Il destino eterno: giustizia, misericordia e responsabilità
Il destino eterno nella Bibbia richiede chiarezza lessicale: Sheol/Ade descrive lo stato intermedio; Geenna/«lago di fuoco» l’esito definitivo. La maturazione canonica conduce dall’ombra dello Sheol alla speranza del giudizio, culminando nell’insegnamento di Yeshua e nell’Apocalisse. In contrasto con l’oltretomba mesopotamico fondato sui riti dei vivi, emerge il verdetto personale del Dio vivente. La ricezione antica oscilla tra ipotesi di apocatastasi e la parallelità agostiniana di vita/punizione eterne. Restano nodi contemporanei: senso di «eterno», valore simbolico di fuoco e tenebre, annichilimento o pena cosciente. Chiarimenti pastorali aiutano a evitare fraintendimenti e chiamano alla responsabilità: serietà del male, serietà della salvezza.
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