Compiere opere e miracoli nel nome di Gesù

La Scrittura narra di alcuni «esorcisti itineranti» che operavano miracoli e scacciavano demoni nel nome di Gesù. Tuttavia, costoro non erano riconosciuti (cioè approvati) da Cristo. Da un’altra parte si legge che «i segni da cui si riconosceranno coloro che hanno creduto» sono scacciare i demoni, bere veleni senza morire, essere morsi da serpenti senza conseguenze e altro ancora. I due brani sembrano andare in contraddizione. Come rispondere?

Il lettore potrebbe chiedersi: com’è possibile operare miracoli nel nome di Gesù nonostante si possa anche non avere una relazione genuina con Lui? Come capire chi è davvero autorizzato e riconosciuto da Gesù dal compiere certe opere miracolose? Analizziamo insieme alcuni brani della Scrittura:

«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 7:21)

Poi leggiamo anche: «Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato» (Atti 2:21; Romani 10:13).

Leggendo i due brani di cui sopra nel loro insieme, possiamo intendere che «chiunque avrà invocato il nome del Signore – e avrà fatto la volontà del Padre mio che è nei cieli – sarà salvato». A tal proposito, in 7:22-23 Gesù dice: «molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti?” Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti”». Da questo brano si evince che sembra possibile compiere opere potenti nel nome di Gesù senza tuttavia essere riconosciuti da Lui. Com’è possibile?

In Marco 16:17-18 è scritto:

«Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno»

Da un lato, abbiamo delle persone che agli occhi di tutti compiono opere potenti, ma agli occhi di Cristo non sono approvati, dall’altro lato abbiamo persone riconoscibili nella loro fede attraverso dei segni che li accompagnano. In che senso Gesù conosce o non conosce determinate persone? Nel gergo biblico la parola «conoscere» spesso significa più di una semplice conoscenza di qualcosa.

  • Quando Gesù diceva «non vi ho conosciuti» si riferiva al fatto che non erano spiritualmente Suoi;
  • Gesù preconosce quelli che sono salvati e quelli che non lo sono;
  • Gesù voleva intendere che quegli operatori di miracoli a cui si riferiva profeticamente non avevano mai riconosciuto che Lui fosse il loro Signore, di conseguenza Egli non li ha parimenti «conosciuti».

Se Dio si serve di una o più persone per operare miracoli o compiere opere straordinarie, non vuol dire che queste persone sono a posto con Dio. Infatti, nonostante Cristo avesse conferito ai Suoi il potere/autorità di «curare i malati» e di «scacciare i demoni», uno di loro non era a posto con Gesù: Giuda Iscariota. Nonostante l’ipocrisia e il suo non essere a posto con Dio, l’Iscariota si avvalse comunque della facoltà di operare portenti nel nome di Gesù:

«“Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono”. Gesù sapeva/conosceva infatti dal principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre”. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: “Non volete andarvene anche voi?” Simon Pietro rispose: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Gesù rispose loro: “Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!” Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo» (Giovanni 6:64-71)

Da questa lettura si può evincere che se Gesù ha deciso che fra i Suoi doveva esserci Giuda Iscariota, «sapendo fin da principio […] chi era colui che lo avrebbe tradito», è evidente che Dio si può servire di chiunque per compiere opere e miracoli,[1] nonostante «non tutti» dei chiunque lo riconoscono come proprio Signore. Tuttavia, come si può rispondere alla domanda: come capire chi è davvero autorizzato e riconosciuto da Gesù nel compiere certe opere miracolose? È necessario che la persona che opera miracoli in nome di Gesù dichiari apertamente (come ha fatto Simon Pietro) che Cristo è il «Santo di Dio», il proprio Signore e Salvatore e unico mediatore fra Dio Padre e gli uomini! Chi opera portenti senza innalzare Gesù Cristo o senza confessare apertamente che Gesù è il suo Signore, non ha l’approvazione di Dio.

Concludo con il brano già citato:

«Or alcuni esorcisti itineranti giudei tentarono anch’essi d’invocare il nome del Signore Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni, dicendo: “Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo annuncia”. Quelli che facevano questo erano sette figli di un certo Sceva, ebreo, capo sacerdote. Ma lo spirito maligno rispose loro: “Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?” E l’uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro; e li trattò in modo tale che fuggirono da quella casa, nudi e feriti. Questo fatto fu risaputo da tutti, Giudei e Greci, che abitavano a Efeso; e tutti furono presi da timore, e il nome del Signore Gesù era esaltato. Molti di quelli che avevano creduto venivano a confessare e a dichiarare le cose che avevano fatte. Fra quanti avevano esercitato le loro arti magiche [cioè gli esorcisti] molti portarono i loro libri, e li bruciarono in presenza di tutti; e, calcolatone il prezzo, trovarono che erano di cinquantamila dramme d’argento. Così la Parola di Dio cresceva e si affermava potentemente […]» (il corsivo è mio – Atti 19:13-22)

Come può un pagano, ipocrita, traditore, mago o incredulo compiere comunque opere e miracoli usando il nome di Gesù pur non essendo da Lui riconosciuto? Penso che una risposta migliore non potrebbe esserci.

C’è potenza, sempre e comunque, nel nome di Gesù!

Ma non riconoscere Cristo come il proprio Signore, non dà alcun diritto alla persona di entrare nel regno dei cieli. Ciò significa “abusare di Dio”.

Note

[1] Un esempio di questo tipo lo rivediamo in Ciro di Persia, un re pagano definito da Yahwéh stesso come suo «unto e pastore». Egli si servì di lui per ricondurre il popolo in cattività presso Israele e ricostruire Gerusalemme e il Tempio. Nonostante re Ciro fosse stato identificato da Dio come un suo servo, nonostante Ciro stesso prese atto che le Scritture parlavano di lui e che con grande entusiasmo si mosse per fare del bene agli israeliti (come lo testimonia anche Giuseppe Flavio nelle sue Antichità Giudaiche), ciò non gli garantì l’approvazione di Dio in termini di salvezza in quanto egli non si ravvide dalle sue vie malvagie come idolatra, ma rimase sempre e comunque un pagano.

2 Risposte a “Compiere opere e miracoli nel nome di Gesù”

  1. Ma l’autore di questo scritto riconosce la Chiesa Cattolica Romana e il Sommo Pontefice cone intermediari tra l’uomo e Dio oppure no? Non è chiaro se appartiene ad uno specifico gruppo religioso oppure no. Benedetto XVI ha messo in guardia i fedeli dal relativismo e dal crearsi un cristianesimo individuale a proprio uso e consumo.

    1. Gentile Nico, l’autore di questo scritto riconosce che l’intermediario tra l’uomo e Dio è esclusivamente Gesù Cristo, secodo quanto scritto in1 Timoteo 2:5

      Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo,

      Quindi, chi pensa che sia la Chiesa Cattolira Romana e il Papa ad essere intermediari tra l’uomo e Dio, deve ancora inziare a leggere la Bibbia e a capirla con serietà.
      Non ha importanza l’etichetta o a quale gruppo religioso appartiene l’autore dello scritto, in quanto l’unica autorità è la Parola di Dio, la Scrittura, non una corrente religiosa.

      Se Benedetto XVI ha messo in guardia i fedeli dal relativismo, allora la Scrittura mette in guardia i fedeli dagli anticristi, dai falsi profeti, dai falsi apostoli, dai falsi insegnanti, e da coloro che si fanno intermediari fra Dio e l’uomo. Soprattutto, mentre in guarda da tutte quelle persone che si definiscono “capi della Chiesa”, quando l’unico capo della Chiesa è Gesù Cristo.

      Studi le Scritture, Nico, e riconosca pubblicamente che Gesù, come da Scrittura, è l’unico mediatore fra l’uomo e Dio!

      Shalom

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