Steve Wells e le sue assurdità bibliche | Fotosintesi clorofilliana senza il sole? #3

Steve Wells dice:

«Le piante vengono fatte germogliare il terzo giorno, prima che ci fosse un sole a guidare i processi fotosintetici (1:11,14-19)»

Esposizione

Wells fa un’osservazione apparentemente corretta e sensata. Le piante vengono fatte germogliare il terzo giorno, mentre i grandi luminari spuntano solamente dopo. La scienza ufficiale ci insegna che se non ci fosse il sole la vita sulla Terra non esisterebbe: questo è il pensiero che domina la mente di Wells, approcciare la Bibbia alla luce della scienza moderna.

Adesso, provate a mettere una pianta d’esterno in una zona d’ombra, o meglio, al buio più totale. Lasciatela lì per qualche giorno per poi ritornare a controllare: la pianta si sarà affievolita se non del tutto morta. Tuttavia, esistono anche le piante da interno, ovvero quelle piante che non necessitano di luce solare, ma che possono stare al chiuso dentro un’abitazione anche se non necessariamente in prossimità di una finestra o luce diretta. Esistono anche delle piante che non necessitano nemmeno di acqua come le piante grasse.[1] Hai capito, Wells?

Il critico dice: «le piante vengono fatte germogliare […] prima che ci fosse un sole […]». Chi ha detto che dev’essere necessariamente «un sole» a permettere la vita sulla Terra, vegetale, animale o umana che sia e non una qualunque fonte abbastanza potente da sostituire il sole? Lo scettico non fa caso ad un dettaglio biblico molto importante che lui stesso ha riportato nel suo primo quesito (vedi articolo correlato): «Dio crea la luce» prima della comparsa degli astri luminosi.

In termini teologici la luce apparsa in Genesi 1:3 è riconducibile a Lucifero, sì, proprio lui l’angelo di luce, eppure, questa luce così potente poteva forse essere più debole di quella solare? È assai probabile che sia stato proprio Lucifero ad irradiare la giusta energia da permettere alle piante di germogliare tranquillamente e di «guidare i processi fotosintetici».

Si è appreso dall’articolo precedente che i «luminari maggiori» avevano uno scopo specifico: segnare il tempo. Non è scritto che il loro scopo era quello di irradiare energia o permettere la vita; questa risposta la suggerisce la scienza moderna, ma non l’intenzione originale del redattore divinamente ispirato. Per questo è importante approcciare la scienza moderna alla luce della Bibbia e non viceversa.

Se poi il sole possiede anche quelle proprietà tali da permettere la vita sulla Terra è un altro discorso, ma non è stato questo lo scopo primario per il quale è stato creato insieme alla luna. Anzi, probabilmente gli astri sarebbero potuti anche non esistere, in quanto questi ultimi avrebbero semplicemente e necessariamente rimpiazzato la mancanza Lucifero (ormai spentosi della sua gloria e onore) prendendone il posto e acquisendone le proprietà.[2] Se il problema sono i processi fotosintetici, allora l’assenza di «un sole» non è giustificabile per far cadere la Bibbia nel ridicolo. Anche Lucifero potrebbe essere stato «un sole» per le piante.

Capito, Wells?

Note

[1] In questo caso la Scrittura dice: «ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo» (2:6). Anche se la prima pioggia si è verificata con il diluvio, questo «vapore» era l’ideale per nutrire le piante, a parte la presenza del grande fiume che «irrigava il frutteto» (2:10).

[2] Probabilmente, rappresentando la luce di Genesi 1:3 la figura gloriosa di Lucifero (prima della sua ribellione), è assai probabile che una sua ribellione possa essere avvenuta poco prima della creazione dei luminari celesti. In quel caso sì che la vegetazione sarebbe potuta morire o scomparire del tutto senza una fonte energetica quale era Lucifero (non necessariamente una luce, ma una fonte di energia), per questo, Dio, probabilmente, trovò un modo per sostituire il ribelle: la creazione immediata dei luminari maggiori e delle stelle. Una tradizione rabbinica sostiene che la ribellione di Lucifero avvenne dopo la creazione di Adamo: Dio avrebbe ordinato a tutti gli angeli del creato di adorare l’immagine di Dio, l’uomo, ma non volendosi abbassare dalla sua posizione di prestigio, uno si è rifiutato e dopo di lui un terzo delle schiere celesti. In realtà, la Scrittura dice che l’uomo è stato prima «creato» (barà) e poi «fatto, fabbricato» (asàh). Nel primo caso la sua anima è stata creata dal nulla, in quanto era ancora nel seno di Dio (anche questo sostiene la tradizione Talmudica); nel secondo caso è stato fatto tramite la materia prima, la polvere del suolo, dove Dio vi ha soffiato il suo alito vitale facendolo diventare una «nefesh/persona viva» mentre prima era solo nefesh (anima) non incarnata. Quindi, è più probabile che Lucifero si sia ribellato nel momento in cui Dio aveva creato (barà) l’anima dell’uomo (prima della comparsa degli astri), infatti, una volta presenti i luminari maggiori, della luce (Lucifero) primordiale non se ne fa più menzione.

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