Yoshev-Basshevet: il Tachemonita di 2Samuele 23:8.

«Questi [sono i] nomi dei potenti, coloro i quali furono per [al servizio di] David: Yoshev-Basshevet il Tachkemonì. Lui era leader dei tre [capitani]. Egli [era] Adinò l’Azenì che ha scontrato [profanato a fil di spada] 800 uomini in una [sola] volta [in un tempo unico]».

Lo storico Giuseppe Flavio ricorda il nome «Tachkemonì» con «Ammon». Nel testo ebraico «Tachkemonì» è un errore testuale, in quanto il nome corretto è Chakmonì. Ciò significa che nelle copie ebraiche dell’Antico Testamento che abbiamo a disposizione (Testo Masoretico), il copista deve aver aggiunto una T di troppo all’inizio del nome (non sarebbe l’unico caso). Non è nemmeno insolito che vari personaggi biblici vengono ricordati con nomi diversi da agiografi diversi. Ad esempio, il re David (nome regale) viene ricordato anche come Elchanan/m (nome popolare prima di diventare re, cfr. 2Sam 21:19; 1Cro 20:5) nel medesimo racconto dell’uccisione di Goliat.

Il nome deriva da chakmon, di radice chkm, che evoca il significato di «saggezza», essere «intelligenti», «esperti» o «abili» in qualcosa. Quindi Chakmonì non solo indica il nome di una tribù cananea, ma tale tribù ha questo nome perché viene ricordata, evidentemente, come un clan di uomini chakamìm, «saggi», «esperti», «abili». David non poteva scegliere un uomo valoroso migliore. Yoshev-Basshevet, saggio e valoroso.

Tuttavia il nome Yoshev-Basshevet sembra essere una deformazione di Ishboshét e Eshba’àl («Esbaal», cfr. 1Cro 8:33; 9:39; 11:11). Il primo significa «uomo di vergogna», il secondo invece «uomo di Ba’al» o più precisamente «fuoco di Ba’al» poiché la pronuncia esh significa «fuoco», ish «uomo». In 1Cro 11:11 è riportato «Yashov’àm figlio di un Chakmonì».

Il nome appartiene ad una famiglia cananea, infatti la versione greca (LXX) identifica il personaggio di 2Samuele 23:8 come «il cananeo». Quindi sebbene fosse un caneneo («uomo di vergogna»), era anche un uomo valoroso («esh Ba’al»). Yoshev-Basshevet è perciò un “nome teoforico”, cioè un nome proprio che contiene anche il nome di una divinità, come ad esempio «Dani-El», «Gabri-El», «Isma-El», sono nomi teoforici, perché rievocano la divinità.

In 1Cro 11:11 il personaggio viene ricordato come il padre di uno degli eroi di David, come in 2Sam 23:8; mentre in 1Cro 27:32 viene ricordato come uno dei suoi ufficiali.

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