Yahweh dio della guerra, di Stefania Tosi (recensione libro)

Stefania Tosi, autrice del libro.
Stefania Tosi, autrice del libro.

Introduzione

Se ho deciso di scrivere nel mio Blog questa recensione è per il seguente motivo: tempo fa recensii un libro di Mauro Biglino sul sito della casa editrice UNO editori. Purtroppo, però, la recensione non superò la moderazione semplicemente perché il mie considerazioni non elogiavano né Biglino né il libro. Quindi, per evitare censure, ancora una volta mi vedo costretto ad impegnare la sezione “recensioni” del blog.

Ero indeciso se acquistare o meno il libro Yahweh dio della guerra – 5° comandamento: uccideteli tutti, perché conoscendo la suddetta casa editrice tramite i testi che edita e che ho letto, ho notato che il suo scopo è trattare tematiche che vanno contro la Bibbia. Pubblicare autori come Biglino, Donnini, Buffa e la Stefania Tosi, ad esempio, per il credente non è un buon biglietto da visita in quanto questi autori possono suonare come sinonimo di apostasia: negare Cristo, negare Dio, negare la validità della Scrittura.

Analisi del testo (prefazione di M. Biglino)

biglino2Constatare quale fosse il contenuto del libro di Stefania Tosi per me non è stata una novità, in quanto una pagina sì e una no sembra che a parlare fosse proprio lo stesso Mauro Biglino che, tuttavia, si impegna a redigerne (solo) la perfazione. Quest’ultima comincia proprio con un attacco diretto alla «Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica», ovvero quella potente organizzazione/azienda di cui viene fatto credere sia stato licenziato quando “era” alle sue dipendenze come traduttore (non qualificato).

L’approccio di Biglino nei confronti della Bibbia sarebbe quello di «un’analisi autonoma, libera da pregiudizi e condizionamenti» (pag. 8), infatti, leggendo in modo spassionato un qualunque suo libro (la vera Bibbia, per molti), si può vedere la vastissima lista bibliografica dalla quale egli attinge informazioni che mai lo hanno condizionato. Dico questo per far capire quanto sia autonomo nel pensare, libero da pregiudizi e condizionamenti. Inoltre, secondo il nostro best-seller, «è palese infatti – per ammissione degli stessi teologi – che di Dio nessuno ne “sa” nulla»; ma di quali teologi parla? Non ci è dato saperlo, quindi, “mistero della fede” in ciò che dice. Inoltre, consiglia in modo spassionato come «deve» comportarsi «una mente aperta» alla lettura del saggio della Tosi:

«Il presente saggio pone in evidenza questa palese ovvietà e lo fa con semplicità e coerenza tali da stimolare le menti libere a procedere in modo autonomo. Non lo si può leggere senza avere il desiderio di condurre le necessarie e utili verifiche testuali» [il grassetto è mio (pag. 9)]

A mio avviso «palese ovvietà» sono due parole che messe insieme vogliono essere sinonimo di “verità” nonosntante l’autore abbia apertamente dichiarato anche alle sue conferenze di non possedere nessuna verità; «menti libre a procedere in modo autonomo» equiavale a ragionare con la propria testa, senza pendere dalle labbra di nessuno; le «verifiche testuali» prevedono la consultazione del testo biblico, senza tuttavia decontestualizzare “il versetto” da tutto il contesto che lo circonda. Perché in nel versetto X viene fatta una simile dichiarazione? Basta prendere atto del contesto storico-letteraio-cronologico per capirlo, eppure in molti si “fissano” del dettaglio tralasciando volutamente tutto il contesto narrativo.

Insomma, fra palesi ovvietà, libertà mentali, approcci autonomi e verifiche testuali ne escono fuori non dei semplici lettori ma degli sfrenati seguaci che non leggono mai la Bibbia “da sola”, ma piuttosto la leggono attraverso dei filtri sporchi e impolverati a forma di libro. Chi vuole capire la Bibbia dovrebbe farlo attraverso la Bibbia, senza «pregiudizi» né «condizionamenti» da fonti extra. Volente o nolente, il lettore devoto è pur sempre soggetto a condizionamento, perché non è solo il “pensiero religioso” a condizionare le menti, ma anche quello cosiddetto “intellettuale” e “libero pensatore”.

Il libro inoltre incoraggia con tanto di buonismo di «stimolare riflessioni e osservazioni, scevre da dogmatismi e conizionamenti di sorta» (pag. 15). Quindi l’autrice si preoccupa dei suoi lettori tanto quanto è non curante dai condizionamenti di cui è vittima, viste le ripetute citazioni che riportano alla “sana dottrina” dei libri bigliniani. Nella pagina successiva l’autrice incoraggia ancora una volta ad usare l’autonomia del ragionamento; incoraggiamento che si ripete più volte nel corso della lettura, in modo tale che il lettore possa sentirsi realmente incondizionato da niente, ma ragionando con la propria testa.

yahweh-dio-della-guerra-104446Breve esposizione

Aver speso 15 euro e 70 centesimi per un libro come questo lo considero un’opera di beneficenza nei confronti sia dell’autrice emergente che della casa editrice che, stando ad alcune dichiarazioni pubbliche del suo responsabile, è stata vittima di truffa da un ex addetto ai lavori. Per questo motivo, UNO editori ha la mia massima solidarietà e stima di carattere umano e professionale.

Come dicevo poc’anzi, le pagine redatte dall’autrice sembrano molto simili alle pagine dei libri di Biglino quanto a contenuti e stile con il quale vengono esposte le tematiche trattate. Il pensiero dell’autrice non cerca di capire la dinamica dei fatti con «verifiche testuali» attente, perché quando parla di quel monellaccio e guerrafondaio di nome Yahweh citando tutti quei passi in cui se ne smaschera la condotta poco ortodossa, si limita a citare solamente “il versetto” piuttosto che specificare le motivazioni che hanno spinto Yahweh ad agire in un determinato modo e il perché il redattore biblico abbia espresso determinate parole secondo un determinato linguaggio.

L’«interpretazione letterale» è la metodica più corretta, secondo l’autrice, perché senza questo tipo di approccio non si può capire quale fossero le vere intenzioni degi autori. Dunque, chi abbraccia il metodo letterale non si rende conto che in realtà sta “interpertando” in quando è un paradosso leggere «interpretazione letterale» quando una lettura letterale dovrebbe essere esente da ogni tipo di interpretazione.

Vi pongo un esempio: se nella Bibbia leggo «nuvola», allora intendo che si stia letteralmente parlando di una «nuvola» o «nube», ovvero di quell’ammasso costituito da particelle d’acqua condensata o cristalli di ghiaccio sospese nell’atmosfera. Da esse traggono origine pioggia, neve, grandine, lampi e fulmini. Invece, secondo «l’interpertazione letterale» le “nube biblica” sarebbe un oggetto volante concreto, un carro volante, un UFO, non una nuvola esattamente per come leggiamo, perché gli antichi, non avendo un vocabolario aggiornato, ciò che vedevano lo descrivevano a parole loro. Questo significa che autori come Biglino, Sitchin, Von Daniken e Alford solo per citarne alcuni, non interpretano, ma ci suggeriscono la verità, la giusta chiave con la quale intendere determinate terminologie, seppur alla lettera ma interpretando! Lo considero ridicolo!

L’autrice tocca il tasto dei sacrifici umani seppur con la totale sconoscenza della letteratura ebraica antica e dei suoi modi espressivi. Quì i teologi non c’entrano nulla, perché fino a prova contraria perfino il buon 90% dei cristiani è ancora convinto che il personaggio/eroe biblico Iefte abbia sacrificato in olocausto sua figlia quando in realtà la sacrificò in altro senso (clicca qui per ulteriori approfondimenti) e il testo lo dice chiaramente. O meglio, chiaramente se si conoscono le espressioni usate dai redattori biblici.

Viene presentato un Yahweh blasfemo, indegno di essere nominato, tanto da risultare nettamente inferiore e peggiore dei suoi stessi “colleghi” Molok, Astarte, Ba’al e compagnia bella. Questi ultimi, invece, vengono descritti come migilori di Yahweh in bontà e libertà concessa ai propri servi, tanto da spingere gli stessi Israeliti ad abbandonare spesso e volentieri Yahweh per loro. L’autrice però non dice che furono questi “popoli pagani” adoratori degli “déi buoni” ad influenzare gli Israeliti a praticare l’usanza del sacrificio umano. Furono loro, prima degli Israeliti, a praticare simili usanze detestate da Yahweh. L’autrice ancora mitraglia i lettori di notizie errate (per non dire false), affermando che quando Yahweh diceva al suo popolo di non offrire sacrifici umani a Molok, lo diceva perché in realtà quei sacrifici non dovevano essere destinati ad altre divinità ma solo a lui. Adesso, volendo incoraggiare il lettore di questo articolo a ragionare in modo «autonomo», lo invito a fare le proprie «verifiche testuali» senza alcun filtro, in modo da poter constare se la Tosi dica realmente le cose palesemente scritte che io non riesco a trovare.

Conclusione

Il libro presenta pagine con dei piccoli copia/incolla ripresi da altre pagine dello stesso, un pò per “gonfiare” il numero di pagine. Inoltre, la casa editrice sembra aver proceduto di fretta durante la fase di revisione in quanto il testo è pieno zeppo di errori che una casa editrice (su responsabilità diretta del revisore) non dovrebbe commettere. Infondo, quando un libro dev’essere pubblicato, non si vede l’ora di proporlo al pubblico: concordo, anche io provo questo entusiasmo prima di pubblicare un mio libro, ma quanto meno mi sforzo per renderlo leggibile e professionalmente proponibile. Tuttavia, noto un certo miglioramento nella formattazione confrontandolo con i testi letti i passato.

Diciamo che il testo, nel suo complesso, presenta degli spunti su cui ragionarci sopra, purché prima si leggano i libri di Biglino, altrimenti le “vere” chiavi di lettura rimangono ignote. Il richiamo al marketing editoriale è palese, ma in fondo, poco importa. Mi dispiace solo leggere costruzioni artefatte sul contenuto biblico. A primo impatto Yahweh sembra essere un tiranno (togliendo il “sembra”), ma a secondo impatto o dopo la famosa “settima fetta”, il vero tiranno non è Yahweh, ma chi specula intorno a questo personaggio, facendo passare i buoni per cattivi e i cattivi per buoni.

15 Risposte a “Yahweh dio della guerra, di Stefania Tosi (recensione libro)”

  1. Oggi ho visto su una bancarella il libro “incriminato” ( il Dio della Guerra), per la verità mi incuriosiva e nello stesso tempo provavo un’istintiva repulsione, non sapevo se comprarlo. Quindi visto che ormai nel bene o nel male la nostra fonte di informazione è questo suq ho inserito il nome dell’autrice e dopo 3 pagine di pubblicità (e questa la dice lunga ) approdo tra queste righe. Beh, la sorpresa è stata la discussione che vedo qui sopra, credo che sia più interessante del libro stesso! La verità è che il sacro è atavicamente intoccabile, è un sentimento che ormai è nel nostro DNA, è il martelletto del medico sul ginocchio, le reazioni sono istintive, vanno oltre noi stessi, tant’è che non ho visto analisi, pensieri, ipotesi ma solo barricate fatte di certezze e denigrazioni. Io credo ( ho detto credo quindi non c’è nessuna verità scientifica in ciò che dico) che se la Bibbia è un libro scritto dall’uomo è permeato della cultura dell’epoca in cui è stato scritto, se la Bibbia è un libro che parla all’uomo, parla la lingua che l’uomo di quell’epoca poteva intendere. 3000 anni fa eravamo molto più feroci e guerrieri di quanto non lo siamo ora e Il Nuovo testamento ci ha un po’ ingentiliti, questo fa la differenza tra un Dio padre-padrone e un Dio papà

    1. Diciamo che Dio, tanto nell’AT quanto nel NT, è sempre lo stesso, perché è Lui stesso ad affermare che “non cambia”. La differenza fra Dio padre-padrone e un Dio-papà è la seguente: Dio di Giustizia e di Misericordia, contemporaneamente.

  2. Ti definisci biblista!!!!! Poi vai sul forum di consulenza ebraica a chiedere se Biglino ha tradotto bene “Olam”, dopo che ti hanno detto di si e che evidentemente ci sei rimasto male da “esperto di Ebraico che sei” ritorni a pensarla come prima……I biblisti seri sono altri non tu, tipo Bart D. Ehrman, Géza Vermes, John Dominic Crossan, Ed Parish Sanders ecc.ecc. Fai le recensioni della prova del cuoco che è meglio.

    1. Tutti gli speculatori che vanno contro le Scritture per lei sono biblisti?
      Chi si è definito “esperto” biblista? Di certo non io.
      Un biblista è chi studia la Bibbia non “chi conosce le lingue”. Il discorso liguistico appartiene ai linguisti in primis, o forse non sa discernere la differenza tra un biblista e un linguista? Mi sono forse presentato come “linguista” quando gli stessi linguisti esperti trovano già difficoltà a tradurre?
      Non mi è forse lecito chiedere consulenza a chi l’ebraico lo conosce come madrelingua? inoltre, a me interessava sapere un parere su un termine specifico, e ciò non vuole significare che il mio punto di vista doveva cambiare in quel momento.
      Inoltre, abbassi la cresta e ci metta la faccia quando parla con la gente. Per onestà è il primo ed ultimo commento che approvo da parte sua.
      Sia più educato la prossima volta, perché con l’odio che vomita con le sue parole non fa che prendersi in giro da solo. Mi dispiace.

      Saluti

  3. Volevo porle una domanda. Le porto un versetto della bibbia che ho in casa, una normale bibbia per famiglie. Volevo sapere cosa ne pensa, e come va tradotto, secondo lei, questo versetto dall’ebraico.

    NUMERI 31, 1-6:
    1Il Signore disse a Mosè: 2″Compi la vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, poi sarai riunito ai tuoi antenati”. 3Mosè disse al popolo: “Mobilitate fra di voi uomini per la guerra e marcino contro Madian per eseguire la vendetta del Signore su Madian. 4Manderete in guerra mille uomini per tribù di tutte le tribù d’Israele”. 5Così furono forniti, dalle migliaia d’Israele, mille uomini per tribù, cioè dodicimila uomini armati per la guerra. 6Mosè mandò in guerra quei mille uomini per tribù e con loro Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, il quale portava gli oggetti sacri e aveva in mano le trombe dell’acclamazione.

    1. Gentile Franco, noto nel suo intervento un palese “condizionamento bigliniano” nel suo modo di esprimersi: «la bibbia che ho in casa, una normale bibbia per famiglie».
      Tuttavia, in termini di traduzione non vedo alcuna anomalia. Piuttosto chiedo a lei: se secondo Biglino non esiste il concetto del sacro nella Bibbia, perché vengono menzionati gli «oggetti sacri»?
      Ad ogni modo, avendo già capito dove vuole andare a parare, le dico fin da subito che non nego ch Yahweh era un guerriero, lo dice la Bibbia! E’ il ritratto negativo che si fa di Lui che non coincide con ciò che lo circonda. Le pongo un’altra domanda: come dev’essere un dio secondo lei?

    2. Lei è un autodidatta e come tale deve essere creduto ……..punto. I biblisti sono quelli che gli ho elencati, accademici di fama mondiale. biblista lo ha scritto lei sotto le sue credenziali mica l’ho scritto io. ( questo non è un messaggio offensivo che fa lo pubblica? ) Apprezzo invece la sua passione per la musica classica….potrebbe orientarsi su quel ramo che è già più consono ai suoi studi dato che ha studiato pianoforte.

      1. Certo, ho scritto biblista perché “studio la Bibbia”, ma da nessuna parte ho scritto che sono un “esperto Biblista”.
        Io a lei non la conosco, perciò, non saprei indicarle il suo settore di competenza, ad ogni modo, i suoi interventi, da ora in poi, saranno ignorati e cestinati, qualora si concentreranno sulla mia persona e non sull’articolo.
        Se è in grado di commentare e discutere gli argomenti degli articoli, molto bene, se invece la sua è una campagna contro la mia persona, il mio lavoro e le mie credenziali, allora mi scriva in privato.

        Saluti

        1. Lei non ha diritto a conoscermi perchè io, nonostante leggo la bibbia da 50 anni e leggo i libri dei VERI STUDIOSI che le ho elencato sopra, non apro siti internet per istruire altri, nè tanto meno metto sul campanello del citofono la dicitura biblista. Qualora una persona si mette in gioco su internet,in qualsiasi ramo, deve anche mettere sul conto che non tutti sono ignoranti sul web. Il biblista non è uno che legge la bibbia o la studia da autodidatta(saremmo tutti biblisti allora), ma come dice il dizionario: Studioso, SPECIALISTA dei testi biblici. Lei non lo è perchè la sua specializzazione è data dal chiedere sul forum consulenza ebraica e che lei se la cosa non le va giù non l’accetta.
          Non apro qui discussioni per confutare i suoi “studi” perchè già ho letto di lei sul forum di consulenza ebraica. Ora chiedere da appassionato ignorante è lecito ed istruttivo, ma deve rimanere uno studio personale. Lei non si limita a questo perchè:
          1) Apre un sito internet dove pretende di istruire essendo autodidatta,
          2) Chiede donazioni per queste credenziali da autodidatta,
          3) Fa conferenze pubbliche con le sue credenziali.
          Se sono in grado di commentare e discutere degli argomenti? diciamo che me la cavo e lo farò sui suoi video YT cosi ci leggerà più gente.
          Magari metterò i link diretti di consulenza ebraica dove le dicono una cosa e lei ne dice un’altra.

          1. Il mio sito internet non prevede di istruire altri, in quanto è un “diario” a perto al mondo dove chiunque può leggere le mie “cretinate”. Per cui, se il sito non le piace può ignorarlo benissimo, nessuno la obbliga a stare qui. Quindi, se vuole continuare a sparlare la mia persona lo faccia in privato, per email, perché rimanendo nell’anonimato rimane un perfetto nessuno a cui piace fare il leone dietro ad un monitor. Leggere la Bibbia da 50 anni non le conferisce attendibilità, anche perché da come ragiona sembra un ragazzino. Ci sono rabbini che in 60/70 anni di studio ancora cercano di capire, e pararsi dietro a presunti 50 anni, non significa niente.
            Sì, chiedo donazioni, non tasse imposte. Chiunque è libero di donare, non obbligo nessuno, e fino a prova contraria chi crede nel mio lavoro c’è e non sarà il suo atteggiamento infantile a mutare le cose.
            Esattamente, faccio conferenze pubbliche con le mie credenziali, esattamente come Biglino che non ha alcun titolo, e dicendo pure di essere un “traduttore” quando in realtà è stato solo il correttore di bozze per le Ed. San Paolo. Le Paoline non assumono persone non titolate nel proprio staff, tranne che, se non titolati, come semplici collaboratori esterni e correttori di bozze. Si informi di più, perché io almeno ammetto di essere nessuno, mentre qualcuno si espone a “traduttore esperto” quando poi non sa nemmeno pronunciare ancora bene le parole ebraiche dopo 30 anni di esperienza.

            Quello che dicono su CE a me non riguarda, perché io cammino per la mia strada senza pretendere di avere ragione.
            Si informi meglio su chi sono davvero gli studiosi seri, come il Dott. Michael Heiser, Giancarlo Rinaldi e altri ancora, e poi capirà che il suo metro di giudizio su chi definire serio o meno si basa solo sul fatto che chi parla male della Bibbia è “serio”, chi invece ne parla in modo oggettivo è da buttare. Bene, dimostra la sua infantilità nonostante la sua dubbia esperienza cinquantennale.

            Ribadisco, questo blog è un diario aperto, ma mi permetta di ignorare quanti si permettono di pasticciarvici dentro con tanta maledicazione quanto la sua.
            Abbia il coraggio di metterci la faccia quando parla ad una persona come me che neanche conosce. Mi scriva in privato e poi ne riparlamo, altrimenti sarà bannato direttamente dal mio circuito. I maleducati hanno certo il diritto di sfogarsi altrove, ma non in casa mia!

            Cordialmente,
            Daniele Salamone
            ragazzo 31enne, più coraggioso di un presunto 50enne, che ci mette la faccia e non ha timore di dire la sua.
            p.s. Forse è meglio che rimane nell’anominato, le convinene. E’ un dato di fatto che quando la gente non sa argomentare i temi proposti nel mio blog, inizia ad insultarmi. Chiaro ed evidente segno di ignoranza, maleducazione, frustrazione, debolezza, e complesso di inferiorità.
            Dimostri di avere 50 anni e ragioni da adulto, mi contatti in privato e potremmo confrontarci serenamente, ma se intende avere questo tono maleducato con me, si risparmi la perdita di tempo, perché preferisco dedicare il mio tempo parlando con studiosi seri, piuttosto che con anomini che non fanno che vomitare scemenze.
            …50 anni… tze… è vero, più si invecchia più si ritorna bambini…

    3. Ritengo il signor Salamone un prepotente bigotto , minaccia chi gli fa notare che dice fesserie. LA BIBBIA LIMITANDO IL FANTOMATICO DIO CRETAORE DELL’IMMENSO E INFINITO UNIVERSO AI SOLI EBREI LO RIDICOLIZZA

      1. Ritengo che chi non sa affrontare una persona mettendoci la faccia, è solo un troll. Inoltre, in diverse parti della Scrittura Dio si dimostra quanto più internazionale di quanto si possa immaginare.
        Ridicole sono le persone senza volto.

        Saluti.

  4. Mi piace dirlo appena posso: AMO gli ebrei e l’ebraismo.

    ‘Am Yisrael Chai!

    roberto fiaschi

  5. Egr. Sig. Daniele, OTTIMA recensione, la sua; solo adesso scopro il suo presente blog, colpevolmente in ritardo, constatando una ricchezza di argomenti a me cari, sviluppati con grande serietà e competenza, e nei confronti dei quali mi sento completamente d’accordo, in sintonia.

    Grazie di esserci! 🙂

    Cordiali saluti,

    roberto fiaschi

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