I mostri e i draghi nella Bibbia | parte #2

underwater_dragon_by_danielmchavez-d8m52mt[leggi la prima parte dello studio]

Come viene definito il Tannin dagli studiosi della Bibbia?

Non sorprende che molti studiosi della Bibbia non siano d’accordo sul fatto che il Tannin sia un drago. La causa di questo disaccordo è che esistono molte definizioni. Ci sono almeno tre ragioni plausibili per cui i biblisti sono in perenne dibattito:

  1. I traduttori guardano molto da vicino il contesto del passaggio per trovare la traduzione più accurata di una parola ebraica e, talvolta, quel contesto non è abbastanza chiaro per prendere una decisione sicura. Vengono considerati anche tutti i passaggi in cui la parola viene usata e il contesto, al fine di determinare la gamma di possibili significati di quest’ultima;
  2. Sopraggiunge una confusione quando più di due parole sono molto simili tra loro: Tannìn e Tannìm. La parola Tannìn è alla forma singolare e che indica un serpente o drago (sia terrestre che marino). La sua forma plurale è Tannìnim usata in Genesi 1:21. Nel frattempo, c’è un altro termine che viene confuso con Tanninìm, ovvero Tannìm, che è la forma plurale di Tan, sciacallo;
  3. Le idee evolutive hanno così influenzato tutte le aree di studio e la maggior parte dei teologi non sono disposti ad ammettere che questa parola possa fare riferimento a un vero e proprio Drago[1].

Adesso, diamo uno sguardo più da vicino di come il Tannin (singolare di Tanninìm) viene definito in varie concordanze e dizionari etimologici di ebraico biblico:

  • Lo Strong’s Exhaustive Concordance of the Bible definisce il Tannìn come «un mostro marino o di terra, cioè serpente di mare: drago, mostro marino, serpente, balena»[2];
  • Il Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon offre la definizione di «serpente, drago, mostro marino»[3];
  • Il The Hebrew and Aramaic Lexicon of the Old Testament di Koehler & Baumgartner include la definizione di «mostro marino, drago di mare, drago, serpente» e anche «coccodrillo» come possibili definizioni[4]. Quindi, vi è una vasta gamma di possibilità.

Alcune persone usano una regola d’interpretazione prettamente arbitraria conosciuta come “Principio della prima menzione” (o di riferimento), che sostiene che «quando una parola o un concetto importante si verifica per la prima volta nella Bibbia, di solito nel Libro della Genesi, il contesto in cui essa si verifica imposta il modello per il suo utilizzo primario e dello sviluppo per tutto il resto della Scrittura»[5]. Tuttavia, ci sono dei problemi con questa idea quando viene considerata come assoluta[6]. La prima volta che appare il termine Tannìn nella Scrittura avviene nella sua forma plurale Tanninìm, riferendosi a grandi creature marine (Genesi 1:21). Eppure, alcuni usi successivi di questo termine si riferiscono chiaramente a una sorta di animale terrestre, come spiegherò nelle succesive parti di questo studio. Così, mentre questo principio può essere utile in alcuni casi, il significato di Tannìn, come la maggior parte delle altre parole, può cambiare a seconda del contesto.

Il lettore consideri per un attimo come viene tradotto Tanninìm in Genesi 1:21 nelle varie versioni della Scrittura:

«E creò Elohìm i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e ogni volatile secondo la sua specie. E vide Elohìm che questo era buono».

Il termine Tanninìm diventa «mostri marini» nella C.E.I.; «creature del mare» nella NKJV e ESV; «grandi balene» nella Diodati; «grandi animali acquatici» nella Nuova Riveduta e Nuova Diodati[7]. Dato che il passaggio fa riferimento alle acque brulicanti di queste creature, la maggior parte dei traduttori hanno deciso di includere le parole «marini» o «acquatici» nella loro resa. La descrizione degli animali di cui si parla in Genesi 1 sono ampi raggruppamenti, ovvero uccelli, esseri viventi delle acque, bestiame, rettili e animali selvaggi della terra. Nell’ambito di tale contesto, sarebbe più coerente intendere l’uso della parola Tanninìm come una categoria generale di creature, piuttosto che di uno specifico tipo di animale.

Se il singolare Tannìn ha diversi significati, possiamo davvero dire che è sempre riferito alla stessa creatura – marina o terrestre – ogni volta che viene menzionato? Ni. Per capire meglio questo problema, potrebbe essere utile guardare le descrizioni specifiche bibliche di un Tannìn. È importante notare che molte di queste descrizioni si trovano nei passaggi poetici e profetici della Scrittura. Così, il punto di alcuni dei versi che andrebo ad esaminare nella terza parte di questo studio, non necessariamente descrive una di queste creature quanto ad animale, ma per confrontare un singolo individuo o un’intera nazione a una bestia, spesso per dimensione e ferocia.

[leggi la terza parte]

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Note:

Fonte estratta da questo libro. Disponibile su Lulu.com o Amazon.
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[1] Secondo la dottrina evoluzionista, i Dinosauri si estinsero presumibilmente milioni di anni prima dell’uomo, quindi, anche se molte descrizioni, resoconti e raffigurazioni di draghi sono molto simili ai dinosauri, questi biblisti devono il loro appello ai draghi come mitologia solo perché la loro arbitraria visione del mondo lo richiede.

[2] James Strongs, Strong’s Exhaustive Concordance of the Bible (Peabody, Massachusetts: Hendrickson Publishers, 1890).

[3] Francis Brown, S. R. Driver & Charles A. Briggs, The Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon, (Peabody, Massachusetts: Hendrickson Publishers, 1996).

[4] Ludwig Koehler & Walter Baumgartner, The Hebrew and Aramaic Lexicon of the Old Testament, vol. 2, (Boston, Massachusetts: Brill. 2001), p.1764.

[5] Henry M. Morris, The Genesis Record (Grand Rapids, Michigan: Baker Book House, 1976), p.374.

[6] Un esempio del problema con il Principio di prima menzione si verifica in Genesi 1:4-5. Il primo uso della parola ebraica per il giorno, yòm, si verifica nel versetto 4, indicando le ore di luce. Tuttavia, nel verso 5 il secondo uso di yòm si riferisce ad un giorno di 24 ore. Se questo principio venisse utilizzato come standard assoluto e senza riguardo al contesto nel determinare il significato di una parola, yòm indicherebbe solo le ore di luce in ogni successivo riferimento, causando non pochi problemi sulla lettura e interpretazione di numerosi passaggi della Scrittura.

[7] A prima vista, Genesi 1 si presenta come un forte argomento riguardo ai Tanninìm come creature esclusivamente marine, comparendo per la prima volta nella Bibbia durante il quinto giorno della Creazione. Tuttavia, come verrà mostrato, ci sono alcuni chiari usi del Tannìn nella Scrittura che si riferisce ad un animale terrestre. Inoltre, la Bibbia non esclude la possibilità che alcune creature comparse nel sesto giorno potrebbero anche essere classificate come Tanninìm. Si noti che i Tanninìm creati il quinto giorno erano grandi – gedolìm – Tanninìm. Così, forse, solo le specie più grandi di questi esseri acquatici sono stati creati il quinto giorno; mentre, gli animali terrestri più piccoli, identificati anch’essi come Tanninìm, sono stati creati al sesto giorno. Questo sembra essere coerente con l’uso della Scrittura, dal momento che le menzioni di Tanninìm in un ambiente marino sembrano descrivere delle bestie incredibilmente potenti, mentre i contesti terreni descrivono una creatura come una serpente – anche se a volte può essere capace di schiacciare, stritolare e divorare una preda di modeste dimensioni. Si immagini per un attimo l’Anaconda, conosciuto oggi come il serpente più grande del mondo capace di raggiungere, raramente, fino agli 11 metri di lunghezza e oltre i 250 kg di peso.

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