La Bibbia ha realmente bisogno di essere “provata” dalla Scienza per essere definita “vera”?

La scienza prova che la Bibbia è vera. Così esordisce il video di cui sotto, nel quale si continua ad affermare che il concetto dell’universo di 3500 anni fa era «lontano dalla verità». Senza aggiungere altro, invito il lettore a prendere visione del video, dopodiché potrà dare una lettura alla mia breve analisi. Attenzione, non lasciarti “entusiasmare” troppo dall’atmosfera musicale avvincente.
Il breve documentario, di per sé, può risultare parecchio suggestivo, specialmente per coloro che non hanno mai studiato l’argomento da vicino (studi di Antichità e Vicino Oriente).

3500 anni fa il concetto di cosmo e universo era simile per tutti i popoli della Mesopotamia (culla della civiltà). Il concetto di “spazio” e “universo” degli antichi ebrei non era tanto differente dagli altri popoli vicini di casa, specialmente essendosi plasmato – il pensiero ebraico – per mezzo la cultura cananea prima e assiro-babilonese dopo, da cui ha tratto non poca ispirazione per via dell’assimilazione a cui andarono incontro gli israeliti durante gli esili e le cattività; il problema di fondo di questo video è che i suoi realizzatori – sicuramente in buona fede, non voglio pensare a una speculazione “satanica” – non hanno tenuto conto della reale cosmologia biblica che nulla ha a che vedere con le nuove conoscenze odierne del cosmo, in quanto la credenza ebraica era quella di un “universo” completamente composto da acque primordiali, così come dice Genesi 1:1 (guarda video lezione correlata), non dal “vuoto cosmico” o “siderale” che la scienza moderna ci presenta.
Sebbene io sia un creazionista, mi sento di dire che questo breve documentario è una forzatura. Gli autori del documentario mostrano un approccio verso la Bibbia alla luce della scienza moderna, non il contrario. Usano citazioni di scienziati e presunte datazioni al carbonio non dimostrate e prive di fondamento.
Adesso, cercherò di esprimere alcuni miei punti di vista (che non pretendono di sostituirsi ad altri punti di vista più autorevoli e di essere quelli veri) secondo i quali le affermazioni proposte in questo video sono a imo avviso del tutto infondate, e lo dico da credente creazionista, quindi non da “ateo di parte”.

Esiste il testo originale del libro di Giobbe?
Nel video si asserisce che esisterebbe un libro di Giobbe datato per mezzo del radiocarbonio al 1500 a.C. (3500 anni fa). Mi chiedo: dov’è conservata questa copia del libro di Giobbe datata grazie al radiocarbonio e risalente al 1500 a.C.? Come spiego spesso nei miei video, conferenze, seminari e corsi di ebraico biblico, allo stato attuale non sono stati ancora rinvenuti i veri “testi originali” della Bibbia, ma siamo in possesso solo delle copie di copie di copie (manoscritti di Qumran, testo Masoretico, ecc.). Pertanto, le prime copie più antiche dei codici della Bibbia risalgono più o meno a non oltre il 300 a.C. (epoca dei Settanta) e forse anche qualcosa in più, ma di poco. Persino della Bibbia dei Settanta (LXX – Septuaginta) non disponiamo dei “testi originali” scritti dal calamo dei 72 leggendari scribi d’Alessandria d’Egitto, ma solo delle copie.
Pertanto, su quale base si può stimare la datazione di stesura di un “libro di Giobbe” così antico che allo stato attuale non è ancora stato scoperto? Forse è più corretto affermare che il personaggio di Giobbe (non il codice che abbiamo a disposizione oggi che porta il suo nome) risale all’età del Bronzo (epica intermedia tra Noach e Abraham).

La Bibbia parla di un pianeta terra sospeso sul nulla?

Dopo aver conferito in modo del tutto infondato e senza prove documentali e documentarie la veridicità a un “testo originale” che non esiste (o non è ancora stato scoperto), gli autori del video sanno per caso cosa significava per gli antichi ebrei «terra sospesa sul nulla» (Giobbe 26:7)? Come si fa a parlare di «nulla» in senso moderno, quando altrove la Bibbia dice che sempre la terra è invece sorretta da «pilastri» o «colonne»? O la Bibbia si contraddice, oppure i pilastri ed il nulla biblici devono essere concettualmente (e poeticamente) collegati e quindi ideologicamente differenti dal nostro senso moderno di intendere il “nulla”. Tuttavia, si parla dello stesso «nulla» o «vuoto» di cui si parla in Genesi 1:2, oppure viene usata una terminologia diversa? Il passo di Giobbe, anzitutto, va citato per intero:
«Egli stende il nord/settentrione sopra l’informe [tohu], sospende la terra sul niente [belì]»
Strano è che il testo ebraico non usi תבל tevèl per riferirsi alla terra, ma ארץ èretz, che è un termine geografico e non cosmico come תבל tevèl (terra, mondo, universo), il quale sarebbe stato più ovvio da parte del redattore biblico usarlo qualora si fosse voluto riferire alla terra nel senso di “pianeta”. Anche la parola צפון tzafòn (nord, settentrione) è un termine geografico e non cosmico. Come si fa a distendere un punto cardinale sul תהו tohu? Poiché non esiste nessuna datazione al carbonio del libro di Giobbe, l’affermazione: «la datazione al radiocarbonio prova che il libro di Giobbe fu scritto 3500 anni fa nell’età del bronzo» è infondata. E poi, come si può pretendere di leggere alla lettera il libro di Giobbe che è catalogato tra i testi poetici (e quindi bisogna dagli la licenza poetica in ogni sua parte) e non storici? Prima speculazione.

La Bibbia parla della rivoluzione del sole?

«Ed esso è simile a uno sposo ch’esce dalla sua camera nuziale; gioisce come un prode lieto di percorrere la sua via. Egli esce da una estremità dei cieli, e il suo giro arriva fino all’altra estremità; nulla sfugge al suo calore» (Salmo 19:5-6)
Anche qui abbiamo a che fare con un testo poetico. La Bibbia non descrive la rivoluzione del sole nel senso moderno, ammesso che si possa parare di “rivoluzione” in senso moderno. La Scrittura parla del semplice calare e alzare del sole per via del suo movimento circolare («la sua via») dentro il firmamento, cioè sotto/dentro la cupola celeste [in ebraico רקיע raqya]. Quando il sole veniva visto allontanarsi diventando sempre più piccolo fino a scomparire all’orizzonte, si pensava che “tramontasse”, mentre oltre quell’orizzonte il sole continuava indisturbato a percorre il suo “giro” sulla terra. La stessa cosa al contrario quando sorgeva. Il «giro» di cui parla il Salmo non è una rivoluzione e “rivoluzione” è solo un’interpretazione arbitraria moderna che non rende giustizia al significato della parola originale. Si tratta di un viaggiare nel cielo in senso circolatorio, come un uccello quando vola sul proprio nido in senso circolare. La cosmologia biblica è geocentrica non eliocentrica. La Bibbia presenta un sole mobile e una Terra fissa. Quindi, questa dichiarazione biblica è totalmente estranea alla concezione moderna.
Ancora si afferma che grazie allo sviluppo della scienza, si prova che la Bibbia è vera. Io direi che grazie alle affermazioni chiara della Bibbia, si prova che questo video è speculativo.

La Bibbia descrive l’interno della Terra dal punto di vista geologico?

«Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco» (Giobbe 28:5)
Ritorniamo nuovamente al poetico libro di Giobbe al capitolo 28, dove si parla della saggezza divina.
Quanto al magma non c’è nulla da commentare, perché tutti abbiamo visto coi nostri occhi la provenienza del magma dal sottosuolo, quindi dai vulcani. Pertanto, la Scrittura non si riferisce ad esso; quella illustrata dal libro di Giobbe è solo un’immagine poetica per riferirsi al suolo terrestre come un forno dal quale si sforna il pane. Siccome il grano cresce dalla terra, allora la terra è vista come un forno. Questo è confermato anche dalla preposizione ebraica ke («come») che indica una similitudine, non una corrispondenza letterale. Non si allude a nessun “lago di fuoco” né, come sostengono altri, alle fiamme dell’inferno.
Nessuno, effettivamente, è sceso così in profondità nella terra da poter dire com’è realmente fatta «nelle sue viscere». Sono solo teorie dovute dall’utilizzo di strumenti (onde sismiche) e non dall’occhio umano che li ha effettivamente visti. Da credente creazionista, mi sento di dire che non dobbiamo abusare della scienza moderna per tentare di conferire alla Bibbia un’enfasi di veridicità in modo forzato.
Come ha fatto la geofisica Inge Lehmann (1888-1993) a scoprire il nucleo interno della Terra? Ha forse fatto un viaggio sotto terra e realizzate delle fotografie, o si è basata su ipotesi e risultati di strumenti?

La Bibbia rivela il “ciclo dell’acqua” prima della scienza moderna?

«Egli attira in alto le gocce d’acqua; dai vapori che egli ha formato stilla la pioggia. Le nubi la spargono, la rovesciano sulla folla dei mortali» (Giobbe 36:27-28)
Ancora una volta, al povero Giobbe gli viene conferito un primato che non gli appartiene. Non è vero che il ciclo dell’acqua sia una rivelazione della Bibbia. Ma non c’è nulla di male nell’asserirlo in quanto la Bibbia non è un testo dove ogni cosa dev’essere “rivelata” dall’Alto; essa contiene tanti strati culturali che prescindono dalla sua divina ispirazione. Il ciclo dell’acqua era assai noto da tutte le antiche civiltà, specialmente da coloro che vivevano di agricoltura e sapevano osservare molto meglio di noi il cielo ed i fenomeni atmosferici. Vero è che la Bibbia è uno dei testi antichi che ne parla, ma non detiene il primato di questa conoscenza assai diffusa tra tutti i contadini del mondo antico.

Conclusione

La convinzione dell’esistenza di Dio e della veridicità della Bibbia non va ricercata per mezzo della scienza; la fede in Dio, altrimenti, sarebbe dettata dalla conoscenza intellettuale e non per mezzo della rivelazione che viene mediante la fede. Insomma, chi si aggrappa alla scienza moderna per dimostrare che la Bibbia è scientificamente vera, fa dire alla Bibbia ciò che in realtà non ha mai avuto intenzione di dire e di cui non ha bisogno di aggrapparsi in merito alla veridicità delle sue affermazioni alla luce del pensiero antico.
Se puoi i grandi scienziati del passato credevano in Dio, può farmi solo piacere. Questo dimostra che si può essere sia uomini di fede che di scienza allo stesso tempo. Ma non è con la scienza che va dimostrata la Parola di Dio.
Pertanto, alla fine del video viene usato un brano biblico in modo del tutto fuori luogo:
«il timore di Yahweh è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la saggezza e l’istruzione» (Proverbi 1:7).
Questo brano biblico non usa la parola «scienza» per riferirsi alle materie/tematiche scientifiche di cui si è parlato sopra, ma alla «conoscenza» e saggezza che scaturisce dalla Scrittura stessa. Il testo ebraico usa la parola דעת dà’at, «conoscenza», un termine che non riguarda la conoscenza intellettuale, ma la conoscenza intima di qualcosa (stesso termine usato per l’albero della conoscenza e come eufemismo per il rapporto sessuale, cfr. questo video). Cosa c’entra la “scienza” con il sesso?
Il Proverbio parla degli stolti che disprezzano la Scrittura e l’intimità con essa, quindi con Dio. Il Proverbio (parliamo ancora di poesia) parla di conoscenza intima [da’at], saggezza [חכמה chokmàh] ed etica, disciplina, correzione [מוסר musàr]. Non c’entra nulla la “scienza” in termini intellettuali ed è del tutto inappropriato usare questa parola per conferire al documentario un’ultima nota di grandiosità.
Ovviamente queste sono solo conclusioni non esaustive, pertanto ti invito alla consultazione del testo di cui sotto.
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