I Rotoli di Qumran danno luce alle parole di Yeshua

Dall’avvento della cristianità costantiniana fino alla scoperta dei rotoli del Mar Morto (quasi 2000 anni di storia), le parole di Yeshua di Nazaret in Mt 5:34 sono rimaste oscure per tutti gli studiosi della Scrittura neotestamentaria:
«Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”»
Nella versione Nuova Riveduta (come anche la CEI e Riveduta) la clausola «ama il tuo prossimo» è scritta in corsivo, per indicare che si tratta di una citazione della Torah, precisamente di Lv 19:18.
«Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE» (Nuova Riveduta)
Per quanto riguarda, invece, la clausola «odia il tuo nemico», non c’è traccia nell’Antico Testamento e nemmeno nella tradizione orale ebraica. Né la Bibbia né il Talmud, né alcun altro testo di matrice rabbinica dicono «odia il tuo nemico». Per cui, da quale tradizione orale («voi avete udito che fu detto») Yeshua ha ricavato la clausola «odia il tuo nemico»? Con chi ce l’aveva Yeshua? Subito risponderemmo: “Scribi, Farisei e Sadducei”. Farisei e Sadducei no, ma Scribi sì. Ma quali Scribi? Quelli del Tempio? No.
Grazie alle scoperte dei Rotoli del Mar Morto si è potuto constatare che Yeshua stesse rettificando e correggendo una dottrina professata dalla scuola degli Esseni. Nel manoscritto 1QS che tratta le “Regole della Comunità” degli Esseni, fin dai primi versetti della prima colonna leggiamo quanto segue:
«1 Per [l’Istruttore …] … [libro della Rego]la della Comunità: per cercare 2 Dio [con tutto il cuore e con tutta l’anima; […] 9b per amare tutti i figli della luce, ciascuno 10 secondo la sua parte nel piano di Dio, e per odiare tutti i figli delle tenebre, ciascuno secondo la sua colpa 11 nella vendetta di Dio».
“Figli delle tenebre” è un sinonimo di “nemici”.
Vediamo, quindi, che Yeshua non ha avuto riserve nemmeno per gli Esseni, e vediamo anche che molto spesso l’archeologia può aiutarci a comprendere meglio lo sfondo sociale, culturale e religioso delle pagine della Bibbia.

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