La grande eresia del nostro tempo: ECUMENISMO

Nel nostro tempo esistono 3 grandi eresie correlate strettamente a ciascun livello dell’essere umano. Quest’ultimo infatti è costituito da un corpo (afàr), da un’anima (nèfesh) e da alito/spirito (nishmàt).

  1. IL LIBERALISMO, collocato nel livello del corpo, ovvero nel “cervello”, la ragione che giudica la Parola di Dio;
  2. IL MISTICISMO, collocato nel livello dell’anima, ovvero nelle emozioni, le “esperienze” interiori che prevalgono sulla Parola di Dio;
  3. L’ECUMENISMO, collocato nel livello dello spirito, basato sulla “Grande Religione Universale” che ignora la Parola di Dio.

Così, siccome una delle tre componenti dell’essere umano è sempre dominante, ciascuno esamini se stesso affinché riesca a individuare la propria collocazione “religiosa” in base alle proprie caratteristiche (nel caso in cui ci si riconosce come parte integrante di questa trinità eretica).

APPUNTI SUL MOVIMENTO ECUMENICO

Il 1948 è un anno molto importante per i credenti. Tre avvenimenti fondamentali, in quell’anno, chiariscono il cammino di Israele, della Vera Chiesa (la posa) e dell “chiesa” falsa (la prostituta).

  1. ISRAELE: il 15 Maggio 1948 rinasce lo Stato di Israele, dopo quasi 2000 anni! Da quel momento Israele è una realtà geografica e politica, oltre che etnica e storica;
  2. LA VERA CHIESA: nel 1948 a Gerusalemme vengono pubblicati (a cura del prof. E. L. Sukenik) i primi brani dei Manoscritti di Qumràn, scoperti “per caso” (?) l’anno prima. Questi manoscritti spostano indietro di 1000 anni la documentazione reale, concreta della Parola di Dio, della nostra Bibbia, dimostrando per esempio che il Testo di Isaia che oggi usiamo è uguale, a parte piccole varianti non significanti (al contrario di come ci viene fatto credere da certi “liberi pensatori”) al Testo di Isaia che si usava al tempo di Gesù. La Vera Chiesa è così incoraggiata a perseverare nella Parola di Dio e a volgersi con sempre più coraggio “Alla Legge! Alla Testimonianza” (Isaia 8:20);
  3. LA FALSA “CHIESA”: nel 1948, ad Amsterdam (Olanda), nasce il C.E.C. (Consiglio Ecumenico delle Chiese), un’Istutuzione Religiosa che raggruppa la maggioranza dei “cristiani” Protestanti, che ben presto ingloberà i “cristiani” Ortodossi, e che a sua volta anela all’unione coi “cristiani” Cattolici aspirando così a diventare un’unione di tutte le “religioni” del mondo (nel 1983, a Vancouver in Canada, fu molto importante il “totem” degli indiani d’America del Nord, come segno della necessità delle varie religioni di unirsi e, durante quell’assemblea, ebbero la parola anche un Buddhista, un Hinduista, un Musulmano, un Sikh e un Ebreo ortodosso). L’opera missionaria diventa quindi di fatto secondaria e la Parola di Dio viene di fatto messa da parte a vantaggio di una “Religione Universale”.

Questo terzo aspetto del “chiarimento” del 1948 è quello meno considerato dalle nostre chiese ed è utile quindi vedere alcuni aspetti di questo movimento ecumenico “ufficiale”.

Occorre aggiungere, prima di questa breve sintesi, che l’Ecumenismo Ufficiale si manifesta anche in altre forme come la uniformazione “enumenica” (Protestanti, Cattolici, Ortodossi) del testo greco del Nuovo Testamento nel 1961, ormai ufficiale e accettata da tutti (tranne qualcuno, tra cui il sottoscritto) o la pubblicazione e la diffusione “ecumenica” della Bibbia nelle varie lingue, senza assolutamente preoccuparsi se chi traduce, stampa o diffonde tale Testo è sottomesso alla Parola di Dio o è liberale o è cattolico, ortodosso o altro. Insomma, la “religione” crea delle divisioni tra “credi” differenti paragonabili a due o più calamite messe vicine: non possono stare mai insieme perchè la loro caratteristiche fisiche magnetiche anziché attirarle le respinge automaticamente. E questa è una legge fisica paragonabile alla non approvazione di Dio. Sta scritto l’uomo non separi ciò che Dio ha unito, mentre in questo caso possiamo dire l’uomo non osi unire ciò che Dio non ha mai avuto intenzione di unire.

ALCUNI PERSONAGGI LEGATI ALL’ECUMENISMO

Nel mondo delle chiese protestanti, in particolar modo quelle evangeliche pentecostali e non, sussiste quel rapporto di amicizia tra pastore/prete dove ci si scambiano dei favori del tipo: “Pastore X, oggi sarai tu a predicare il culto in cattedrale; mentre, la prossima volta sarò io a celebrare messa nella tua comunità”. Questo è abominevole tanto quanto un musulmano decidesse di scambiare questo genere di “favor cortese” con un ebreo nella rispettive moschee e sinagoghe. Purtroppo, oggi, avvengono queste! Queste non sono evangelizzazioni, ma è stringere alleanza LIBERALE e MISTICA con “stranieri”. Il pastore protestante non potrà mai accogliere l’insegnamento del prete cattolico, poiché quest’ultimo incoraggerà il culto verso Maria e i defunti; mentre il prete cattolico non potrà mai accogliere l’insegnamento opposto del pastore protestante, poiché quest’ultimo non solo non incoraggia il culto verso Maria, ma lo reputa pure antibiblico. E biblicamente parlando così è!

  • Nathan Soderblom, considerato il “Padre del Movimento Ecumenico”: non credeva nei micaroli e nell’intervento divino nella storia umana, nella resurrezione corporale di Cristo, etc. Secondo il passo di 1Giovanni 2:22 e segg. questo è tipico dell’anticristo: negare, in un modo o nell’altro, il Cristo biblico, la Sua divinità, la Sua resurrezione, etc. Gustav Johansonn, arcivescovo luterano finlandese disse a Soderblom faccia a faccia: “Tu sei un anticristo!”. Secondo lui i “cristiani” dovevano smetterla di parlare di “sana dottrina” e “falsa dottrina” poiché qualsiasi dottrina abbiano, possono avere sempre e comunque comunione per la loro “fede” comune in Dio! (!!!);
  • Henry P. Van Dusen, uno dei leaders del Consiglio Missionario Internazionale, presidente del Comitato che preparò la Conferenza di Amsterdam nel 1948, presidente del Comitato conguinto C.M.I.-C.E.C. per la fusione del 1961, etc.: negava la divinità di Cristo! Scrisse per esempio: “A meno che Dio non sia incarnato in qualche misura nella vita di ogni uomo, Egli non può diventare pienamente incarnato in Gesù” [Liberal Theology. An Appraisal, New York, 1942]. Questo implica che tra Cristo e gli altri uomini c’è solo una differenza di quantità, non di essenza e qualità. Nel libro citato Van Dusen dichiara che l’affermazione della piena divinità e della piena umanità di Cristo in una persona è un “nonsenso” e una “umiliazione della ragione”;
  • John C. Bennett fu segretario del Comitato per la Conferenza di Oxford del 1937 e della Conferenza di Amsterdam del 1948: la pensava più o meno come Van Dusen;
  • William Temple, anglicano, arcivescovo di Canterbury nel 1944-45, presidente nel 1937 a Edimburgo, uno dei più importanti organizzatori di Amsterdam 1948: pensava che la divisione della “cristianità” fosse un peccato del quale occorreva pentirsi per formare un’unica chiesa mondiale. Per il resto la pensava come Van Dusen e Bennett;
  • A. M. Ramsay, anglicano, arcivescovo di Canterbury dal 1961 al 1974, uno dei presidenti a Nuova Delhi nel 1961: riguardo alla Bibbia, pensava che fosse un miscuglio di verità ed errore (per esempio non riteneva storico ma soltanto “simbolico” il resoconto di Genesi 3 sulla caduta – in questo ha molti seguaci anche oggi, come H. Blocher in “La Creazione”). Il “Daily Mail” del 10 Febbraio 1961 riportò una sua affermazione che lascia pensare: “Il cielo… non è un posto solo per i cristiani. Quelli che hanno condotto una buona vita sulla terra ma si sono trovati incapaci di credere in Dio non saranno esclusi dal cielo. Mi aspetto di incontrare là qualche ateo dei nostri giorni”. Bene, ma siamo proprio sicuri che al Blocher sia riservato un posto nel cielo? Non ci è dato saperlo. Egli fece molti sforzi per unire la Chiesa Anglicana alla Chiesa di Roma e quando andò dal papa Paolo VI nel Marzo del 1966 lo salutò come “Sua Santità, caro fratello in Cristo”! Ramsay ha predetto che tutta la “cristianità” si unirà in una sola chiesa, probabilmente con a capo il papa (come vescovo presidente), che svilupperà gradualmente un solo credo e sacramenti simili;
  • W. A. Visser t’Hooft, olandese, fu il primo Segretario Generale del C.E.C., nel 1948. Seguiva la teologia di Karl Barth, la neo-ortodossia, che afferma tra l’altro che la Bibbia non è la Parola di Dio, ma contiene la Parola di Dio. Per lui il Movimento Ecumenico era “l’unica Chiesa di Cristo”;
  • Eugene Carson Blake, americano, presbiteriano, fu il successore di Visser t’Hooft: considerava per lui una “chiamata da Dio” l’impegno per l’unione con la Chiesa di Roma. In questo suo sforzo Blake dava la priorità ai problemi politici e sociali come pace, cibo, lavoro, giustizia e non alla fedeltà verso la Parola di Dio. Nel 1966 Blake, alla luce delle aperture ecumeniche del Concilio Vaticano II, esortò i Protestanti ad abbandonare il principio di “Sola Scriptura” (solo la Bibbia come norme e regole di fede e pratica) e a riconoscere la tradizione ecclesiastica come norma e regola di fede e pratica, poiché questo è necessario per unirsi con Roma (appunto, con Roma, e non con Cristo!). Da Blake in poi ebbe la prevalenza, nel Movimento Ecumenico, la “teologia secolare” e la concentrazione sui problemi sociali, politici ed economici.

Il Movimento Ecumenico segue le tendenze del mondo e come negli anni ’60 e ’70 si concentrò sui problemi sociali di oggi, dopo un periodo incerto, si concentra sui temi ecologici, carattestistici degli anni ’90, con un’attenzione crescente alla “creazione”. L’arcivescovo di Canterbury, George Carey, convinto ecologista, disse che “Dio è verde”. Il cardinale martini, una delle massime autorità cattoliche, in occasione della conferenza di Basilea su “Pace, giustizia, salvaguardia della creazione” (Maggio ’89) affermò quanto segue: “Salviamo la pace e l’ambiente”. A quella conferenza parteciparono 350 cattolici e 350 protestanti e ortodossi. L’ultima Assemblea Generale del C.E.C., con il tema “Vieni Spirito Santo, rinnova tutta la creazione”, ha uno dei quattro sottotemi dedicato al problema ecologico: “Spirito fonte di vita, custodisci la tua creazione”.

I quattro sottotemi di Camberra non trattano della necessità di portare il Vangelo, della necessità di essere redenti per la fede in Cristo, del volere della parola di Dio, etc., ma dopo quanto esposto sopra, non c’è da stupirsene. Il pensiero del Movimento Ecumenico, dunque, può essere riassunto in quattro punti:

  1. Posizione liberale nei confronti della Bibbia: non c’è sottomissione alla Parola di Dio, ma predominano volta per volta le “teologie” del tempo;
  2. Sincretismo religioso: si vuole unificare il mondo “cristiano” ad ogni costo a livelli di “religioni” cristiane, di istituzioni religiose;
  3. L’opera missionaria e di evangelizzazione è posta in secondo piano, quasi “tollerata”. L’enfasi è posta sull’opera sociale, politica e, recentemente, ecologica;
  4. Le religioni pagane vengono considerate valide nel loro rapporto con la “divinità”, non vengono considerate false e non si ritiene, nei loro confronti, che Gesù sia “l’unica Via” ma sono considerate “vie” per giungere a Dio buone quasi come il cristianesimo. In sostanza, le religioni sarebbero le espressioni dell’uomo per arrivare all’unico Dio con i propri usi e costumi, dottrine e tradizioni.

Il C.E.C. è rappresentato in Italia dalla F.C.E.I. (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) che comprende le Chiese Valdo-Metodiste, le Chiese Battiste dell’UCEBI (la stragrande maggioranza dei Battisti italiani), l’Esercito della Salvezza, la comunità di Ispra e le chiese libere collegate al prof. Maselli. La F.C.E.I. cura il programma televisivo “Protestantesimo” (Rai 2) e il programma radiofonico “Culto evangelico” (Rai 1).

Beh, che dire di più. Tutto questo coincide con quanto dice la Parola di Dio riguardo alla “prostituta” (Apocalisse), alla nascita e allo sviluppo di una grande religione istituzionale universale che è espressione di Satana e sosterrà il potere dell’Anticristo.

2 Risposte a “La grande eresia del nostro tempo: ECUMENISMO”

  1. Ciao Daniele, concordo su tutto nel tuo articolo, tuttavia voglio soffermarmi su una questione e chiederti un parere a proposito;
    Scrivi: “Il “Daily Mail” del 10 Febbraio 1961 riportò[…]: “Il cielo… non è un posto solo per i cristiani. Quelli che hanno condotto una buona vita sulla terra ma si sono trovati incapaci di credere in Dio non saranno esclusi dal cielo. Mi aspetto di incontrare là qualche ateo dei nostri giorni”.
    La Bibbia come si pronuncia in proposito? Nel senso, è scritto che l’amare il Signore e il prossimo come se stessi è il gran comandamento, ma in 1Corinzi13:13 Paolo dichiara:
    “Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l’amore”
    Sebbene io non trovi contraddizioni, nell’ipotesi che un ateo, decidesse di amare il prossimo (magari più di un cristiano) e di darsi alla carità e all’altruismo (perchè la legge di Dio, coscienza e giustizia è nel cuore di tutti li uomini, credenti e non) ma pur senza ringraziare il Signore, sarebbe condannato? Un abbraccio

    1. Ciao Silvano, benvenuto nel Blog.
      Credo che non potrei risponderti se non citandoti Romani 2:1-16 per non aggiungere nulla alla Parola di Dio.

      1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose. 2 Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. 3 Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio? 4 Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? 5 Tu, invece, con la tua ostinazione e con l’impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un tesoro d’ira per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio. 6 Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e immortalità; 8 ma ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla verità ubbidiscono all’ingiustizia. 9 Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male; sul Giudeo prima e poi sul Greco; 10 ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; 11 perché davanti a Dio non c’è favoritismo.
      12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge; 13 perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che l’osservano saranno giustificati. 14 Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; 15 essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda. 16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.

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