Le origini dell’uomo: “Evoluzione, Eruzione, Creazione o modifiche genetiche?”

Creazione, Evoluzione o modifiche genetiche?
Evoluzione, Eruzione, Creazione o modifiche genetiche?

Mentre la Bibbia ci dice che Elohìm dovette creare l’uomo traendolo da un cenere [afàr] presumibilmente di natura vulcanica e questo sono io ad ipotizzarlo – i sumeri ci dicono invece che gli Anunnaki fabbricarono il proprio «lavoratore intelligente» servendosi non solo di un campione di suolo terrestre, ma anche di un presunto ominide già preesistente sulla Terra su cui installarono la loro immagine genetica, il DNA. Gli Anunnaki soprannominarono questo primordiale ominide adamu in lu.lu (il mescolato), che ci ricorda non a caso (esempio pratico di parallelismo) l’Adamo biblico, che significa proprio «colui che è tratto dalla terra», stesso ed identico significato che la Bibbia assegna all’adàm, ovvero «terrestre».

Viene chiamato il terrestre perché l’adàm, oltre che essere stato fabbricato mediante l’ausilio di una cenere è stato tratto proprio dall’adamàh, che significa appunto suolo calpestabile, suolo, terreno. Ho anche ipotizzato che l’[afàr] non necessariamente deve riferirsi alla polvere o alla cenere del terreno, ma ppuò riferirsi anche ad una regione geografica [e vulcanica] ben precisa situata nell’area dell’Etiopia chiamata, appunto, Regione degli Afàr. Chi lo sa se Elohìm trasse l’Adam dall’[afàr] di una regione che porta lo stesso nome dell’afàr del suolo? Ma adesso vi spiegherò ciò che avvalora la mia tesi in merito alla possibilità che Elohìm abbia potuto utilizzare una cenere vulcanica per la creazione dell’uomo. L’adàm viene sicuramente fabbricato fuori dal giardino dell’Eden (ma pur sempre dentro l’Eden), in quanto durante la Sua creazione, questo giardino non era stato ancora piantato presso l’area geografica orientale di Eden che già c’era. Dico “fabbricato” perchè Elohìm si servì di una materia prima preesistente, la cenere, e non dal nulla! Per creazione dal nulla si può intendere che prima dell’uomo non c’erano altri uomini.

La porzione di territorio che Elohìm si scelse per piantare il Gan-be-Eden doveva essere ancora allo stato grezzo, significa che prima di essere piantato il giardino in quella zona specifica della Terra, non vi era ancora alcuna forma di vegetazione, quindi o un deserto di sabbia oppure un deserto con paesaggio lunare composto da roccia vulcanica. Il termine [adàm] è costituito dalla radice [dàm] sangue, quindi l’adàm, oltre che essere stato tratto fuori dall’adamàh, nelle sue vene scorre il dàm. Non a caso il termine [adamdàm], tradotto con rossiccio o rossastro, contiene i termini [adàm] terrestre e la radice [dàm] sangue. E non è un caso nemmeno che [adamàh] suolo calpestabile, significhi anche suolo di terra rossastra. Di seguito voglio illustrarvi un mio piccolo diagramma sintetico che può aiutare il lettore a distinguere la radice [dàm] in tutti i suoi derivati di cui ho parlato poc’anzi, comprese le attinenze che si possono riscontrare tra la radice e i derivati di quest’ultima:

Schema esplicativo sulla mia personale teoria della radice DAM, sangue.

Adesso, la prima cosa che potremmo chiederci è: di che colore è la sabbia o cenere [afàr] vulcanica? Noi risponderemmo che può avere diverse colorazioni tra i quali anche il rosso. Visto e considerato che abbiamo menzionato il sangue, questa nostra linfa vitale non solo condivide uno dei svariati colori che può assumere questa cenere attraverso la quale saremmo potuti essere stati tratti, ma ricordando il passo in cui si legge «poiché dalla polvere [afàr] sei stato tratto e alla polvere [afàr] ritornerai» possiamo benissimo ricondurre questa polvere al sangue coagulato che dal suo stato denso si solidifica diventando “crosta” che, assumendo proprio quelle fattezze simili ad un accumulo di terra solidificata, ci ricorda proprio le nostre origini primordiali.

Secondo un’attenta analisi del testo ebraico, ecco cos’ha fatto Elohìm:

Elohìm trasmutò il mucchietto di cenere/polvere [afàr] del rossastro suolo vulcanico [adamdàm] in sangue [dam]. Lo plasmò dalla terra facendolo diventare un terrestre (adàm) e poi si servì della Suo nishmàt [alito, soffio] inalandoglielo nelle narici [appài] per farlo diventare un’anima o persona vivente [nefesh chayàh]. Di conseguenza l’adàm divenne l’immagine di Elohìm, il Suo rappresentante [tzelém] sulla Terra (leggi l’articolo correlato).

Se fosse altresì vero che le nostre origini siano da far risalire ad una cenere vulcanica, significa che la materia di cui siamo composti non proviene proprio dal suolo terrestre che calpestiamo, ma dal cuore della Terra, il centro della Terra, dove risiede il magma, il nostro primordiale sangue incandescente che fuoriesce dalle bocche vulcaniche e dalle fenditure della crosta terrestre (Rift-Valley). Non a caso, quindi, «polvere ritorneremo», perché la morte di un uomo prevede il suo seppellimento sotto terra, come per ricordare il luogo di origine da cui siamo stato tratti. Dalla polvere siamo stati tratti in vita e sotto la polvere ritorneremo quando moriremo.

Il solo ipotizzare che l’adàm fosse stato un prodotto di laboratorio mediante degli interventi di ingegneria genetica da parte di presunti ingegneri genetici su di un ominide già preesistente sulla Terra, ciò andrebbe contro la Bibbia stessa perché la Genesi pone una netta differenza fra la vegetazione, gli animali e l’adàm. Infatti, [basandoci esclusivamente al contesto biblico] non è scritto da nessuna parte che Elohìm dovette apportare delle modifiche su un animale già creato perché così non avvenne. Chi dice che la Bibbia dica queste assurdità non parla con la “Bibbia alla mano” ma con i testi mesopotamici nei quali ci viene fatto credere che parlino davvero di ingegneria genetica aliena. Finché nessun “comune mortale” conosce il Sumero è impossibile verificare se è vero oppure no, ma almeno abbiamo la certezza che la Bibbia non lo dice! Poi ci vorrebbe una fede ancora più grande per credere a teorie così spinte e oltre i confini della logica umana. Le teorie sull’ominide da laboratorio sono state definite dagli esperti delle sole supposizioni fantasiose e ancor di più delle spudorate speculazioni intellettuali sulle quali non è mai stata riscontrata alcuna valenza scientifica.

Frontespizio del mio nuovo titolo editoriale. Uno schiaffo morale agli speculatori della Bibbia!
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Parte del contenuto di questo estratto lo trovate nel mio nuovo saggio “Il Libro delle non contraddizioni Vol.1”, il primo di due volumi in cui risolvo una selezione tra le più comuni presunte contraddizioni che la critica riscontra nel Testo biblico. In questo primo volume tratterò le presunte discrepanze dell’Antico Testamento; il secondo volume, in cui tratterò una selezione delle presunte discrepanze del Nuovo Testamtnto, è in fase di revisione e disponibile, spero,  entro la fine di questo mese!

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