Estorsione nelle chiese

Estorsione nelle chiese

Le sette religiose moderne, mascherate da chiese cristiane, esercitano un controllo psicologico ed economico sui fedeli, spesso attraverso la coercizione della decima. Molte di queste realtà non solo obbligano i membri a versare una percentuale fissa del proprio stipendio, ma impongono anche un controllo diretto sui redditi personali. La manipolazione non si limita agli aspetti finanziari: la predicazione sensazionalistica e motivazionale crea un legame morboso tra i fedeli e il leader, il quale diventa oggetto di venerazione, distogliendo l’attenzione dalla fede autentica. Chi osa ribellarsi viene emarginato, etichettato come ribelle o persino posseduto, subendo una violenza psicologica mirata a soffocare qualsiasi dissenso. In alcuni casi, l’intimidazione sfocia in vere e proprie minacce, rendendo la fuoriuscita da queste comunità un atto di coraggio. La promessa del paradiso si rivela un inganno orchestrato per arricchire pochi eletti, mentre i fedeli vengono sfruttati senza pietà. È fondamentale riscoprire il Vangelo autentico, radicato nelle Scritture, senza lasciarsi sedurre dai discorsi manipolatori di coloro che si arricchiscono sulla pelle dei credenti.

Critica testuale: cos’è?

Critica testuale: cos’è?

La critica testuale è un campo di studio che analizza le tradizioni e le varianti dei testi biblici, confrontando diverse versioni antiche come il Testo Masoretico, la Settanta, la Peshitta, e la Vulgata. Gli studiosi esaminano manoscritti antichi, traduzioni e varianti per ricostruire il testo biblico originale, affrontando anche sfide legate alla sua trasmissione nel tempo. La disciplina combina analisi linguistica, storica e critica letteraria per supportare l’esegesi e l’interpretazione della Scrittura.

La nascita verginale di Yeshua e il Midrash paolino

La nascita verginale di Yeshua e il Midrash paolino

L’articolo esplora la potenza delle traduzioni bibliche e l’importanza del termine “grande” nel contesto della Scrittura. Si concentra sul significato nascosto nella traduzione delle parole bibliche, in particolare sul termine greco “megas” che viene utilizzato per descrivere la nascita di Yeshua come il “grande” Messia. L’autore approfondisce il simbolismo della lettera ebraica “mem” e la sua doppia forma (aperta e chiusa), associata alla verginità di Maria, la madre di Yeshua, e alla profezia biblica in Isaia 9:7. La traduzione greca della Bibbia, conosciuta come la Septuaginta, rivela un significato più profondo delle parole, con riferimenti a una nascita verginale che simboleggia una riconciliazione tra Dio e l’umanità. Si discute anche della controversia riguardante l’uso della parola “almah” in Isaia 7:14, che viene interpretata sia come “vergine” che come “giovane donna”. L’articolo sottolinea che la nascita verginale di Yeshua non è solo un fatto storico, ma un segno divino di speranza, salvezza e rivelazione per l’umanità. Concludendo, l’autore invita a riflettere sulla necessità di essere riconciliati con Dio attraverso Yeshua, il Messia promesso.

Retorica della contesa: l’errore del credente

Retorica della contesa: l’errore del credente

L’articolo esplora come la retorica aggressiva nei dibattiti online contraddica il ruolo del credente come riflesso dell’amore di Yeshua. Usare parole dure e violenza nel discorso può sembrare un modo per difendere la verità, ma in realtà danneggia la testimonianza della fede. Gli insegnamenti biblici invitano i credenti a impegnarsi con grazia, verità e pazienza, evitando ostilità e attacchi personali. L’apostolo Paolo consiglia di parlare con saggezza e rispetto in tutte le interazioni, poiché la durezza può allontanare le persone dal messaggio di salvezza. Alla fine, la vera vittoria nei dibattiti proviene dal riflettere l’amore di Yeshua piuttosto che vincere con l’aggressività.