di origini ebraiche, ma l’ebraismo non è la mia religione. Con questo dove vuole arrivare? Cosa c’entra adesso la mia persona? Ad ogni modo, da “ebreo” non mi sento abbandonato a differenza di quello che dice lei. Se gli ebrei ortodossi oggi si sentissero davvero abbandonati per come dice lei, la religione ebraica nemmeno esisterebbe… mentre invece ancoar c’è perché evidentemente qualcuno non si sente abbandonato.
          Io ho fatto le mie dovute ricerche, ho i miei canali, le mie fonti. Ma se mi cita delle parole che “nei testi biblici” nemmeno esistono, allora sta commentendo un errore di confusione e distrazione. I testi del Flavio non sono “testi biblici”.
          Se il vostro lavoro è incentrato sull’ufologia, allora questo è un blog che non dovrebbe rientrare nei parametri dei vostri interessi.
          Se intende argomentare il tema dell’articolo sono lieto di accettare il proseguo del nostro colloquo, se intende continuare sull’off topic sarò costretto a cestinare ogni altro inervento. Detto questo, le auguro una serena e prosperosa vita.

          Daniele Salamone

  5. Ho letto e visto molti interventi di MB. al momento quello che mi lascia perplesso non è tanto il suo lavoro ma le obbiezzioni degli altri che sono basate unicamente su pre-concetti senza prove (più o meno scientifiche). Spero (ma veramente) che il suo libro riesca a evidenziare in maniera seria quanto afferma MB. Sarebbe un ottimo punto di partenza per farsi un quadro generale.
    Al momento quello che posso dire che sicuramente è stata presente una cività anti diluviana con conoscenze scientifiche avanzate. Non volgio dire che conoscevano il compiuter o altro ma sicuramente avevano delle conoscenze che per vari motivi sono andate perdute. Ovviamente questo non vuol dire che erano civiltà aliene (anche perchè altrimenti si può avere qualsiasi risposta a dubbi che al momento la scienza non riesce a spiegare).

    Comunque complimenti per il suo lavoro.

    1. Benvenuto nel Blog, caro Cesare.
      Una spiegazione che può essere data circa le elevate conoscenze tecnologiche e scientifiche dell’epoca pre-diluviana, può trovare risposta con le età dei personaggi. Dal punto di vista biblico (io mi baso su questo), i patriarchi pre-diluviani hanno raggiunto quasi un’età millenaria, e grazie a questa longevità si ha avuto “più tempo” a disposizione per svilppare idee innovative atte a migliorare la scienza e la tecnoogia dell’epoca.
      Si legge che i discendenti di Caino svilupparono le più svariate competenze in vari settori come la mettallurgia, la musica, la creatività, l’agricoltura, l’edilizia. Anche se l’epoca era piuttosto “primitiva”, vivere 6-7-8-900 anni significava “evolvere” il proprio intelletto. Se un Einstein o un Da Vinci avessero avuto l’opportunità di vivere a lungo quanto i patriarchi pre-diluviani, chissà oggi quanti anni avanti saremmo con la loro scienza e la loro tecnologia. Sono convinto che anche in quell’epoca c’erano le menti brillanti che, hanno raggiunto quel prestigio che a noi oggi sbalordisce grazie alla longevità.
      Oggi viviamo nell’epoca in cui il bimbo di 3 anni possiede già uno smartphone per vedere i cartoni su internet, e il ragazzino di 7 è già in grado di installare e disinstallare applicazioni su un PC. Cose elementari per un adulto, ma iper tecnologiche per un bimbo.

      Nell’epoca pre-diluviana, quindi, gli uomini hanno avuto modo di sviluppare il loro intelletto grazie alla longevità che gli permetteva di acquisire sempre più nozioni. Mi sa tanto che erano più Sapiens loro che noi oggi, che non sappiamo nemmeno come costruire una Piramde.
      Oggi invece le menti più brillanti si spengono a 90 anni, mentre all’epoca si spegnevano a 900 anni. Quando una mente brillante si spegne, bisogna ricominciare tutto dall’inizio, finché non arriva quella mente brillante che raggiunge quell’intuizione che le menti brillanti precedenti non hanno avuto.
      Questo è, secondo me, il motivo principale che ha permesso agli antichi uomini di sviluppare delle conoscenze elevatissime: le menti brillanti avevano semplicemente più tempo a disposizione per svilupparsi sempre di più.
      Molto spesso questa “mente brillante” viene associata a un “alieno”; il suo commento mi piace, perché non dà per scontato che una mente brillante deve necessariamente essere “aliena”. Solamente erano uomini che ne sapevano più di noi. Stesso discorso vale per i popoli andini.

      Nel mio lavoro in oggetto ho cercato di mantenere una certa lucidità per smentire non una “persona” ma delle teorie. In fondo, le teorie restano sempre oggetti di discussione finché non diventano teoremi. Chi espone teorie non dovrebbe prendersela con chi la confuta, perché una teoria è pur sempre una teoria, non “un dato di fatto”.

      Grazie per l’attenzione
      Daniele

  6. Bibbia e Iliade e Odissea hanno molte più somiglianze, e anche molto dettagliate, non solo una… dille tute le cose visto che sei uno studioso… mah!
    Omissioni e gonfiamenti. boh!…

    1. Io le cose le dico, e pure con serietà. Nel mio libro in oggetto dico tutto quello che Biglino non dice. Se uno scrittore dice tutto in un blog allora può cambiare mestiere senza pensarci due volte. Se è intertessato, bene, altrimenti i suoi “mah” li risparmi a chi legge i miei testi e può giudicarli con giusto giudizio, e non a sproposito senza averli letti. Bibbia e testi omerici contengono molti parallelismi, è vero, lo stesso vale per i testi mesopotamici e i testi omerici. Ma con ciò lei dove intende arrivare? Anche il libro di Giona con la storia di Pinocchio hanno cose in comune… e cosa vuol dire secondo lei? Che l’inventore di Pinocchio abbia tratto spunto dal libro di Giona?
      Ebbene, nel mio libro parlo anche di questo… ma a lei non gliene importa nulla perché non ama approfondire. Le piace accontentarsi.

  7. Che gli Elohim fossero dei viaggiatori alieni è una scempiaggine di cui riderebbe anche un bambino. Proprio perché non credo in dio a maggior ragione non posso credere ad una favola che è molto più ridicola ed inverosimile dell’esistenza di un dio. La verità è semplicemente che gli antichi, come sa chiunque abbia effettuato seri studi classici, avevano una concezione ingenua e antropomorfa della divinità anche perché questo serve alle società primitive. Ma pensare che Zeus, Poseidon, Ares, eccetera, fossero alieni che giravano su dischi volanti è un’idea da mentecatti.

    Biglino ha comunque il merito di richiamare l’attenzione su alcuni elementi filologici (la trduzione di “Elohim” e storici (il fatto che l Bibbia fosse scritta per QUESTA vita e non per una vita ultraterrena) di interesse. E su alcuni di questi punti mi pare che lo stesso Daniele Salamone e gli stessi esegeti ebraici concordino. Ma mescolare tutto ciò a fesserie ufologiche e fantascientifiche sarà servito a dare notorietà all’autore, ma certo non a alla realtà filologica.

    1. Gentile Dario, grazie per la sua disamina.
      Concordo con quanto da lei detto circa l’ufologia e gli déi viaggiatori della Bibbia.
      Tuttavia, la stessa Bibbia mette in chiaro che Yhwh era un Dio reale e non la semplice antropomorfizzazione di pianeti ed elementi della natura.

      1. Be’ può essere. Non sono un biblista, ma probabilmente la concezione veterotestamentaria dell divinità è più simile alla nostra che a quella degli antichi greci e romani (che invece conosco benissimo): sarebbe anche logico visto che gli occidentali come cristiani dovrebbero aver preso il loro concetto di dio dalla Bibbia (anche se comunque forte è stata l’influenza della filosofia greca sull’evoluzione del cristianesimo).

        Probabilmente inoltre la Bibbia documenta diverse fasi della storia culturale ebraica, che corrispondono evidentemente a concezioni diverse della divinità (a quanto ne so quasi tutti i biblisti concordano che ci fu una fase enoteista più che monoteista). D’altronde ogni popolo ha la propria. Biglino per esempio dice che gli Elohim non possono essere dei perché sono mortali. Però, per esempio, gli dei della mitologia norrena sono mortali. Saranno alieni anche loro?

        Mi pare che ci muoviamo all’interno di paradossi linguistici in stile Quine. A questa stregua non potremmo tradurre non solo nessun delle lingue antiche, ma neppure quelle contemporanee (si veda la storia del “Gavagai”). Sarebbe bello discutere di queste questioni filologiche senza che ci fosse il distrattore di questa panzana degli alieni e dell’ingegneria genetica.

        1. Si, anche io sono del parere della fase enoteista chiaramente esposta nelle Scritture.
          Da nessuna parte nella Bibbia si dice che (gli) Elohìm siano mortali; questa cosa egli la deduce dal Salmo 82 che di tutto parla tranne che di esseri venuti dall’alto. Il passo si riferisce a uomini così come Yahwéh stesso dice a Mosheh di essere “come” Elohim d’innanzi al Faraone.
          Un passo parallelo del Nuovo Testamento parla di questo. Tuttavia, nel mio nuovo libro di cui ho parlato in questo articolo, specifico tutto per filo e per segno questa menzogna insegnata da Biglino. Biglino in fondo può far dire ciò che vuole alla Bibbia d’innanzi ai suoi ammiratori che per il 90% sono dei completi ignoranti persno dell’alfabeto ebraico.

          Dubito, comunqu, che gli dei della miltologia norrena siano alieni; idoli di pietra, di legno e di qualunque altra fattura sono semplici oggetti inanimati, cioè idoli, tutto l’esatto contrario di ciò che è stato Yahwéh per gli antichi ebrei neotestamentari.
          Il “distrattore” purtroppo fa questo per lavoro, appunto, distrarre. Ognuno è libro di seguire alla cieca quello che insegna, tuttavia se non avesse un contraddittorio tutto ciò che dice passerebbe per assoluta verità.

  8. comunque non è il solo Autore che divulga un pensiero che La Bibbia non è affatto parola di dio..ma testi storici raggruppati…messi insieme di varie epoche.dai Sumeri ai babylonesi,agli Egizi,ecc…ecc…,persino studiosi Ebrei.parlano di =invenzione storica”….dipende tutto dall’uso che uno ne vuol fare.

    1. So per certo che Biglino non è l’unico autore ad affermare che la Bibbia non è affatto parola di Dio, tanto meno un “libro o testo sacro”. Leggo centinaia di libri a riguardo. Ma sicuramente non sono nemmeno io il primo a smentire tali accuse. Ma il fatto è che Biglino in primis non ha la ben che minima idea di cosa sia il “sacro” né un “libro sacro”.
      Non mi risulta che “tutti” gli ebrei considerino la Bibbia come “invenzione storica”, prima di tutto perché io in primis sono ebreo di sangue, quindi da “ebreo” devo smentire quello che lei sta asserendo. Ovviamente anche tra gli ebrei ci sono diatribe come tra i cristiani, ognuno la pensa a modo proprio professando la medesima religione: “il cristianesimo”.
      Poi, i Sumeri e i Babilonesi non testimoniano nulla. Gli stessi egizi poi, come possono parlare di “invenzione storica” della Bibbia se la Bibbia è venuta dopo?
      Dovrebbe fare qualche ricerca a riguardo perché secondo le datazioni degli esperti, i miti mesopoamici hanno tratto ispirazione proprio dalla Genesi biblica.

  9. Ho letto un paio di libri di MB ed ascoltato un’infinità di sue conferenze.
    Sono un “agnostico integrale”, da sempre, però curioso delle questioni religiose ed aperto a ricredermi su qualsiasi mia convinzione se sulla base di esperienze dirette e/o di ragionamenti correttamente argomentati.
    Fatta questa premessa, trovo interessante questo suo articolo, perché – pur nella critica – mostra un atteggiamento altrettanto educato e rispettoso di quello che caratterizza MB, che personalmente stimo enormemente come persona e come studioso.
    Pur non sapendo io nulla di ebraico antico (ovviamente), ho alle spalle studi classici, storici, ed una conoscenza abbastanza approfondita di argomenti scientifici (in particolare in tema di genetica e di evoluzione). Non sono, diciamo così, proprio uno sprovveduto…
    Pur azzardate, al momento non trovo “falle” logiche nelle ipotesi di MB, il suo metodo mi sembra sempre “corretto”, plausibile storicamente e scientificamente.
    D’altra parte, per sua stessa reiterata ammissione, le sue restano per l’appunto ipotesi, e personalmente alcune per me non del tutto convincenti, pur legittime.
    Non sono però in grado di ravvisare sue eventuali “falle” strettamente linguistiche.
    Aspetto quindi con piacere di leggere le sue – spero altrettanto argomentate – obiezioni e/o confutazioni del lavoro di MB. Perché invece quelle poche che finora si trovano in Rete le trovo tutte viziate da inaccettabili preconcetti, volgari offese personali, ignoranza più o meno totale di questioni storico-scientifiche extra bibliche, abbondanti dosi di fumosa spocchia ed una mancanza di argomenti che hanno il solo effetto di amplificarne la solare evidenza.
    Cordialmente.

    1. Gentile Lorenzo, grazie per il suo intervento.
      Grazie per l’elogio circa il mio atteggiamento educato e rispettoso nei confronti di MB. Diciamo che l’educazione e il rispetto sono alla base della crescita e della maturità. Anche io, come lei, stimo tantissimo MB, pur non condividendo quasi in toto il suo metodo e le sue (in parte non sue) afferazioni basate su mere “ipotesi”.
      Posso dire che è normale non riscontrare illogicità nelle affermazioni di Biglino, pur avendo conoscenze approfondite in determinati ambiti; tuttavia quella che comanda prima di tutto è la lingua perché in fondo la VERA Bibbia non è quella tradotta, ma quella che viene tradotta: bibbia ebraica e testo greco. Le “falle” non sono solo linguistiche, ma riguardano anche l’approccio con la quale egli indottrina i suoi più accaniti sostenitori.
      Insomma, Biglino è diventato ormai come il Papa, cioè “infallibile anche quando dicesse eresie”. Vale a dire, quand’anche Biglino dicesse palesi stupidaggini, il suo pubblico non ci farebbe nemmeno caso perché quello che dice Biglino è “sì ed amen”.

      Comunque, il lavoro critico sul testo di Biglino procede ogni giorno. Mi prendo tutta la calma che occorre perché la mia non è l’intenzione mirata a “distruggere” quello che lui sostiene, ma mettere alla luce quello che Biglino non dice mai, quelle cose che lo farebbero cadere in contraddizione.

      Spero ne venga fuori un lavoro scritto in maniera chiara e comprensibile.
      Cordialmente,
      Daniele

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