ATTENZIONE: scuse pubbliche rivolte ai miei lettori più affezionati (aggiornato)

Alcune chiarificazioni dottrinali

Shalom a tutti voi,

mi scuso in anticipo per il lungoarticolo, ma è importante.

A seguito di un incontro che ho avuto con i rabbini della mia scuola, R. Shapira e R. Bersntein, qualche giorno fa in video conferenza via zoom, vi scrivo questa lettera.

Vi spiego anzitutto il motivo di questo incontro: i rabbini mi hanno voluto convocare perché qualcuno di cui ignoro l’identità ha contattato R. Shapira dicendogli una serie di cose sul mio conto. Queste cose che sono state dette su di me riguardano una serie di pensieri e riflessioni che qualche mese fa avevo diffuso su internet tramite YouTube. Gli argomenti di cui ho parlato in questi video diversi mesi fa non li condivido più.

A seguito di approfondimenti e riflessioni bibliche maturate nel corso dell’ultimo anno, non so cosa mi sia passato per la testa, ma ho cominciato a mettere in seria discussione alcune mie convinzioni dottrinali riguardo la divinità di Gesù ed il concetto di Trinità. Essendomi spinto un po’ troppo in questi studi, affiancato anche dalle persone completamente sbagliate, m’imbarazza un po’ a dirlo, ma avevo cominciato a negare con una non indifferente dose di convinzione sia li concetto di Trinità che la divinità di Yeshùa.

I risultati ottenuti attraverso questi miei studi mi avevano totalmente persuaso, perciò decisi di dare luogo ad una piccola campagna informativa registrando dei brevissimi video amatoriali con il cellulare, approfittando delle ore buche durante i miei turni di lavoro notturno, dove annunciavo queste mie nuove convinzioni. A seguito della pubblicazione di questi video non sono mancati gli assensi né i dissensi. Alcuni followers erano rimasti di stucco, letteralmente scandalizzati, schifati e indignati da questo mio cambiamento di pensiero dottrinale maturato nel tempo e che avevo deciso di rendere pubblico in modo improvviso come un fulmine a ciel sereno. Il polverone sollevato ha anche attratto l’attenzione di alcuni Youtubers e Blogger che hanno letteralmente dato il via ad una campagna confutatoria (e da parte di alcuni letteralmente denigratoria verso la mia persona e sfera privata) di questi miei pensieri. Ora, si può certamente contestare il pensiero di una persona, ma se non si va d’accordo con le sue idee ritengo sia del tutto fuori luogo entrare nella sfera personale insultandola, offendendola e umiliandola deliberatamente in pubblico, facendo anche il verso del mio modo di parlare, come fa un bambino quando vuole prendersi gioco del suo compagnetto. Purtroppo ho ricevuto questo trattamento da persone che si definiscono cristiane e, paradossalmente, quello che è rimasto scandalizzato di più forse sono io. Nella Scrittura non ho mai riscontrato da nessuna parte che le campagne confutatorie debbano avere luogo nelle pubbliche piazze, ma piuttosto è importante che prima venga richiamata la persona in questione in privato e, in caso di necessità, rendere partecipe tutta l’assemblea (che non vuol dire in mondo visione su Internet). Queste cose le fanno i giornalisti nei confronti dei criminali, con tanto di foto segnaletica, non tra fratelli in Cristo. Ma comunque, dal Signore ho imparato che bisogna ignorare questi elementi, infatti mai mi sono preso la briga di intervenire in mia difesa e mai mi sono preso la briga di fare il loro stesso gioco.

Solitamente, in qualità di studioso e ricercatore, non getto mai delle bombe in modo impulsivo; se prima non sono convinto e sicuro di ciò che devo dire non mi espongo né rispondo a quelle domande di cui non ho la piena convinzione della risposta. Non sono il tipo che si inventa risposte sul momento, so dire “non lo so”. Quella volta però è stato diverso, mi sentivo pronto di affrontare il mondo annunciando le mie nuove convinzioni teologiche. Non sono uno che si vergogna di ciò che crede, tenendo nascoste le mie convinzioni. No! Sono sempre stato trasparente in ogni cosa, perché la mia buona fede mia ha sempre indotto a dire tutto apertamente anche a costo di giocarmi la reputazione.

Nel corso del tempo siamo tutti soggetti a cambiamenti sia nel corpo che nel carattere, ma anche nei pensieri e convinzioni. E questo, molto spesso, porta ad essere esclusi ed emarginati, ostracizzati e scomunicati, tanto dagli estranei quanto dai parenti più prossimi. Tuttavia l’emarginazione, per me, è sempre stato un problema secondario se non del tutto trascurabile; la cosa che invece ritengo più grave è il modo con cui non poche persone si sono rivolte nei miei riguardi, condannandomi pubblicamente con parole si santità mescolate al finto buonismo delle citazioni bibliche. Insomma, quando si ha a che fare con dei “Savonarola”, non possiamo che ringraziare il cielo di non vivere più nell’epoca della ghigliottina e dei roghi, perché a quest’ora sarei stato già tolto di mezzo da un po’.

Il punto ora è questo: essendomi allontanato dalle cattive influenze che mi davano istruzioni sbagliate mettendomi nella testa pensieri errati, ho ricominciato a respirare, ho riaperto gli occhi e ho potuto constatare della gravità del pasticcio in cui mi ero cacciato e di cui desidero fare ammenda pubblica. Sono consapevole del fatto che nel corso del tempo ho maturato un certo livello di notorietà e attendibilità nel mondo evangelico e non, e questa è una grossa responsabilità perché molte persone, quando ti stimano, spesso pendono dalle tue labbra senza che tu lo voglia nonostante ritengano di ragionare con la propria testa. Ecco, in questa mia caduta mi sono trascinato dietro un considerevole numero di followers a cui oggi chiedo perdono e dico: “fermatevi un attimo!”

A venirmi in aiuto durante questo mio periodo di confusione, oltre allo Spirito Santo che mi ha parlato assiduamente attraverso la mia coscienza, è stato il prezioso studio Maiale Kosher di R. Shapira, dove in maniera scrupolosa ed attenta egli dimostra – con Bibbia e testi rabbinici alla mano – la divinità del Messia. Questo libro, che è stato concepito per un pubblico prettamente ebraico ortodosso, forse è servito più a me che a chiunque altro qui in Italia, vista la posizione di “notorietà” di cui dispongo e responsabilità che ne consegue.

Inizialmente mi ero convinto che nel pensiero ebraico rabbinico fosse totalmente assente il concetto del Messia divino, perché attraverso i miei studi avevo appreso che gli ebrei non hanno mai concepito l’idea che Dio possa manifestarsi in un essere umano o che, viceversa, un uomo possa essere considerato Dio in persona. Questo è verissimo, ma non tutti gli ebrei della storia l’hanno pensata in questo modo. La stragrande maggioranza degli ebrei di tutte le epoche sono sempre stati generalmente contrari all’idea di un essere umano e divino allo stesso tempo, perciò i miei ingranaggi mentali mi fecero maturare l’idea (nel massimo della mia buona fede) che non poteva essere possibile che gli evangelisti e gli apostoli del Nuovo Testamento considerassero Yeshùa un essere prettamente divino oltre che uomo, e allo stesso tempo condannare ogni forma di divinizzazione dell’uomo come ad esempio la loro forte opposizione al culto dell’Imperatore e dei sovrani pagani in generale. Se la dottrina ebraica negava la divinità di un essere umano, come poteva essere possibile che gli autori biblici, in quanto ebrei messianici, considerassero Yeshùa come Dio? Che testimonianza potevano dare ai loro vicini di casa pagani? Ebbene, a seguito di questa confusione dottrinale, arrivai al punto di mettere in discussione la divinità del Messia, che comunque, ci tengo a precisare, non significa rinnegare Yeshùa come proprio Signore. Da molti anni amo Yeshùa dopo essere stato un suo nemico per diverso tempo, e ammetto che il mio desiderio di ricercare la verità mi ha spinto un po’ oltre. Un conto è studiare tanto, e va bene, un conto è studiare troppo, e non va bene.

Ritengo, quindi, di non essere stato “svergognato” dagli ebrei, come qualcuno ha asserito nei miei confronti (almeno così mi è stato detto), ma piuttosto posso testimoniare che gli ebrei (quelli veri) mi hanno ripreso ed istruito con amore, mi hanno fatto capire con il tempo senza rinfacciarmi nulla né farmi pesare alcunché. Chi pensa che gli ebrei mi avrebbero “svergognato” in realtà è quello che avrebbe voluto lui. Il desiderio di vedere sprofondare gli altri pur di far emergere dé stessi è una grave patologia o malattia etica, morale e spirituale a cui anche io, in passato quando ero nemico di Dio e non un suo figliuolo, sono stato affetto. Ma Dio guarisce anche da queste malattie.

Ebbene, leggendo il libro di R. Shapira ho cominciato ad incontrare delle barriere, o meglio, delle porte aperte che non mi sentivo di attraversare perché le mie nuove convinzioni si erano talmente ben radicate in me che non riuscivo ad accettare che mi stessi sbagliando, perché reduce di una condizione mentale secondo cui quello che pensavo prima fosse errato, e le nuove convinzioni fossero il pensiero giusto. Ma alla fine lo Spirito Santo si è dimostrato per l’ennesima volta un eccellente istruttore per la mia vita, mettendo chiarezza nei miei pensieri. Questi pensieri non sono cambiati dall’oggi al domani, ma nel corso di un paio di mesi. Le mie nuove convinzioni cominciarono a sciogliersi poco alla volta perché effettivamente avevo riscontrato che in una buona fetta di pensiero ebraico rabbinico ci fosse eccome l’idea di un Messiah divino. Semplicemente, il mio metodo di studio mi aveva portato fuori strada, camminando nella direzione sbagliata e con le persone che adesso ritengo essere state sbagliate che fin dall’inizio vedevo come dei punti di riferimento: c’ero già cascato la prima volta con Mauro Biglino, tanti anni fa, mentre poi ci ero ricascato con dei credenti che reputavo persone di cui potersi fidare. Ebbene, a seguito di questo mio “ritorno in carreggiata” lasciai perdere il passato alle spalle e andai avanti, dimenticando però di togliere dalla circolazione quei video che avevo pubblicato e che stavano continuando a fare danno in maniera indisturbata. Avevo anche smesso di collegarmi a YouTube talmente mi fossi disinteressato della vecchia faccenda. Comunque, fino a qualche giorno fa, qualcuno ha scritto a R. Shapira, dicendo più o meno questo (non ricordo le testuali parole):

Sapete con chi avete a che fare? La persona che sta facendo pubblicità alla vostra scuola, sapete cosa insegna? Anche voi credete nelle cose che insegna lui?

Non biasimo queste persone che hanno avuto tutti i validi motivi per sospettare che la Yeshiva (scuola messianica) che frequento in qualità di talmìd (allievo) e di cui faccio parte anche del corpo docenti, fosse una scuola antitrinitaria e anti divinità di Yeshùa.

Ecco, a seguito di questa segnalazione, R. Shapira ha subito preso visione di quei video che avevo realizzato e che mi ero dimenticato di cancellare da un po’, ed allora decise di convocarmi tempestivamente con un fuso orario di 8 ore per chiarire la questione, ovvero se fosse il caso di avere un elemento di “disturbo” come me nella sua Yeshiva. Chiarita la faccenda con grande amore e pacatezza, eliminati dalla circolazione quei video, ci siamo lasciati tutto alle spalle e abbiamo mantenuto i rapporti esattamente come prima. Mi è stato chiesto: “Daniele, le pensi ancora le cose che hai detto in quei video?”, la mia risposta è stata: “Assolutamente no, avrei dovuto cancellare quei video da almeno un paio di mesi”, soltanto che qualcuno mi ha anticipato segnalandomi ai rabbini della mia scuola, portando avanti una causa ormai inutile.

Perciò, carissimi, posso dirvi con grande serenità di essere ritornato sui miei passi dottrinali già da un po’. E chiedo umilmente scusa ad ognuno di voi se non vi ho avvisato a tempo debito e se con quei video ho turbato la vostra sensibilità e messo confusione. Sicuramente non poche persone saranno rimaste profondamente ferite dal mio comportamento. Resto fiducioso di ricevere il vostro sincero perdono.

Nonostante la mia esperienza negativa, ho ricavato anche qualcosa di buono, avendo avuto modo di imparare molte cose su alcune persone con cui ho avuto a che fare indirettamente (almeno da parte mia): ho scoperto di avere delle amicizie da evitare e a volte queste cose si capiscono solo passando in prima persona per il fuoco. Molti, condannandomi e insultandomi pubblicamente, hanno manifestato la loro vera natura di cristiani illusi o confusi, e quindi ho avuto modo di individuarli con molta facilità e rimuoverli dalle mie cerchie sui social network. E’ attraverso una veloce passeggiata fra le Tenebre che si può imparare ad apprezzare ancora di più il valore e la forza dirompente della Luce.

Detto questo vorrei specificare che non ho secondi profili su YouTube: il mio unico e solo profilo su YouTube riporta la mia faccia, il mio nome ed il mio cognome. Non possiedo profili secondari né profili di appoggio (appartenenti ad altri miei presunti “compari”) con cui replicare nei vari video a sostegno dei miei pensieri. Gestisco solo un altro account che appartiene alla mia Yeshiva, un account che non uso se non interno al canale stesso (Ahavat Ammi Italiano). Inoltre, per come ho da sempre tenuto ben visibile nella pagina delle informazioni del mio canale YouTube, non ho mai autorizzato nessuno ad utilizzare liberamente il materiale da me pubblicato, ovvero:

  1. Nessuno è tenuto a riutilizzare screenshot dei miei video o porzioni di questi ultimi senza la previa autorizzazione scritta del sottoscritto.
  2. Nessuno è tenuto a scaricare il mio materiale senza previa autorizzazione scritta dal sottoscritto. Lo so che molti lo scaricano lo stesso, ma almeno abbiate l’intelligenza di non dirlo pubblicamente perché si tratta di furto.
  3. Di conseguenza, nessuno è tenuto a riutilizzare e/o ricaricare i miei video in altri canali o in pubblico senza la mia autorizzazione scritta.
  4. Su YouTube non collaboro con nessun canale, quindi nessuno è tenuto a specificare “in collaborazione di Daniele Salamone” se non sussiste alcun accordo scritto fra le parti. In caso di trasgressione sarà ritenuto furto di prorpietà, perseguibile penalmente. L’unico circuito con cui collaboro è il ministero Ahavat Ammi e la Yeshivat Shuvu.
  5. Solo a pochi ho dato il permesso di riutilizzare il mio materiale, ma con accordo scritto. Chi non ha un accordo scritto non è mio collaboratore.
  6. Inoltre, mi avvalgo della facoltà di riutilizzare il mio materiale anche in altre piattaforme dove io stesso dichiaro di esserne il proprietario.

Detto questo, credo che ogni capo di accusa nei miei confronti presente su Internet non abbia più motivo di esistere ancora e che quindi debba essere rimosso tempestivamente. Coloro che insisteranno, per un motivo o per un altro, nell’accusami ingiustamente di pensieri che non mi appartengono più, saranno considerati calunniatori e diffamatori. In questo caso sarò autorizzato a chiedere i dovuti provvedimenti alle autorità di competenza. L’amore crstiano non sospetta né addebita il male, per cui nessuno è tenuto a dubitare delle mie scuse pubbliche. Vi chiedo perciò di pregare per me, per il mio nuovo incarico nella Yeshiva in qualità di docente e che il Signore mi/ci dia maggior forza, coraggio e determinazione di imparare.

Vostro Daniele

2 Risposte a “ATTENZIONE: scuse pubbliche rivolte ai miei lettori più affezionati (aggiornato)”

  1. il tuo ragionamento purtroppo non risolve un problema di fondo: ritieni che tu abbia potuto cambiare legittimamente idea su qualcosa che tutto dovrebbe essere fuorché soggetta ad opinione. Le tue convinzioni, i tuoi studi, le tue esperienze ed il resto del tuo vissuto soffre del problema di base di tutte le posizioni in campo teologico: fino a che non ci saranno riferimenti assoluti tutti possono avere ragione. E tutti possono avere torto. Tu sei passato da cristiano trinitario a non si sa cosa, poi ad ebreo messianico. E va bene… Ma come puoi ritenerti punto di riferimento di un certo spessore se hai vissuto questi passaggi di stato? Chi ti segue dovrebbe prendere i tuoi contributi come un esercizio per la propria ricerca del cammino spirituale, che rimarrà sempre un’esperienza troppo intima e personale per potersi affidare alle idee di qualcun altro. E la tua storia ne è la lampante dimostrazione. La determinazione con la quale adesso affronti gli argomenti sarà sempre macchiata da questa vicenda che purtroppo erode quella che tu cerchi di riaffermare con un rispettabilissimo entusiasmo: la tua autorevolezza.
    Daniele sei la dimostrazione evidente che in campo teologico più si studia più emergono dubbi e il dispensare certezze di riferimento e quantomeno pretenzioso. Fino a che non verrà il Messia e spiegherà al mondo intero le connotazioni che lo caratterizzano, tutti avranno torto e ognuno avrà ragione.
    Che l aria sia necessaria alla vita lo sa anche una persona che non ha mai studiato biochimica. E su quello nessuno avrà mai dei dubbi.
    Tu hai dimostrato che è necessario un autentico modo di vivere il Messia. Ma anche no. Riflettici.

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