Qumran e divinità del Messia: 1QSA

La questione della divinità di Gesù è stata al centro di numerose discussioni e dibattiti tra gli studiosi della religione. Alcuni sostengono che i primi cristiani inventarono l’idea della divinità di Gesù sotto l’influenza greco-romana, mentre altri sostengono che l’esaltazione di Cristo come Dio derivava dalle antiche Scritture ebraiche che presentavano una “cristologia” già molto chiara. Craig A. Evans, docente di importanti facoltà di teologia, sostiene che i rotoli di Qumran forniscono prove storiche concrete contro l’immaginazione senza fondamento dei cosiddetti studiosi critici.


I Rotoli del Mar Morto: una fonte importante

I rotoli di Qumran costituiscono una biblioteca di testi religiosi che forniscono una sezione trasversale di pii ebrei che avevano preso sul serio il glorioso passato ed il futuro profetico d’Israele. Tra i filoni delle speranze e delle speculazioni messianiche, c’erano idee che immaginavano il Messia come un essere divino — un dio di sorta — o, forse, Dio stesso. Il più importante testo di Qumran che attesta questa opinione è il 1QSA, che contiene la frase «quando Dio ha generato il Messia».

Qumran e divinità: il Messia divino nel pensiero ebraico

Un altro testo esplorato da Evans, il 4Q246, è costituito da due colonne scritte in aramaico. Il testo chiama il Messia «Figlio di Dio e Figlio dell’Altissimo» che stabilirà il regno eterno e che regnerà per sempre. Il testo dimostra quindi chiaramente che l’idea di un “Figlio di Dio” messianico non è stata inventata sotto l’influenza greco-romana a cui poterono andare incontro i cristiani della prima ora, ma che esisteva già nel pensiero ebraico anche prima della nascita di Gesù.

Qumran e divinità: il Messia e il Giubileo escatologico

Attraverso gli esami del 4Q521 e dell’11Q13 (altrimenti chiamati 11Q Melchizedek), Evans confermò che c’erano ceppi del I secolo a.C. riguardo il pensiero messianico che collegavano il Giubileo escatologico a un Messia divino. Il Messia previsto nel 4Q521 compie gli atti che la Scrittura attribuisce solo al Signore.

Nell’11Q13, inoltre, lo scriba sostituisce direttamente il nome divino YHWH con il nome “Malkitzedeq”, un nome che usa per descrivere il Messia escatologico. L’autore dell’11Q13 credeva evidentemente che il Messia fosse una figura divina e che avrebbe portato a termine gli atti solamente attribuiti al Signore.

Conclusione

In conclusione, i rotoli di Qumran forniscono prove storiche concrete che l’idea di un Messia divino non è stata inventata sotto l’influenza greco-romana, ma esisteva già nel pensiero ebraico anche prima della nascita di Gesù. Inoltre, i testi messianici presenti a Qumran supportano l’affermazione che la cristologia presente nelle antiche Scritture ebraiche era già molto chiara.

[Articolo ispirato a https://swbts.edu/news/quick-takes/lecturer-claims-jewish-roots-divinity-messiah-early-christology/]

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