Preghiera pubblica o privata?

preghieraUn paio di passaggi della Scrittura riguardo la preghiera sono stati citati dai critici come contraddittori. Ecco i versetti in questione:

«Voglio dunque (che) preghino gli uomini in ogni luogo levando sante mani senza ira e contesa» 1Tim 2:8

«E quando pregate, non siate come gli ipocriti, che amano in le sinagoghe e in gli angoli delle piazze stando in piedi pregare, per mostrarsi agli uomini. Amen, dico a voi, ricevono il salario di loro. Tu, invece, quando preghi, entra in la dispensa di te e, avendo chiusa la porta di te, prega il Padre di te quello in il segreto; e il Padre di te il vedente in il segreto ricompenserà te. Pregando poi non blaterate come i gentili: credono infatti che in il gran numero di parole di loro saranno ascoltati. Non dunque siate simili a loro; sa infatti il Padre di voi di quali cose bisogno avete prima del voi chiedere a Lui» Mt 6:5-8

Secondo voi questo passaggio della Scrittura potrebbe riferirsi a quei credenti che sono soliti innalzare puntualmente preghiere chilometriche, oppure a quelle tende all’aperto piantante «in gli angoli delle piazze»? È sicuramente biblico non vergognarsi di Dio di fronte alla gente, ma non credete che Dio richieda anche un pò di discrezione quando si chiede a Lui qualcosa? Credete sia corretto o sbagliato pregare ad alta voce «in gli angoli delle piazze» in modo che gli ospiti di passaggio possano sentire quanto siamo bravi a parlare con Dio? Io credo, anzitutto, che a prescindere ad ogni cosa, preghiera o non preghiera, bisogna evitare tutti i presupposti per essere considerati dalla gente che vede come ridicoli.

Il passo di Matteo sembra essere un’esortazione al non pregare in pubblico, mentre 1Timoteo ci esorterebbe di pregare ovunque. Se dovessimo considerare questi passaggi in maniera rapida e non senza un approfondito studio, si capiscono le motivazioni del perché si giunge a questa conclusione. Durante la lettura della Bibbia, lo studio approfondito della Parola di Dio è strettamente necessario per giungere a una corretta comprensione. Con una lettura e studio più concisi constateremo che questi versi non sono assolutamente in contrasto tra di loro.

Adesso daremo uno sguardo più approfondito in 1Tim 2:8. Per comprendere meglio questo verso, per iniziare dovremmo accostarci all’Antico Testamento. Il Sl 141:2 discute le offerte di preghiera serali che erano una consuetudine tra gli Israeliti. Ezechia pregò da quello che egli pensava fosse il suo letto di morte, e Yahwéh, prendendo in causa la sua sincera preghiera lo guarì (2Re 20:1-5). Molti ebrei, come il Profeta Daniele a Babilonia, pregavano più volte al giorno (Dn 6:10; 9:3,23). Tuttavia, dal momento che Cristo iniziò ad esercitare il suo ministero, alcuni Israeliti credevano che Dio poteva essere adorato (o pregato) solo a Gerusalemme. Eppure Gesù revisionò, o meglio, ha corretto questo tipo di pensiero quando parlò con la donna al pozzo:

«[Dice a Lui la donna:] “I padri di noi su il monte questo adorarono; e voi dite che in Gerusalemme è il luogo dove adorare bisogna”. Dice a lei Gesù: “Credi a me, donna, viene (l’)ora quando né in il monte questo, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza da i Giudei è. Ma viene (l’)ora e adesso è, quando i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità. E infatti il Padre tali cerca gli adoranti Lui. Spirito (è) Dio, e gli adoranti Lui in Spirito e Verità bisogna (che lo) adorino”» Gv 4:20-24

Inoltre, in 1Timoteo, il desiderio di Paolo verso gli uomini affinché essi possano pregare in ogni luogo, può essere stato una risposta all’idea che il Tempio era l’unico luogo adibito all’adorazione di Dio. Poiché Gesù è morto sulla croce ed è poi risorto, lo Spirito Santo ora vive in ogni credente, quindi il vero Tempio di Dio gli uomini possono pregare ovunque, chiaramente con la guida dello Spirito Santo che è in noi (Ef 6:18; Rm 8:26). Pregare “in ogni luogo” soddisfa le parole di Cristo espresse in Giovanni 4.

In Mt 6:5-8 Gesù insegnò ai Suoi discepoli la preghiera alla luce di un principio generale di cui si parla più avanti nel capitolo:

«Non tesorizzate per voi tesori su la Terra, dove tignola e ruggine deturpa(no) e dove ladri sfondano e rubano. Tesorizzate invece per voi tesori in cielo, dove né tignola, né ruggine deturpa e dove ladri non sfondano né rubano» Mt 6:19-20

Dunque, non dobbiamo fare le cose per ottenere ricompense e accumulare tesori terreni; piuttosto, dobbiamo fare le cose per compiacere a Cristo e accumulare i tesori nel cielo. Purtroppo tali risultati non si ottengono subito, ma tutto il bene fatto per Cristo e in Cristo alla fine sarà premiato. Quindi, dovremmo rimanere soddisfatti delle ricompense terrene che col tempo svaniscono, o dovremmo desiderare maggiormente le ricompense celesti per la causa di Cristo e che durano in eterno?

Bene, adesso applichiamo questo principio a quello che Gesù ha detto sulla preghiera. Dovremmo forse pregare per essere visti, lodati, complimentati e applauditi da persone che possono rimanere stupiti della nostra spiritualità e dalla nostra quantità di parole espresse in preghiera? Oppure dovremmo pregare, lodare e lasciare che le nostre richieste vengano accolte e apprezzate da Dio? Ovviamente, pregando per il fine di essere notati dagli altri ci si concentra solo su ricompense terrene.

Mt 6:5-8 non ha nulla a che fare sul fatto che bisogna o meno pregare in pubblico. Questo passaggio è legato alla ragione per cui si sta pregando. Quando Gesù contrappone la preghiera pubblica contro la preghiera in segreto, ha mostrato che non dobbiamo essere egoisti, bensì altruisti. Bisognerebbe pregare disinteressatamente glorificando Dio per le molteplici benedizioni che elargisce, in primis il dono della vita ogni mattina quando ci svegliamo, e mentre posa la ricompensa (Tesoro) nella futura dimora celeste dei redenti.

La preghiera è un aspetto fondamentale per la vita di ogni cristiano affinché «sempre gioiamo! Ininterrottamente preghiamo! In ogni cosa rendiamo grazie! Questa infatti (è) volontà di Dio in Cristo Gesù verso voi» (1Tess 5:16-18). Dovremmo così impegnarci per un continuo stato di preghiera verso Dio, pregando continuamene e di essere sempre predisposti mentalmente all’accostamento alla preghiera; inoltre non dovremmo «di niente essere in ansia, ma in ogni cosa con la preghiera e la supplica, con rendimento di grazie, le richieste di voi siano rese note a Dio» (Flp 4:6).

Bisogna che affidiamo a Dio ogni nostra causa in modo che Egli possa soddisfare le nostre esigenze che Lui conosce prima ancora che noi gliele chiediamo. Leggiamo infatti in Mt 6:26 «guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?». Non abbiamo alcun motivo di preoccupazione quando siamo consapevoli di avere un Dio che si preoccupa e provvede per noi. Possiamo, infatti, pregare ovunque, a patto che stiamo pregando per giuste ragioni e non per egoismo. Pregando per motivazioni d’orgoglio ed egoismo non si ottengono risposte e ci rendiamo schiavi di tesori terreni, quindi la questione sulla preghiera pubblica e/o privata non riscontra alcuna contraddizione. In tutto ciò che facciamo, il nostro obiettivo dovrebbe essere Cristo, non noi stessi: “Signore voglio questo, voglio quello, voglio quell’altro”, ma piuttosto “Dio, grazie per quello che mi hai dato!”. Non bisogna dire “cosa deve darmi Dio…” ma piuttosto bisogna chiedersi “cosa vuole Dio da me?”. Ebbene, Dio non ha bisogno di nulla se non riporre la nostra Fede in Lui. Gesù ha già fatto tanto per noi, e la risposta corretta per il dono della salvezza è quello di mostrare il nostro amore per Lui e mettere Lui in primo piano nella nostra vita.

Seguendo l’esempio biblico e proiettando la nostra visione spirituale verso le cose celesti, possiamo ottenere quei tesori che valgono molto di più dei semplici beni materiali. Purtroppo però sono in molti a credere all’esatto contrario, predicando e andando dietro al fantomatico Vangelo della Prosperità terrana. Noi dovremmo pregare per loro affinché riconoscano il vero scopo del vero Vangelo della Prosperità celeste e della Grazia che il Signore ci ha lasciato in eredità per ottenere tramite di Lui la salvezza.

Ringraziamo sempre Dio per ciò che Egli ci ha dato e ci darà in Gesù Cristo.

4 Risposte a “Preghiera pubblica o privata?”

  1. Nel terzo millenio le esibizioni dell’illusionista mago sono superiore ai miracoli di Cristo compreso la resurrezione, Gesu’ Cristo a quell’epoca se li poteva solo sognare, essendo il sottoscritto un razionalista, confesso che trattasi di sofisticatissimi trucchi e servono per divertire.. , , la chiesa per secoli ha adoperato continua a adoperare i nostri trucchi , la tattica delle suggestioni di massa e dei singoli, non escluso l’intervento di professionisti religiosi a presentare falsi malati , gridando poi alle guarigioni miracolose, e si appropria anche di guarigioni spontanee sconosciute ancora alla scienza medica. Da bambino mi hanno costretto a fare il veggente tale e quale quelli di MEDYUGORYE. Conosco altre tre lingue straniere il mio italiano lascia a desiderare,ma prima di morire con un aiuto scrivero’ un libro. per ultimo desidero farle presente che l’islam promette vergini ai martiri della loro religione , la cattolica promette che i martiri siederanno a fianco di Dio, questo non e’ forse delinquenza ?disonesta’ . Tutte le religioni del mondo non valgono una vita umana ciao la saluto e le auguro ogni bene spero di non averla offeso e scusa se insisto
    MAGO PROF. SILVA

    1. Gentile Silva, se con le sue magie è in grado di far scomparire le malattie, allora potrò rendere attendibili le sue parole.
      Nell’attesa di una notizia strarodinaria al telegiornale per una sua portentosa opera miracolosa mai operata da nessuno, le porgo cordiali saluti.

      Daniele

  2. Lei sicuramente un fervente religioso, innanzitutto ammesso e non concesso che esiste
    un qualsiasi fantasioso Dio onnipotente non credo che abbia bisogno delle preghiere,
    inoltre quale salvezza vuole noi abbiamo gli stessi attributi di tanti animali e’ logico che dobbiamo attenderci la stessa fine . Si godi la vita e dimentichi la salvezza , il paradiso Gesu’ Cristo basti pensare che questi si limito’ a predicare su un fazzoletto di terra , mentre il mondo era gia’ bello popolato, queste sono favole per bambini . si vive bene anche senza Dio. MAGO PROF. SILVA

    1. Gentile “mago”, credo ci sia una netta differenza fra “religioso” e “crednte”.
      Faccia anche lei una cosa: dimentichi il mio blog =)
      Si ricordi che anche i “maghi” sono roba da “favole per bambini”; quindi continui a vivere la sua favola, che io vivo la mia.

      Cordialmente,
      Daniele

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