La Legge della Causalità e della Causa Incausata

04_independence_day_blurayLa legge della scienza nota come «Legge della Causalità», o legge di causa/effetto, dice che ogni effetto materiale deve avere un antecedente adeguato o un causa simultanea. L’universo è un effetto materiale che richiede una causa adeguata, e l’ateismo non è in grado di fornire informazioni circa questa “causa”. A mio avviso, questa è un modo per capire che Dio esiste, al contrario di come pesano in tantissimi. Spesso, l’ateo o lo scettico, tentano di distrarre la verità di questa Legge senza rispondere a essa: «Ma se tutto ha avuto un inizio, perché lo stesso concetto non si applica a Dio? Anche Dio ha bisogno di una causa? Chi ha causato Dio?»

In primo luogo, si noti che queste domande si basano su un fraintendimento di ciò che la Legge di Causa ed Effettto reclama circa l’universo. La Legge stabilisce che ogni effetto materiale deve avere un antecedente adeguato o una causa simultanea. Una legge scientifica viene determinata attraverso l’osservazione della natura e non del “sovrannaturale”. Le leggi della natura, quindi, non si applicano alle leggi non materiali. Che tu ci dreda o no, il Dio della Bibbia è un essere spirituale (Giov. 4:24) e quindi non è soggetto alle leggi fisiche. Nel 1934, il professore di filosofia dell’Università di Princeton, W.T. Stace, ha scritto nel testo A Critical History of Greek Philosophy (Una Storia Critica della Filosofia Greca) quanto segue:

«Tutti ciò che ha un inizio ha una causa»[1].

Dio, secondo la Bibbia, non ha avuto inizio sebbene Egli sia «il primo e l’ultimo», “primo” perché esistente “prima” dell’inizio. Il Salmo 90:2 dice che:

«Prima che i monti fossero nati e che Tu avessi formato la Terra e l’universo, anzi, da eternità in eternità, Tu sei Elohìm».

La Bibbia descrive Dio come un essere che è sempre stato e sempre sarà. Lui, dunque, non ha avuto inizio. Ebrei 3:4 ribadisce che:

«Certo, ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio».

Il passo indica che Dio non è vincolato dalla Legge di Causa ed Effetto che dall’inizio imposta tutti gli effetti in movimento. Inoltre, scienziati e filosofi riconoscono che, logicamente, ci deve essere una Prima Causa non causata dell’universo. Coloro che tentano di sostenere l’eternità dell’universo sono in netta contraddizione con la Legge di Causalità (dato che l’universo è un effetto fisico che richiede una causa), così come la Seconda Legge della Termodinamica, che indica che nessuna cosa fisica dura per sempre. Aristotele, nella sua opera intitolata Fisica, discute la linea logica di ragionamento che porta alla conclusione che la causa iniziale del movimento dev’essere qualcosa che non è, a sua volta, in movimento, cioè un motore immobile. Tommaso d’Aquino ha detto, sulla base di un ragionamento di Aristotele che:

«Ora, tutto ciò che è in movimento è messo in moto da un altro […] Il movimento non è altro che la riduzione di qualcosa, dalla potenza all’atto […] È quindi impossibile che nello stesso aspetto e nello stesso modo una cosa possa essere sia mossa che spostata, cioé, che dovrebbe spostarsi da sé […] Se ciò con cui si è messi in moto è da sé stesso messo in moto, allora anche questo deve necessariamente essere messo in moto da un altro, e anche da un altro ancora […] Ma questo non può andare avanti all’infinito, perché allora ci sarebbe un primo motore e, di conseguenza, nessun altro motore […] Pertanto, è necessario ammettere una prima causa efficiente a cui ognuno assegna il nome di “Dio”»[2].

Dio, non essendo un essere fisico finito ma un essere spirituale eterno (per definizione), non sarebbe soggetto alla condizione di richiedere un inizio. Pertanto, la Legge non si applica a Lui. Per quanto riguarda la Legge della Causalità, il famoso filosofo tedesco Immanuel Kant ha detto che «tutto ciò che è contingente [casuale, accidentale] ha una causa che, anche se fosse contingente da se stessa, anche in questo caso dev’esserci un causa; e così via fino alla serie di proposizioni subordinate dove bisogna terminare con una causa assolutamente necessaria, senza la quale non potrebbe possedere completezza»[3].

Considerate, infatti, che se mai ci fosse un momento storico in cui non esisteva assolutamente nulla (quindi neppure Dio), allora nulla essiterebbe oggi, dal momento che nulla viene dal nulla (in linea con il senso comune che possiamo comprendere e secondo la Sconda Legge della Termodinamica). Tuttavia, esiste qualcosa (per esempio l’universo), il che significa che qualcosa doveva esistere prima di questo qualcosa fin dall’eternità. Questo Qualcosa (o Qualcuno) prima dell’universo se fosse stato fisico e materiale non avrebbe potuto sussistere dall’eternità perché le “cose” non durano per sempre. Ne consegue che la “Cosa” eterna dev’essere non-fisica e non-materiale. Una cosa che dev’essere necessariamente una mente piuttosto che una materia. Logicamente, dev’esserci una Mente che esiste da sempre, quella mente che, secondo la Bibbia, è Dio. Egli, essendo Spirito, non è soggetto alla Seconda Legge della Termodinamica poiché è stato Lui a fissarla per la nostra dimensione spazio-temporale materiale (quindi che si consuma nel tempo):

«[…] nel passato Tu hai creato la Terra, e i cieli sono opera delle Tue mani; essi periranno, ma Tu rimani; tutti quanti si consumeranno come un vestito; Tu li cambierai come una veste e saranno cambiati. Ma Tu Sei sempre lo stesso e i Tuoi anni non avranno mai fine» (Salmo 102:25-27).

Il punto è che la Legge di Causa ed Effetto supporta il modello creazionistico e confuta con semplicità il modello ateo evoluzionistico.

NOTE

[1] W.T. Stace, A Critical History of Greek Philosophy (London: Macmillan, 1934), p.6.

[2] Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae.

[3] Immanuel Kant, Kant’s Critiques: The Critique of Pure Reason, the Critique of Practical Reason, the Critique of Judgment (Radford, VA: Wilder Publications, 2008), p.284.

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