I mostri e i draghi nella Bibbia | parte #3

[leggi la seconda parte dello studio]

big_thumb_2e68c949da18b5b5e87f35b0ec4f2c11Le descrizioni bibliche del Tannin

Le caratteristiche di un Tannìn, come decritte nella Scrittura, sono utili per determinare il tipo di creatura che poteva essere. Sappiamo che un Tannìn era potente, talmente potente che uno di loro, metaforicamente parlando, aveva bisogno di una “guardia” per essere tenuto sotto controllo (Giobbe 7:12). Secondo Isaia era molto difficile da uccidere. Nei casi di Isaia 27:1 e 51:9, solo Yahwéh è in grado di uccidere un Tannìn. Come già detto all’inizio di questo studio, il Leviathan è descritto come una creatura incredibilmente forte in Giobbe 41, e altresì chiamato Tannìn in Isaia 27:1, per cui, alcuni dei Tanninìm descritti nella Bibbia erano davvero molto potenti.

In Deuteronomio 32:33, Mosè ha utilizzato un parallelismo per equiparare un Tannìn a un cobra. Quando invece Aaronne gettò il suo bastone sia davanti al Faraone che ai suoi maghi e incantatori, questo diventò un Tannìn (Esodo 7:9), spesso inteso come un certo tipo di serpente (come illustrerò in seguito). Quindi, questi animali possono essere stati abbastanza potenti (e presumibilmente grandi) e possono essere anche di forme serpentine.

Dove viveva un Tannin?

Il dibattito che si viene generalmente a creare quando si discute sul Tannìn, è circa il suo ambiente o habitat naturale. Alcuni passaggi collocano chiaramente queste creature in acqua. Abbiamo già visto che la Scrittura dice che Yahwéh uccide «il drago che vive in mare», «creature del mare». Giobbe rende ancora più specifico l’habitat di questa creatura dicendo: «sono forse io il mare o un mostro marino che tu ponga intorno a me una guardia?» (7:12).

I passaggi di Esodo 7:9-12 e Deuteronomio 32:33 citati in precedenza rivelano che un Tannìn può anche essere una creatura terrestre. In Esodo 7:9-12 Aaronne e i maghi egiziani sono in grado di trasformare i loro rispettivi bastoni o scettri in Tanninìm. Tuttavia, la parola ebraica usata in questo passaggio è Nachash, stesso termine usato per rappresentare il “serpente” di Genesi al capitolo 3. Il Nachash viene regolarmente descritto come un animale terrestre (ad esempio Genesi 49:17; Numeri 21:9; Proverbi 30:19) ma anche come altra creatura che non appartiene al regno animale[1].

In precedenza si è detto che Deuteronomio 32:33 equipara un Tannìn ad un cobra attraverso l’uso del parallelismo poetico. Questo stesso tipo di parallelismo viene utilizzato altrove per collegare un Tannìn con un cobra, o vipera a seconda della traduzione [petén]. Il Salmo 91:13 dice: «tu camminerai sul leone e sul cobra [petén], schiaccerai il leoncello e il [tannìn] serpente». Isaia 11:8 descrive il petén come una creatura che vive nelle buche del terreno. Il fatto che il plurale Tanninìm sia collegato con dei serpenti terrestri, come nachash e petén, dimostra che alcuni di questi Tanninìm abbiano vissuto anche sulla terra ferma.

[leggi la quarta parte]

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Note:

Fonte estratta da questo libro. Disponibile su Lulu.com o Amazon.
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[1] Vedi: Daniele Salamone, Dio è la Scienza – La Bibbia anticipa di 3.500 anni la Scienza Moderna (Catania, Edizioni Stella di David, 2013); vedi anche: Daniele Salamone, Il Serpente Antico – dio di questo mondo (Tree Publishing, 2015).

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