«Secondo la misura di fede» | Romani 12:3

«Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno» (Romani 12:3).

Questo brano sembra smentire la tesi che la fede non è un dono di Dio (vedi articolo correlato). Eppure non è così. Gesù ha parlato del famoso granello di senape, alludendo a un concetto di “quantità” o “misura”, cioè «poco» o «molto». A una prima lettura, il versetto sopra sembra riferirsi proprio alla Fede, quella fede che permette ai monti di spostarsi, quella fede che permette la guarigione agli infermi, quella fede che previene ogni malattia, quella fede che opera miracoli.

Andando a vedere il contesto di Romani 12 ai primi 8 versi, scopriamo che il redattore biblico parla del «corpo» e delle sue «membra»: si riferisce alla Chiesa, il Corpo di Cristo. Vale la pena leggerlo tutto:

«Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero, attendiamo al ministero; se d’insegnamento, all’insegnare; se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia»

Se un corpo umano è dotato di diverse membra un motivò c’è: i piedi svolgono delle funzioni che non sono date alle orecchie, gli occhi svolgono delle funzioni che non sono date alla bocca, le mani svolgono una funzione che non sono date alle narici, etc. Per «misura di fede», Paolo si riferisce ai vari incarichi preposti per il “governo” ed edificazione della Chiesa, vale a dire che ci sono persone (membra) preposte a svolgere la «funzione» di profeta, altri preposte a svolgere la «funzione» di insegnante, altri ancora preposti a svolgere la «funzione» di esortatore/motivatore dei fratelli. Insomma, la «misura di fede che Dio ha assegnata» non è la Fede del credere di cui si è detto finora, ma «la misura di carisma» che Dio ha dato ad ognuno dei membri del Corpo di Cristo.

La Scrittura dice che vi è «diversità di doni» (1Corinzi 12:9) elargiti da «un medesimo Spirito» che «distribuisce i doni a ciascuno in particolare come vuole» (v.11). Adesso, proviamo a rileggere Romani 12:3 nel suo reale significato:

«Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la funzione che Dio ha assegnata a ciascuno»

La fede di cui si parla è la «funzione» verso la quale il singolo individuo è chiamato a svolgere all’interno della Chiesa. Le parole «fede» e «funzione» vengono usati come sinonimi, ma non si parla della stessa «Fede» a cui allude il granello di senape. La Fede quanto un granello di senape non fa parte dei doni distribuiti dal medesimo Spirito. La lettera ai Romani dice che non bisogna avere «un concetto più alto di quello che deve avere», vale a dire che il sigolo individuo non è tenuto a svolgere «funzioni» oltre a quelle che gli sono state «assegnate». Parlando in termini di “corpo e membra”, può una mano pretendere di svolgere il compito dei piedi? Possono gli occhi pretendere di svolgere il compito del naso? Possono i polmoni svolgere il compito del fegato? Ebbene, ancora una volta, proviamo a rileggere tutto il verso 3 di Romani 11 nel suo senso più completo:

«Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non faccia più di quello che deve fare, ma faccia ciò che gli è stato dato di fare, secondo la funzione che Dio ha assegnata a ciascuno»

Questa lettura chiarisce il concetto espresso da Paolo. La «misura di fede» è un dono? Sì. La Fede (F maiuscola) è un dono? Per capirne di più, leggi questo articolo: La Fede è un dono di Dio?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.