Il censimento di re David: una carestia di 3 o 7 anni?

04_independence_day_blurayDopo che re David eseguì un censimento in Israele e in Giuda, Yahwéh diede a David la possibilità di scegliere uno dei tre giudizi che avrebbe coinvolto la sua nazione. Tuttavia, a prima vista, i due passaggi che registrano queste opzioni sembrano contraddirsi:

«Gad andò dunque da David, gli riferì questo e disse: “Vuoi sette anni di carestia nel tuo paese, oppure tre mesi di fuga davanti ai tuoi nemici che t’inseguono, oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa devo rispondere a Colui che mi ha mandato”». 2Samuele 24:13

«Gad andò dunque da David, e gli disse: “Così dice Yahwéh: Scegli quello che vuoi: o tre anni di carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, oppure tre giorni di spada di Yahwéh, ossia di peste nel paese, durante i quali l’angelo di Yahwéh porterà la distruzione in tutto il territorio d’Israele”. Ora, vedi che cosa io debba rispondere a Colui che mi ha mandato». 1Cronache 21:11-12

A prima vista sembra che effettivamente i due passi si contraddicano a vicenda: il secondo offre una scelta di tre anni di carestia, mentre l’altro ne offre apparentemente sette.

Per quanto riguarda 2Samuele 24:13, molte traduzioni seguono la Septuaginta utilizzando “tre” al posto di “sette”. Se questa fosse la lettura originale, allora avremmo un esempio di errore effettuato dal copista. È possibile, da come abbiamo visto e da come vedremo ancora, che gli errori dei copisti si sono insinuati in diversi documenti, e dal momento che la dottrina dell’infallibilità della Scrittura è valida solo per i manoscritti originali, questi errori non dovrebbero avere alcun tipo di impatto o influenza sulla crucialità della medesima dottrina.

Non mi sorprende che alcuni critici della Bibbia presentino questa apparente contraddizione come una prova a conferma della loro incredulità sulla presunta non-impeccabilità e non-ispirazione divina della Scrittura. Altri citano questo passaggio per giustificare il fatto che le copie moderne dei testi biblici non rappresenterebbero con la dovuta fedeltà i manoscritti originali. In realtà, queste accuse di corruzione sono ingiustificate, e ci sono almeno un paio di soluzioni plausibili che non si rivolgono affatto ad un errore da parte del copista. La chiave sta nel comprendere il contesto più ampio del racconto. Per prima cosa consideriamo un versetto che precede la questione trattata:

«Al tempo di David ci fu una carestia per tre anni continui. David cercò il volto di Yahwéh, e Yahwéh gli disse: “C’è un debito di sangue che pende su Saul e sulla sua casa, perché egli fece perire i Gabaoniti». 2Samuele 21:1

Da come si può leggere, Israele aveva già vissuto tre anni di carestia prima che re David sancisse il censimento su Israele e Giuda – per motivi estranei alla situazione in questione. Il passaggio di 2Samuele 24:1-7 registra l’avvio del censimento, ma troviamo nel verso 8 che «percorsero così tutto il paese, e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme». Quindi, secondo il Testo appena letto, il processo di registrazione del censimento durò poco meno di un anno (9 mesi e 20 giorni) e non vi è alcuna chiara indicazione che Dio abbia potuto sospendere l’iniziale carestia di tre anni prima degli eventi descritti nel capitolo 24 di 2Samuele. Adesso, se Dio avesse combinato i tre anni supplementari di carestia (1Cronache 21:12) con i tre anni di carestia iniziale (2Samuele 21:1) intervallati da un anno intermedio tra le due carestie in cui il censimento si era già concluso, le due carestie e l’anno del censimento sommati insieme sarebbero durati in totale circa 7 anni (2Samuele 24:13). In sostanza, Dio avrebbe potuto intendere:

«Scegli quello che vuoi: il prolungamento dell’attuale carestia di altri tre anni, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, oppure tre giorni di spada di Yahwéh, ossia di peste nel paese, durante i quali l’angelo di Yahwéh porterà la distruzione in tutto il territorio d’Israele”. Ora, vedi che cosa io debba rispondere a Colui che mi ha mandato».

Alcuni credenti hanno proposto un’altra soluzione: essi sostengono che questi due passaggi descrivono che Gad incontrò re David in due diverse occasioni. Secondo questo punto di vista, la proposta dei “sette anni” è stata inizialmente data quattro anni prima della proposta dei “tre anni”. In tal modo, il profeta avrebbe potuto comunicare a re David il messaggio di «Colui che lo aveva mandato» in modo che egli potesse rimuginare nella sua mente la decisione da prendere. Durante quel periodo re David si era pentito delle sue azioni, così Dio ridusse il tempo del castigo – cosa che Dio ha il potere di fare. Un problema con questo punto di vista è che se Dio avesse ridotto i sette anni a tre anni a motivo del pentimento di David, allora perché non ha ridotto la lunghezza delle altre opzioni? Così, mentre questa soluzione può sembrare meno probabile, in ogni caso si trova ancora un’altra spiegazione in merito.

La cosa importante da capire è che a prescindere dalla soluzione, il risultato è sempre lo stesso. L’accusa di contraddizione si dissolve nell’aria e tutto questo senza dichiarare che il Testo sia in errore.

In conclusione, queste Scritture non solo sono compatibili, ma lavorano strettamente insieme per fornire ulteriori dettagli su questo particolare evento.

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